Quando la Hope Edizioni mi ha proposto di leggere questo libro, sinceramente, non gli ho prestato molta attenzione. Non perché non legga thriller ma perché, in quel momento, non mi andava di farlo. In seguito, ho letto da qualche parte di dare una possibilità a questo romanzo perché non è possibile classificarlo in una sola categoria. Quindi mi sono lanciata e ho chiesto di poterlo leggere. Vi anticipo solo una considerazione: ho fatto benissimo a dargli una possibilità.
Il minimo che può fare la paura è
comprometterti. Nel peggiore dei casi, può farti uccidere.
Beth sta cercando di uscire da una relazione difficile. Il
suo ex è un uomo davvero malvagio, cattivo dentro. È brutale e ora che Beth ha
trovato la forza per prendere la decisione di lasciarlo, lui non vuole
lasciarla andare. Non accetta che sia lei a decidere. Le decisioni le può
prendere solo ed esclusivamente lui. E se lui dice che lei è sua, così
dev’essere. Beth è sempre stata succube di quest’uomo, ha sempre fatto tutto
ciò che lui voleva. Ma ora le cose sono cambiate e per riuscire a sopravvivere
deve scappare. Deve lasciare la sua casa, il suo lavoro, le sue amicizie. Beth
è una donna in fuga. Una di quelle che si guarda furtivamente le spalle. Ha
paura che lui la possa trovare e, se dovesse succedere, sa già come andrebbe a
finire. Il suo viaggio, però, non è molto lungo. Da Portland si sposta a
Riverbend, un piccolo paesino lungo le rive di un fiume. È un giorno piovoso
quando Mary-Ann e il figlio Ryan la trovano mentre cammina lungo il ciglio
della strada. Mary-Ann ha un sesto senso per trovare le persone bisognose e non
si ferma un attimo a pensare di soccorrere Beth. Anche se Ryan non è molto
d’accordo, sua madre decide di ospitare Beth in casa sua. Di darle un tetto
sopra la testa ma, soprattutto, quella protezione che le serve per poter
guardare serenamente al futuro.
Che senso aveva parlare se la maggior
parte delle volte nessuno ti ascoltava, neanche quando urlavi?
Ryan è un uomo segnato dal passato. È stato più volte in
missione in Afganistan e dall’ultima è tornato segnato non solo nel corpo (la
sua gamba è un ricordo costante di quanto accaduto) ma, soprattutto,
nell’anima. Gli eventi che lo hanno portato a rimanere ferito sono il monito di
un errore che non può dimenticare. Questo incidente lo ha reso estremamente
diffidente nei confronti di tutti, in particolare di Beth. Non si fida di lei, del
suo essere così schiva, del suo essere così riservata. Ha paura che possa
derubare la madre e scappare. Eppure Mary-Ann, con il suo modo di fare da
bersagliera, porta Beth sotto la sua ala protettrice e le dà una nuova
possibilità. Per questo Beth si trova a dover svuotare una casa mezza diroccata
nella proprietà dei Jones. Ed è qui che Beth troverà dei diari appartenuti ad
una ragazza scomparsa nel 1942. Grazie a questi diari Beth potrebbe riuscire a
dipanare segreti del passato ma, per farlo, ha bisogno anche dell’aiuto di
Ryan. Riusciranno di due a fidarsi l’uno dell’altro e collaborare?
Facciamo i conti con cosa siamo e
dove siamo adesso. È tutto ciò che possiamo fare. Un giorno alla volta.
Non amo particolarmente i paranormal. Spesso li trovo molto
lontani dal mio pensiero e ovviamente, da quella che può essere la realtà.
Eppure in questo libro ho trovato un giusto equilibro della parte paranormale,
di quella thriller e di quella romance. Soprattutto ho trovato che la prima non
fosse troppo spinta. L’ho trovata quasi sempre molto “reale”, molto vicina a
quello che penso possa succedere in determinate condizioni. La parte thriller
l’ho trovata molto avvincente. Ho trovato che l’autrice abbia saputo dosare
bene gli ingredienti e che, con questo alone di mistero, abbia saputo dare quel
“di più” a questa storia. L’ha resa coinvolgente, affascinante e intrigante. Al
punto che non sono riuscita a staccarmene. L’ho iniziato al mattino e, alla
sera, l’avevo già finito! Ed era davvero da tantissimo tempo che non mi
succedeva.
Se proprio devo trovare il pelo nell’uovo e trovargli un
difetto, anche se piccolo, di questo libro non mi è piaciuto particolarmente il
finale. Avrei voluto che l’autrice si dilungasse maggiormente, avrei voluto
leggerne ancora e ancora e ancora, probabilmente fino all’infinito. Avrei
voluto sapere cosa sarebbe successo a Beth e Ryan una volta spenti i riflettori
sui segreti del passato e svelati quelli del presente. Ma ciò non ha smorzato
il mio entusiasmo nel leggere questo romanzo che ha saputo tenermi incollata
alle sue pagine fino alla fine.
Tutto nella vita accade per un
motivo. Non sempre sappiamo quale sia in quel momento, ma alla fine lo
scopriamo, se teniamo aperti la mente e il cuore.
Nessun commento:
Posta un commento