Shine, Silvia Carbone

Ebbene sì! Siamo già arrivati alla fine della Collection! Non mi sembra vero. Mi sembra ieri che abbiamo iniziato con Wings e oggi sono qui a parlarvi di Shine. Sono passati mesi eppure, con il loro scandire del tempo, mi sembrano volati.


Un padre non è quello che ti genera, ma colui che ti cresce e ti insegna a combattere per ottenere qualcosa che conti davvero nella vita.


Noah è il più scapestrato della NASA. Era solo un bambino eppure l’ingiustizia con cui li trattava Miss Price non gli è mai andata giù. Per questo ha iniziato a fare piccoli furtarelli. Per regalare un pallone da football all’ultimo arrivato o per procurare del cibo in più ai bambini più piccoli che, diversamente, sarebbero andati a letto piangendo per la fame. La sua vita è cambiata quando è stato adottato da Lorenzo De Luca, capo della Famiglia di New York. Noah in quella vita ci ha sempre sguazzato. Essere il figlio adottivo di un capo mafioso gli ha permesso di andare all’università e di accedere a tutti quei privilegi a cui, diversamente, non avrebbe avuto accesso. Lui si è davvero integrato molto bene con quella famiglia. Adora i suoi fratelli adottivi e va pienamente d’accordo con loro. Eppure, nonostante si sia lasciato il periodo più buio alle spalle, è sempre comunque in contatto con i suoi “fratelli” del Maniero. Con alcuni ha più contatti che non con altri ma, comunque, non li ha mai dimenticati, non li ha mai lasciati indietro.

Ora che è cresciuto, che è diventato un uomo, alcune convinzioni che gli sono entrate in testa da che era solo un bambino, gli sono rimaste. Una di queste? Che non merita di essere amato. A fargli cambiare idea ci dovrà provare una donna con le “contropalle”. Chissà se Tate ci riuscirà…


«Casa non è un luogo, ma è dove possiamo essere noi stessi, insieme.»


Tate è la figlia del capo della Famiglia irlandese. È stata cresciuta con gli ideali della Famiglia. La donna deve asservire il marito ed è lui che comanda. Nonostante questo Tate ha avuto delle libertà. Come andare all’università o poter andare a correre al mattino senza la scorta. Tate è davvero molto bella con i capelli rosso fuoco e gli occhi verdi. Per quel che riguarda il suo carattere… ecco, è una che i piedi in testa non se li fa mettere da nessuno. Neanche dal suo futuro marito. Marito scelto dal padre per suggellare un’alleanza tra Famiglie. Marito che non conosce per nulla ma che, a pelle, sente potrebbe essere l’uomo giusto.


«Sai essere un bastardo, ma so che non è tutto ciò che sei.»


Tate è una combattente nata. Tira fuori le unghie pur di ottenere ciò che vuole ma, con Noah, dovrà scegliere le sue battaglie. Dovrà sceglierle con cura e battersi per ciò in cui crede. In primis dovrà battersi per il suo matrimonio. E a Noah non rimarrà altro da fare che piegare la testa alla volontà della sua regina.


Conoscevamo le conseguenze del nostro lavoro, solo che ci credevamo immortali.
Mi avevano appena dimostrato che non era così, non eravamo nulla.


Avevo già letto qualcosa di questa autrice e con Shine ho ritrovato una parte di lei. Trovo che questa ambientazione sia proprio la sua confort zone. Che lei, in quel genere ci nuoti benissimo e, nonostante si parli di famiglie mafiose, non abbia esagerato. L’ho trovata equilibrata, ben bilanciata. Senza eccedere.

Trovo che Noah sia l’uomo rude che, più o meno tutte le donne vorrebbero al proprio fianco. Tutto d’un pezzo eppure con un animo sensibile. Non solo nei confronti della propria donna ma anche nei confronti di chi è più debole. E Tate è la donna a cui tutte noi vorremmo assomigliare. Colei che riesce a smussare gli angoli del carattere forte del marito e che riesce a tirar fuori il suo lato migliore. Quello umano, quello delle emozioni.


Quelli eravamo noi. I ragazzi dell’orfanotrofio di Red Oak Town. Fratelli che non si erano limitati a sopravvivere, ma che avevano preso la propria vita in mano rendendola migliore. Ed esigendo anche gli interessi.


Leggere Shine è stato davvero la degna chiusura di questo bellissimo progetto. Se gli altri libri possono essere un pochino slegati l’uno dall’altro restando comunque legati al Maniero, con gli ultimi tre, e in particolare con questo volume, ho trovato il legame molto più forte. E Shine li chiude perfettamente.

Il ritrovare alcuni dei protagonisti della Collection durante tutta la lettura del libro è stato davvero bellissimo. Vederli anche con gli occhi un’altra autrice è stato emozionante. E vogliamo parlare dell’epilogo?? È stato WOWOWOWOW! Vi giuro che ho sempre sperato si parlasse di quell’evento e quando l’ho avuto sotto gli occhi, sono rimasta ammaliata, folgorata. Non avrei potuto aspettarmi niente di più. Non avrei saputo immaginarlo diversamente. È stato semplicemente perfetto. Emozionante. Suggestivo. Toccante. L’ho letteralmente adorato!

E ora che sono arrivata davvero alla fine di questa bellissima collezione, non mi resta da fare altro che sperare che queste autrici, dal loro “cappello magico”, tirino fuori qualcosa che ci farà ancora emozionare come hanno saputo fare con la Red Oak Manor Collection!

Elle

Nessun commento:

Posta un commento