La strada dei nostri cuori, Kandi Steiner

«Cos’è che ti rende felice?»


Dovesse qualcuno farmi adesso questa domanda risponderei semplicemente viaggiare. Andare in posti lontani, conoscere nuove culture, rilassarmi senza pensare ai mille problemi della vita. Ma quando a Cooper Owen è stata fatta questa domanda, non ha saputo rispondere.


«La vita non andrebbe vissuta solo con prudenza» aggiunse con una risata. «Se fosse così, non si chiamerebbe vivere. Si chiamerebbe esistere. E tu sei esistita abbastanza, piccola. È tempo che tu inizi a vivere».


Cooper ha quasi vent’anni eppure non ha mai vissuto. Ha sempre solo respirato. Vive in un campo roulotte a Mobile, in Alabama, con due genitori che non la amano. È lei quella che porta sulle spalle il peso di mandare avanti la famiglia. Lavora da quando ha sedici anni in una tavola calda del paese e qui ha trovato in Tammy, la proprietaria del locale, quella figura materna che le mancava. Negli anni è riuscita a racimolare una piccola somma che le permetterà di coronare il suo sogno: frequentare il college a Seattle. Ma avrà mai il coraggio di partire? Troverà mai il coraggio di lasciare una volta per tutte Mobile, la sua sicurezza e attraversare gli Stati Uniti per raggiungere la sua meta finale? A darle il coraggio entra a gamba tesa Emery Reed, un ragazzo di passaggio che si ferma alla tavola calda dove Cooper lavora. È lui che le pone la famosa domanda. Ed è lui che le propone di lasciare tutto e accompagnarlo in un on the road per raggiungere lo stato di Washington, sua destinazione finale. Se in un primo momento Cooper rifiuta, poi, spinta da Tammy, si rende conto che questa può essere davvero la sua unica occasione per mollare letteralmente tutta la zavorra che la teneva ancorata all’Alabama e spiccare il volo. Cooper porterà con sé solo un piccolo borsone con dentro il minimo indispensabile e il suo cane, Kalo.


La vita era troppo breve, troppo fragile per sprecare tempo ed energie a essere infelici.


Quello che intraprenderanno Emery e Cooper non è solo un viaggio attraverso lo Stato ma è anche, e soprattutto, un viaggio alla scoperta di sé stessi e dell’altro. Cooper è una ragazza solare, sempre positiva. Nonostante abbia subìto un gravissimo incidente che l’ha lasciata con una menomazione quando era solo una ragazzina, è riuscita a ritrovare la gioia di vivere, a ritrovare la forza per andare avanti senza mai abbattersi. E questo viaggio, per lei, ha un significato davvero importante: finalmente ha lasciato il nido, ha spiccato il volo e ha imparato a volare. Ha imparato che non si deve solo respirare, galleggiare, lasciarsi trasportare ma si deve VIVERE. Provare emozioni, sensazioni, sentimenti. Provare la vera gioia, provare la sensazione di sentirsi belle, desiderate. Innamorarsi e sentire il cuore a pezzi quando ti sei spinta oltre e non sai se questo tuo amore è corrisposto.

E per Emery? Per lui questo viaggio ha un significato particolare. È il viaggio che sua nonna l’ha spinto a fare per riuscire a ritrovare la pace. Lui era molto legato alla nonna e la sua mancanza si fa sentire quotidianamente. Gli ha consigliato di fermarsi in alcuni posti lungo la strada (come la tavola calda a Mobile), luoghi che le avevano lasciato buoni ricordi e che sapeva potessero piacere anche a lui. Emery questo viaggio lo fa con la consapevolezza che non sa se riuscirà a trovare o meno quello che sta cercando. I giorni che trascorre in auto con Cooper non sono sempre semplici. Ci sono giorni in cui fatica ad alzarsi dal letto. Giorni in cui non ha voglia di parlare, in cui la presenza di Cooper e Kalo sono quasi fastidiosi. E poi ci sono giorni buoni. Giorni in cui il sorriso gli arriva agli occhi, in cui l’entusiasmo di Cooper lo contagia.

Sicuramente viaggiare con un ragazzo come lui per una come Cooper non è semplice. Lei si è appena affacciata al mondo, ha appena iniziato a scoprire cosa può offrire la vita. E queste altalene emozionali la mettono in crisi, la fanno sentire insicura. Per questo, presa dalla curiosità di scoprire cosa Emery nasconde dietro i suoi silenzi, prende il suo diario e inizia a leggerlo. Ma quello che troverà scritto li farà avvicinare o li farà allontanare ulteriormente?


«Ogni giorno è un nuovo inizio, sai? Una nuova opportunità».


Leggere questo romanzo mi ha lasciato con una strana sensazione allo stomaco. Non perché non sia scritto bene o perché non sia coinvolgente. Lo lascia per l’argomento che tratta. La depressione. Non ho mai riflettuto su cosa significhi soffrire di questa malattia. Cosa la scatena. Cosa significhi non sentirsi capiti, non sapere con chi parlare. Non sapere come fare a superare le più piccole difficoltà. E cosa vuol dire vivere a fianco di una persona che ne soffre? Vederla chiudersi in sé stessa, tagliare fuori il mondo. Non permetterti di entrare nella sua testa per aiutarla. Fortunatamente Emery trova in Cooper la persona giusta, quella che lo aiuta a superare quei muri che si costruisce quando tutto diventa nero e il buio lo inghiotte. Ma quante persone non sono riuscite a trovare la propria Cooper? Quante si fanno trascinare nel buio?


Chiedimi adesso cosa mi rende felice. Chiedimelo. Ti ripeterò all’infinito, ancora e ancora che sei tu.

Elle

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