Duro da amare (Agata), Anna Chillon

Eccomi qui a parlare dell’ultimo libro di questa trilogia. Una serie presa in mano per curiosità, proseguita per dare una seconda possibilità, finita perché mi è piaciuta. Duro da amare sarà stato all’altezza delle mie aspettative?

 

Talvolta nella vita accade che un impulso irrefrenabile ci porti contro ogni buonsenso a imboccare una determinata strada.

[…]

Quella, senza ombra di dubbio, fu la prima vera strada che scelsi e percorsi da sola.

 

Agata è la classica brava ragazza. Di buona famiglia, sempre attenta alle esigenze dei genitori, sempre pronta a farli contenti. Frequenta l’università scelta per lei e, anche se  vorrebbe fare la pittrice, è pronta a sacrificare il suo futuro pur di non deludere quei genitori che la fanno sentire in colpa se lei ha idee diverse da loro. Visto che la vita che ha le sta un po’ stretta, ha preso l’abitudine, dopo le lezioni, di dirigersi in un bosco fuori dal centro di Roma. Qui disegna ciò che vede, che le permette di respirare quell’ossigeno che le è diventato ormai necessario per affrontare quella quotidianità che ormai le sta davvero stretta. In uno dei suoi girovagare senza una meta precisa, ecco che si imbatte in una casetta che da lontano sembra abbandonata. Nell’avvicinarsi, però, nota che in realtà è abitata e, in un recinto, trova un cucciolo di lupo che, ovviamente, vuole liberare. Il proprietario della casa, però, non è della stessa idea e, anche senza parlare, fa capire chiaramente cosa pensa e cosa vuole. Agata, però, da quella casa e da quell’uomo non riesce a stare lontano. Più l’uomo la respinge e più lei si incaponisce e continua a tornare.

Ma perché quell’uomo non la vuole tra i piedi? Perché non dice nessuna parola? Perché non interagisce con lei se non quando è strettamente necessario? E perché Agata è così attratta da lui?

 

“Ciascuno ha il proprio modo di dare valore alla vita, la vera perdita è non riuscire a trovare il proprio modo prima che questa termini. Suppongo che chi non lo cerca con tutto se stesso, sia proprio colui che non gli dà valore.”

 

A queste domande non è facile rispondere. Soprattutto se non posso fare spoiler. Ma una cosa posso sicuramente dire. “Uno” (così lo ha soprannominato Agata) ha deciso di ritirarsi dal mondo in un momento in cui tutto gli sembrava falso, un imbroglio. La sua vita non era più quella che si aspettava e, piuttosto di fare scelte sbagliate, ha deciso di ritirarsi in un bosco, a contatto con la natura. Una natura rigogliosa, ma che può anche nascondere insidie e asperità.

E Agata? Lei si rifugia in quel bosco proprio per scappare da una realtà che non è più quella che voleva per sé. In quel bosco lei ritrova sé stessa. Quella ragazza che riesce ancora a sognare, che può fare ciò che più le piace nella vita, che non ha responsabilità di sorta nei confronti di nessuno, se non nei confronti di sé stessa. E quando ha bisogno di una spintarella ecco che Uno viene in suo soccorso. La porta a superare i suoi limiti, a capire cosa vuole davvero fare nella sua vita, e la aiuta a lottare per ottenere ciò che vuole.

 

L’essere umano è capace di arrivare a un tipo di bassezza oltre l’immaginabile, superiore a quello di qualsiasi altra creatura. Sa mentire come nessun altro.

 

Arrivata alla fine di Pietre Preziose posso dire che ho fatto bene a dare una seconda possibilità a questa autrice. Anche se tra i tre volumi, il secondo è quello che mi è piaciuto di più, anche questo terzo libro è stato coinvolgente. Ha saputo rapirmi. Mi ha portato in quel bosco, in quella casetta da cui si sente il rumore di una cascata. In quel bosco in cui è bello perdersi per guardare il colore delle foglie, per guardare la luce che gioca tra le fronde degli alberi e per ritrovare sé stessi.

Tutti e tre questi libri sono legati tra loro da un filo sottile che li unisce. Essendo libri erotici è facile capire qual è il legame tra loro. I giochi che questi tre uomini, amici tra loro, amano fare in camera da letto è sicuramente il filo conduttore. Eppure non è l’unico. Tutte e tre le ragazze sono giovani donne che non conoscono molto della loro sessualità. Nonostante ciò danno tutto quello che hanno per questi uomini un po’ “loschi”, un po’ sopra le righe. Riescono a fare breccia nel loro cuore, a dare loro ciò di cui hanno bisogno e a ricevere in cambio amore incondizionato.

Faccio solo una piccola precisazione che magari può esservi d’aiuto nella scelta di lettura di un libro. Questa trilogia io l’ho scelta perché erotica. E, non mi vergogno a dirlo, mi piace questo genere e, se scritto bene, è davvero coinvolgente. Quello che voglio precisare è che questo non è un erotico esplicito, troppo spinto. Le scene di sesso non vengono raccontate nei particolari, spesso si lascia al lettore l’immaginazione, l’intuizione di quanto avviene. Ecco, più che un erotico, l’ho trovato un rosa con parecchie scene hot...

Elle

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