Quando ho letto la trama di questo libro me ne sono subito innamorata. Quello trattato non è un argomento facile da affrontare ma avevo aspettative altissime, che non sono state deluse. Ho dovuto aspettare tanto per averlo tra le mie mani, ma non appena la biblioteca mi ha mandato la mail per avvisarmi che era pronto per il ritiro non ho esitato un attimo, sono corsa a prenderlo per poi iniziarlo e non staccarmene più finché non sono arrivata alla fine.
Certo che non dimenticherai mai l’incidente. È parte della tua storia. Della persona che sei. Ma ti assicuro una cosa: andrà meglio.
Cara è una diciassettenne che vive a San Francisco e, insieme alle sue amiche del cuore, fa parte del quartetto delle ragazze più popolari della scuola. Come quasi tutte le ragazze della sua età le sue priorità sono: le amiche, i ragazzi e il divertimento. Quando, insieme a Georgina, arriva alla festa organizzata per l’ultimo dell’anno pensa che tutto andrà a meraviglia. Indossa un vestito bellissimo, il trucco e l’acconciatura sono perfetti e il ragazzo che le piace è lì, alla stessa festa. Ma qualcosa, durante la serata, va storto e Cara e G lasciano il party prima del previsto. Cara è alla guida. Imboccano l’autostrada. Inizia a piovere. All’improvviso sbuca un camion che le travolge. L’unica che verrà estratta viva dalle lamiere è proprio Cara.
In fondo, è impossibile rompersi quando si è già in frantumi. Peggio di così non può andare, giusto?
Durante i mesi successivi Cara non si dà pace. Si ritiene l’unica responsabile di quanto accaduto. Vive costantemente con il senso di colpa. Vive con un macigno che le schiaccia il cuore. Pensa che l’unica che sarebbe dovuta morire in quell’incidente è proprio lei. Lei che invece è sopravvissuta. Cara non riesce a pensare di tornare alla sua vita normale. Non può accettare di tornare nella stessa scuola, fare quello faceva abitualmente, essere messa al centro dell’attenzione dei suoi compagni, senza G al suo fianco. Per questo si isola. Studia da casa e non esce praticamente mai. Anche le sue amiche la abbandonano. Non le telefonano e non la vanno nemmeno a trovare.
Perché il lutto non sono le lacrime e le manifestazioni esterne. A volte è una rabbia muta e uno spazio vuoto che le parole e i suoni non riescono a riempire.
La madre le è sempre stata vicina ma, nonostante tutto l’affetto e tutto il sostegno che le ha dimostrato, capisce che per Cara non è abbastanza, capisce che la figlia ha bisogno di allontanarsi da San Francisco e dalla sua vecchia vita. Per questo decide di mandarla in un collegio in Svizzera, una bellissima ed esclusiva scuola isolata sulle Alpi.
Quando Cara arriva a Hope Hall cerca di tenere tutti a distanza, cerca di costruirsi intorno al cuore dei muri invalicabili. Ma a Hope Hall tutti hanno dei segreti e, per quanto Cara possa provare a tenere ben nascosti i suoi, con i suoi silenzi, le sue crisi di panico e il suo fare scontroso, dice molto più di quello che vorrebbe far sapere di sé. La persona che sembra capirla meglio di tutti è Hector, un ragazzo bellissimo e ribelle da cui si sente irrimediabilmente attratta.
Man mano che i giorni passano, Cara capisce che la sua vita a Hope Hall sta prendendo una piega diversa, che inizia il lento processo di risalita. Ma sa anche che non è ancora pronta a tagliare quel filo sottile che la tiene legata a G.
“Abbiamo tutti le nostre cicatrici, Cara”
…
“Continua sulla tua strada. Ora sai meglio di chiunque che la vita è fragile, effimera… perciò cerca di viverla finché puoi. Devi credere che tutto cambierà.”
L’anno dopo di te è un libro che ho divorato. È un libro che ti tiene legata alle pagine, una dopo l’altra, senza riuscire a staccarti e prenderne le distanze. Con l’avanzare della lettura ho percepito intensamente la tristezza e il conflitto interiore di Cara. Spesso mi sono trovata con gli occhi lucidi al pensiero delle pene che ha provato. Qualche volta mi è sembrata più matura della sua età, con idee già da donna adulta.
Probabilmente questo è dovuto perché è cresciuta in un attimo. Prima era una ragazzina spensierata e poi si è ritrovata da sola a dover gestire emozioni e sentimenti contrastanti e difficili. Mi è piaciuto il fatto che Hector, nonostante i suoi problemi personali, non si sia mai arreso con Cara. A volte ha forzato troppo la mano, ma lo ha fatto a fin di bene, lo ha fatto per lei, per farle capire che la vita, che lo si voglia o meno, va avanti e che noi dobbiamo andare avanti con lei senza dimenticare ciò che siamo stati e le persone che ci hanno camminato al fianco.
Ho apprezzato il modo in cui l’autrice ha affrontato un tema così delicato. Senza forzature, senza costrizioni. Ma esponendo i contrasti, i conflitti tra quello che dice la mente e quello che urla il cuore di Cara.
Arrivata a questo punto, però, mi sono rimaste giusto un paio di domande a cui non so rispondermi.
Quanto può essere devastante il senso di colpa? Quanto può essere difficile andare avanti e darsi una seconda possibilità?
Mi rendo conto di una verità meravigliosa e devastante allo stesso tempo. Esiste una vita dopo G, e io la sto già vivendo.
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