Leggere i romanzi della Red Oak Manor Collection mi ha dato l’opportunità di scoprire una
nuova autrice: Valentina C. Brin.
Non avevo mai letto nulla di suo e con Wrong mi sono innamorata.
Luna è la mia famiglia, e la famiglia non si tocca. La famiglia è sacra.
Tyler è il quarterback della Red Oak High School. Giocare a football è sempre stato la sua vita, fin da quando viveva in orfanotrofio. Era la sua valvola di sfogo ma anche la sua sicurezza. Riuscire a entrare al college in una squadra della NCAA è sempre stato il suo sogno. Si è sempre impegnato a fondo per riuscirci, per farcela. Solo che ora, a diciassette anni, riuscire a tenere un comportamento corretto sia dentro che fuori dal campo, è praticamente impossibile.
Tyler è stato adottato dalla famiglia Blake quando aveva dieci anni. Vivere al maniero non
è stato facile. Vedere i suoi amici lasciare quella che lui considera casa, è sempre più
difficile. Il distacco lo spaventa. Ma quando tocca a lui lasciare il Red Oak Manor,
nonostante la paura dell’ignoto, è felice. Finalmente anche lui ha due genitori amorevoli,
che lo coccolano e lo abbracciano. Non ha messo in conto, però, di dover condividere
l’affetto dei suoi genitori con una sorella. Con Luna. Lei ha un anno meno di Ty ma ha la
grinta di un leone e non si fa mettere i piedi in testa da nessuno. Neanche da Ippopotamo
Parker. È sempre Luna che difende Tyler, lei che tira fuori le unghie, lei che lo protegge dai
bulletti della scuola. Lei che nonostante sia più piccola e femmina, lo tiene sotto la sua ala
protettrice. Il legame tra i due fratelli diventa sempre più forte. Anche quando gli anni passano,
l’adolescenza arriva e gli ormoni impazziscono. Il legame che li unisce è sempre molto
forte.
Anche quando Luna da bambina si trasforma in una bella ragazza, intelligente e brillante,
questo legame si mantiene. Sono, oltre che fratelli, principalmente amici.
Le cose iniziano a incrinarsi quando Tyler si rende conto di essere attratto da sua sorella. Ty prova di tutto per togliersela dalla testa. Prova a buttarsi giù dalla scogliera che dà sul lago. Prova ad ubriacarsi. Prova a baciare le ragazze che gli si propongono. Prova a starle lontano. Ma non serve a niente. Non riesce a dimenticarla. Il suo carattere peggiora, diventa scontroso, irascibile, a tratti maleducato. Si sente in colpa. Ha paura che i suoi genitori adottivi, così gelosi della loro figlia, possano rifiutarlo. Ha paura che se dovessero scoprirlo, potrebbero giudicarlo moralmente inaccettabile. Ma come fare a contrastare i suoi sentimenti?
L’amore è amore e non si può fermare.
Non posso nemmeno immaginare cosa significhi venire abbandonati e vivere in un orfanotrofio. Non posso nemmeno pensare a come, questi bambini, possano vivere il distacco dai loro amici, dalle istitutrici, dalle persone che hanno imparato ad amare come se fossero la loro famiglia. Sicuramente sono ferite che fanno male, che anche se si cerca di far guarire, rimangono per sempre, a indelebile ricordo di quanto si è sofferto. E sono ferite che ti porti dentro anche quando cresci, quando inizi a relazionarti con l’altro sesso. La paura di essere giudicati, di non venire capiti, di venire sottovalutati, di essere abbandonati. Tutte paure che ognuno di noi si porta dentro ma che, per loro, sono ancora più difficili da superare. Tutte queste paure sono presenti in Ty. Non le esterna a parole, ma i suoi fatti parlano chiaro. I suoi atteggiamenti, la rabbia, il risentimento parlano del suo malessere. Un malessere che i genitori imputano all’età e a cui Luna non resta altro da fare che la babysitter del fratello maggiore. Lei lo giustifica coi genitori, lei va a prenderlo quando è ubriaco, lei cerca di mantenere quel rapporto di confidenza e amicizia che li lega. E più Luna cerca di avvicinarsi a Ty e più lui si allontana. Scappa a gambe levate.
Ad aggravare ulteriormente questo malessere c’è il legame familiare che lo lega a Luna. Come si può essere attratti dalla propria sorella? Come si può accettare questa attrazione? Come si può spiegare i propri sentimenti ai genitori? E se i sentimenti che si provano non sono reali?
Leggere la storia di Luna e Ty è stata una sorpresa. Di nuovo ho trovato due protagonisti in linea con la loro età . I loro atteggiamenti sono quelli tipici degli adolescenti. E, anche se personalmente sono ormai lontana dall’età adolescenziale, in loro ci ho visto i miei figli.
Ho immaginato come loro si sarebbero comportati se fossero stati al posto di Luna e Tyler. E, di conseguenza, mi sono calata nella parte dei loro genitori. Mi sono emozionata (sì, lo confesso! Mi è scesa anche una lacrimuccia!) quando Owen ha parlato a cuore aperto con il figlio. Quando l’ha rassicurato. Quando ha messo dei paletti. Quando gli ha fatto capire che lui, per i figli, ci sarebbe sempre stato, qualsiasi decisione avessero preso. L’ho davvero amato...
«Tu sei come un fuoco d’artificio: di solito cerco di ignorarti, ma quando appari fai così rumore che è impossibile non guardarti, e allora resto fregato, perché i fuochi d’artificio sono sempre bellissimi.»
Nessun commento:
Posta un commento