Azoth Express, Elia P. Ansaloni

Le ferie natalizie, oltre a portare con sé troppi chili che poi in un modo o nell'altro dobbiamo smaltire, portano anche un sacco di letture.

Finalmente, approfittando di una piccola pausa lavorativa, sono riuscita a dedicarmi ad Azoth Express e M I  S O N O  D I V E R T I T A  U N  S A C C O !

Definire questo romanzo con una sola parola è impossibile, vi sfido a provarci ma, sappiatelo, ne uscirete perdenti.


"Quando si vive circondati dal pericolo, o si muore o si diventa il pericolo."


Già dalla premessa a inizio libro capiamo che questo libro non va preso sul serio, o meglio, sì ma non troppo. 

E ora vi vedo, vi vedo mentre vi state dicendo "Ma che cavolo sta dicendo questa qui?!" seguito da "Non ci sto capendo niente".

Ecco, il "non ci sto capendo niente" mi ha perseguitata per praticamente il 95% del romanzo. Ed è stato una figata! 


Nulla è più spaventoso dell'ignoto.


Adesso la trama. Sì, perché parlarvi della trama è molto semplice. 

No, non è vero.

Allora, siamo a bordo di un treno, l'Azoth Express. Un treno misterioso la cui meta è anch'essa misteriosa. A bordo del treno troviamo il professor Volkov, un licantropo (ma non proprio) dall'aspetto curioso, con una pipa a bolle di sapone pronta a portata di mano (perché il fumo fa male, si sa, e figuriamoci se non lo sa un docente che è quasi un licantropo). 

Ma a bordo del treno non c'è soltanto lui. Conosciamo la famiglia aristocratica ed eccentrica dei Ravencroft, Mercedes, attrice di grande fascino, Zohn, uno scrittore che non riesce a staccarsi dalla sua macchina da scrivere, Maddox un croupier di Las Vegas, Lyra, l'esploratrice amante degli abissi oceanici e poi i signori Yong, che trasportano una valigia particolare, il cui interno è altrettanto particolare.


Vi siete chiesti dove siamo diretti: ebbene, proprio questa è la domanda alla quale dovete trovare risposta.


A dirigere il treno è il signor Swapan, il quale spiegherà a tutti i passeggeri il motivo per cui si trovano a bordo del veicolo. Tutti sono tenuti a risolvere il mistero sulla destinazione del treno. Qualora si giungerà alla soluzione, tutti riceveranno una lauta ricompensa.

E quindi comincia il viaggio, ma figuriamoci se si tratta di un viaggio calmo e goliardico. Iniziano sparizioni, omicidi, apparizioni di esseri particolari

Insomma, tutto nella norma, no?


Quando si possono attraversare le pareti e costringere le persone a dire la verità, si accede alla merce più preziosa in assoluto: i segreti.


Senza troppi giri di parole, vi posso dire che mi sono divertita un sacco a leggere Azoth Express, nonostante, durante il mio viaggio abbia riscontrato alcune difficoltà: prima fra tutte il numero di personaggi. Sono davvero tanti e ricordarsi chi è chi, è stata un'impresa non da poco e ciò mi destabilizzava durante la lettura, portandomi alla confusione.

D'altro canto però, le influenze della Christie, di Lovecraft e di un Gaiman dei tempi di Nessundove, fanno sì che il lettore si ritrovi incatenato alle pagine di questo romanzo che fa suoi più generi letterari.

Insomma, una bella prova per Ansaloni che, dotato di un lessico ricercato e attento, sono abbastanza certa, che nel scrivere questo libro si sia divertito un sacco. 


"Non ha notato nulla di particolare?"
Niente di che, a parte la destinazione sconosciuta, la morte per avvelenamento, le due persone scomparse nel nulla, l'entità uscita dalla valigetta e poi che altro? Ah sì, un lupo mannaro con un titolo di studio."

Elle

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