! RP ! Notes about me, Cloe


Eccomi qui pronta per l’ultimo Review Party di questo strano anno!
Posso dire con assoluta certezza che questo 2020 è stato il più strano di tutta la mia vita ma, se devo essere sincera, mi ha portato anche delle cose belle. Una di queste sono i tantissimi libri belli che ho divorato. E Notes about me è proprio uno di quelli.


È proprio vero, noi non vediamo le cose per come sono, le vediamo per come ci sembrano.


Ivy è una ragazza che sta studiando all’università e che nella vita vuole fare la giornalista. Il suo obiettivo è solo ed esclusivamente questo. Diventare una brillante giornalista e fare carriera. Per raggiungere il suo traguardo personale è davvero capace di tutto. Non si fa molti scrupoli e ne è pienamente consapevole. In questi anni di college si è circondata di persone alquanto discutibili ma che le permettono di avere visibilità. Le sue “amiche” sono le più snob, le più antipatiche, le più ricche che si possano avere. Ma sono anche le più stronze. Denise è cinica, con la puzza sotto il naso, antipatica all’inverosimile e, come Ivy, anche lei vuole diventare una giornalista apprezzata. Claire è una statua di cera che pensa di essere una influencer ma che non è altro che una ragazza proveniente da una ricca famiglia che guarda tutti dall’alto in basso. E poi c’è Kelly, che tra tutte e tre è sicuramente la migliore. Un po’ svampita, un po’ tonta, ma è quella più affabile, affidabile e alla mano.

Ivy è sempre in gara con Denise. Il suo metro di paragone è lei. Non vuole essere da meno della sua amica e, per quanto si scontri con lei, per quanto a volte non la sopporti, non riesce a togliersi da quella cerchia di persone vuote e a smettere di comportarsi come loro. A sostenerla veramente nelle sue scelte, spesso sbagliate, c’è il suo amico del cuore, Lucas.
Lucas è l’amico che tutti vorremmo avere al nostro fianco. Sempre disponibile, sempre pronto ad ascoltarla e a starle accanto anche nei momenti in cui si ritrova davvero da sola, anche quando non ha più nessuno dalla sua parte. Ad aiutarlo in questo compito arriva anche Megan, la nuova compagna di stanza di Ivy. Megan è la fatina buona. Un po’ psicologa e un po’ consigliera. Il rapporto tra Megan e Ivy non è per nulla facile. Soprattutto perché Megan fa parte di quel gruppo di persone sfigate che la cerchia di amicizie di Ivy non tollera. Ma la sua compagna di stanza in punta di piedi, tra uno scherzo e l’altro, riesce a fare delle piccole crepe in quel muro di indifferenza con cui Ivy si circonda. Ma queste piccole brecce nel muro sono sufficienti a far uscire la vera Ivy? Sono sufficienti a far uscire il suo lato migliore?


Fingere o meno è una scelta, non un obbligo.



Se devo essere proprio sincera io una ragazza come Ivy non la sopporterei nemmeno due secondi. L’ho trovata talmente antipatica, snob, superficiale e vuota che per buona parte (possiamo dire anche tutto) del libro non son riuscita a farmela piacere. Lei ha un solo obiettivo e fa di tutto per raggiungerlo, anche a scapito dei sentimenti degli altri. Me la sono figurata modello “schiacciasassi”: qualsiasi ostacolo si trova sulla sua via viene prontamente schiacciato dalla sua forza. Eppure per quanto all’esterno possa sembrare forte e sicura di sé, in realtà è molto fragile, perché non mette mai in gioco i suoi sentimenti. Li tiene ermeticamente chiusi dentro di sé. È praticamente un bellissimo guscio vuoto. E anche quando queste emozioni iniziano a voler uscire, lei cerca di tenerle sotto controllo. Giuro che mi è dispiaciuto tantissimo per Nathan. Lui innamorato perso e lei che addirittura si arrabbia perché lui si preoccupa per lei. E mi è spiaciuto anche per Lucas e Megan. Perché entrambi si sono dimostrati degli amici fantastici, mentre Ivy ha messo sempre sé stessa davanti a tutto e tutti. Più volte mi sono domandata cosa ci trovassero tre persone così intelligenti e disponibili come loro, con una come Ivy. E ancora adesso me lo domando. Io, al posto loro, avrei lasciato perdere. Anche quando l’autrice ci ha fatto vedere in mezzo a quelle crepe, io non ho visto tutta questa bellezza. Ho visto una ragazza che non ha mai voluto rischiare, che non si è mai messa in gioco, che ha preferito emulare le sue pseudo-amiche e conformarsi a loro piuttosto che essere sé stessa. Ma si sa, la ruota gira e, prima o poi, anche a Ivy tocca non essere più sulla cresta dell’onda.


I sentimenti non si possono gestire a piacimento.



Se vi aspettate il classico romanzo, sappiate che Notes about me non lo è. È più una riflessione sul comportamento di Ivy e sulla sua maturazione, sulla sua crescita. Inclusi i fallimenti che sono sempre e comunque necessari per diventare adulti e che Ivy tende a collezionare. Mi è piaciuto molto il modo con cui l’autrice ha deciso di affrontare l’argomento. Ha deciso di guardarlo negli occhi e affrontarlo di petto. Mi è piaciuto molto anche il fatto che l’autrice sia praticamente la protagonista del libro stesso. Come se Ivy in realtà fosse Cloe e il libro fosse il suo punto di partenza, il suo punto di svolta. Eppure, per quanto discutibile sia il suo comportamento, Ivy è proprio una di noi. Magari portata un po’ all’esasperazione ma molto reale.

Concludo con due considerazioni: la prima è che non vedo l’ora che esca il sequel perché Ivy ha un conto bello grosso in sospeso con noi. La seconda è che io non avrei intitolato questo libro come ha deciso l’autrice. L’avrei semplicemente intitolato “Una stronza come me” ;)

La felicità, secondo me, non è qualcosa che ci viene dall’esterno, è qualcosa che abbiamo dentro di noi. È il nostro personalissimo modo di vivere ogni singolo istante della vita ed è solo cercando di viverlo al massimo, dandogli un senso, che possiamo essere felici anche con poco.


Elle

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