Vi avevo avvertito che finito Save me avrei preso subito in mano il sequel. Ma nemmeno io potevo immaginare quanto poco tempo ci avrei messo a divorarlo.
Come sempre, trattandosi del secondo libro di una serie non autoconclusiva, vi avviso che potrebbero esserci SPOILER relativi al primo libro della serie.
Alla fine di Save me avevamo lasciato Ruby e James separati dal tradimento di quest’ultimo. La tragedia che ha colpito James e lo sconquasso che ciò ha comportato lo ha fatto richiudere nuovamente in sé stesso. Deve trovare il modo di dimenticare come si è comportato e quello che gli sta succedendo, e l’unico modo che conosce per farlo è estraniarsi dal mondo stordendosi di alcol e droga. Non è sicuramente un modo adulto di affrontare le cose ma l’autodistruzione gli sembra l’unica soluzione praticabile. Anche Ruby sta soffrendo. Il tradimento di James l’ha ferita profondamente, più di quanto voglia ammettere. Eppure, anche se l’amore che prova per lui è sopraffatto dalla rabbia, non può fare a meno di pensarlo. La bontà d’animo di Ruby è talmente grande che decide di stargli vicino, di consolarlo nel momento di maggior bisogno.
«Ho imparato a non guardarmi più indietro, bensì solo davanti a me.»
In questo periodo di separazione James capisce che l’unica che può davvero aiutarlo a superare questi momenti difficili e che è in grado di farlo respirare è proprio Ruby. Capisce anche di aver fatto un’emerita cazzata a tradirla e che, l’unico modo per far tornare la situazione a posto, è chiederle sinceramente scusa. James vuole fare davvero di tutto per farsi perdonare, finalmente capisce che vuole seriamente combattere per recuperare quel bellissimo rapporto che aveva con Ruby. Ma la sua vita si complica ulteriormente: arriva la comunicazione che è stato preso a Oxford e il padre comunica ufficialmente la sua partecipazione nel consiglio di amministrazione della società di famiglia. Anche Ruby viene accettata ad Oxford (e chi aveva qualche dubbio in merito?) e il suo obiettivo è sempre più vicino. Ma riuscirà James a riprendere il suo posto nella vita di Ruby? Riuscirà a far accettare Ruby a suo padre?
In vita mia non c’era mai stato nessuno che si fosse interessato a me come Ruby. Non c’era mai stato nessuno che riempisse i miei pensieri al mattino appena sveglio e il cui viso fosse l’ultima cosa che vedevo prima di andare a dormire. E non c’era mai stato nessuno che volesse far avverare i miei sogni.
Era davvero da tantissimo tempo che non mi appassionavo così tanto ad una serie ed ai suoi personaggi. Spesso mi è capitato di leggere trilogie in cui nel volume centrale si entrasse in un loop infinito di ripetizioni. Invece in questa sono rimasta davvero meravigliata, a bocca letteralmente aperta. Perché la storia si evolve davanti ai nostri occhi e cresce. E non sto parlando solo della storia tra James e Ruby ma anche dei personaggi secondari. Nel primo libro il punto di vista è alternato tra James e Ruby, mentre in Save you vediamo il punto di vista anche di Lydia e di Ember. La loro storia si intreccia e si dipana piano piano sotto i nostri occhi. Finalmente capiamo cosa pensano, cosa le spinge a comportarsi in certi modi, cosa provano veramente e cosa vogliono davvero. E non li vediamo stando sullo sfondo della storia principale, ma diventano anche loro in qualche modo protagonisti della storia stessa. In questo modo le emozioni vengono raddoppiate, a volte triplicate, quadruplicate. È un continuo su e giù di sensazioni. Se prima sono contenta per quanto succede tra James e Ruby, ecco che due secondi dopo sono triste per la situazione di Lydia. E così all’infinito, capitolo dopo capitolo.
Ho apprezzato tantissimo il carattere di Ember. La sua forza d’animo, il suo essere positiva. La sua voglia di sfondare nella moda femminile per taglie forti. Il suo volersi sentire bella e vestirsi alla moda nonostante il suo corpo non sia proprio filiforme. E poi Lydia, che cerca di stare vicina a James quando lei per prima sta per crollare, quando lei per prima ha bisogno di aiuto. Ha bisogno di qualcuno che le stia vicino. Anche lei si trova in un momento molto particolare e difficile della sua vita e il supporto e l’amicizia che le dà Ruby è davvero impagabile, inestimabile.
«È solo che… quando ti guardo, mi sembra che tutta la mia vita vada bene. Mi sembra di essere a casa, veramente a casa, intendo. Non ho mai provato niente del genere, Ruby. Con nessuno. Mi dà la sensazione di non essere da solo. Ed è questo che mi è mancato più di tutto. Questa sensazione… di essere completo.»
E poi, di nuovo, una volta arrivata alle ultime righe sono rimasta senza parole.
Quanto è stata perfida e crudele Mona Kasten con i protagonisti e con noi poveri lettori?
Mi sembra davvero superfluo dire che anche questo libro l’ho adorato. Ho adorato l’intreccio, la trama, il modo di scrivere così fluido di questa autrice. L’ho talmente adorato che l’ho divorato in meno di ventiquattro ore, senza fare le ore piccole. Ho dedicato alla lettura ogni momento libero di questo fine settimana e posso solo dire che ho fatto davvero molto bene a dedicarmici.
Ora mi tocca salutarvi perché Save us è proprio qui di fianco a me che aspetta solo di essere letto…
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