Joel & Sue, Laura Nottari

Avrei potuto scrivere questa recensione quando ero solo al 48% del libro. E non perché non mi sia piaciuto. Semplicemente perché mi sono innamorata. Di Joel. Di Mary Sue. E soprattutto del modo di scrivere di Laura Nottari.

 

«Cercati lì dentro, guardati e, come Dera, accettati come sei. Lascia perdere i contorni, ossia le chiacchiere, le aspirazioni di status e New York stessa. Ci sei tu, nel mezzo, e nessun altro. Guardati, decidi cosa vuoi per te, cosa ti rende felice davvero, e non tenere conto degli altri.»

 

Mary Sue ha ventotto anni, una serie imprecisata di storie da una notte alle spalle ma nessuna che sia arrivata allo step successivo. È letteralmente scappata a New York pur di dare una possibilità al suo sogno: diventare una pasticciera. Ora vive in un appartamento dei suoi genitori, lavora in una caffettiera dove sforna dolci buonissimi e si butta di testa in incontri a cui non dà mezza possibilità. Ma di questa sua inconsistenza della sua vita sentimentale è letteralmente stufa. Vuole un uomo al suo fianco. Uno che l’apprezzi davvero. Uno con cui costruire qualcosa. Per questo va ad una festa per cuori solitari. Una festa dove è possibile incontrare la propria anima gemella. Ed è qui che conosce Jason, il migliore amico di Joel. Jason è il suo “rombo”, il suo “accoppiato”. È bello, biondo, fisico da urlo, simpatico. E Joel? Eh… lui è proprio il contrario! Bello è bello. Il fisico da urlo c’è. Ma la simpatia? Mmmmm beh. Diciamo che non è proprio il suo forte!

 

«Joel… hai gli occhi color melma, il viso squadrato, le orecchie sporgenti e labbra dritte che stillano parole gentili con il contagocce. Sei stronzo, asettico, paranoico e impossibile. Non passa giorno senza che io ti insulti, mentalmente e a voce. Sei lessere più insopportabile che la vita mi ha fatto incontrare. Sei un limone umano infilato di traverso nel culo, sei un capolavoro di negatività e imperfezione, sei la migliore benzina, ma nel serbatoio sbagliato.»

 

Joel ha trentasei anni, dentista. Lui a quella festa manco ci voleva andare. È stato letteralmente trascinato dal suo amico che, pur di tirarlo fuori dal guscio in cui si è chiuso, ha pensato bene di portarlo con sé. Joel è un professionista affermato, ha una bella casa, e una vita sentimentale abbastanza piatta. Ha da poco troncato di netto una relazione che gli era diventata stretta e non ha nessuna intenzione di ributtarsi nella mischia. Eppure, per uno strano scherzo del destino, si ritrova ad intrattenere una conversazione con la ragazza più frivola che potesse incontrare.

 

Amare i lati migliori di una persona è facile, alla portata di tutti, ma è per i dettagli peggiori che ci vuole impegno. Lì si gioca il tutto per tutto. In quel terreno fatto di compromessi, le possibilità sono tre: ci si accetta, si cambia, oppure addio.

 

Cosa accomuna Joel e Sue? Oserei dire assolutissimamente niente. Lei indossa la maschera della superficialità pur di nascondere la sua inadeguatezza. Lui, invece, indossa quella della perfezione.

Lei vede il bicchiere sempre mezzo pieno. Lui? Ovviamente sempre mezzo vuoto.

Lei vive affrontando i problemi di petto, impulsivamente. Lui, invece deve rifletterci mille volte e ancora non sono sufficienti. Deve sempre avere tutto sotto controllo, tutto deve andare secondo i suoi piani.

Lei adora i suoi gatti, Rocco e Dera. Lui non può immaginare di convivere in una casa con dei pet.

Eppure, in qualche modo, questo loro essere così agli antipodi li porta a trovare un punto di incontro. Un punto dove l’uno migliora l’altro. Dove l’impulsività di Sue viene frenata da Joel. Dove Sue è in grado di far accettare a Joel situazioni che lo manderebbero fuori di testa. Dove il bisogno di controllo di Joel viene bilanciato dall’istintività di Sue.

 

Smetti di cercare negli altri quello che credi di non poter essere, perché gli altri non hanno nulla che tu già non abbia. Sei il mondo intero da sola.

 

Avevo già letto un libro di Laura Nottari e, per quanto A star is porn mi fosse piaciuto tanto, trovo che con Joel & Sue si sia superata. Ho adorato i battibecchi tra i due protagonisti, Joel così rompiscatole e Sue sempre pronta a rispondere a tono e a mandarlo a quel paese. Ho riso tantissimo per le gaffe di Sue e per il fatto che Joel fosse sempre pronto a rigirare il dito nella piaga. Ma ho sofferto anche tanto quando Sue si è resa conto che qualcosa non quadrava.

Mi sono rivista in alcuni atteggiamenti di Joel. Soprattutto nel suo voler avere sempre tutto sotto controllo. E per quanto io non sia così all’estremo come lui (e per fortuna!) capisco cosa vuol dire aver bisogno di punti fermi, di un sentiero ben pianificato da seguire. E anche io, come Joel, ho una “Sue” nella mia vita. Ho un marito che, al contrario di me, prende le cose così come vengono. Ha la capacità di smorzare la mia rigidità. E così come Sue, riesce a controbilanciare con la sua impulsività la nostra mania del controllo. E se pensate che per sopportare noi Joel ci vuole tanta pazienza, voi non sapete cosa vuol dire frenare la loro istintività!

 

Cercati, decidi per te e nessun altro. Accettati come sei. Cosa ti rende felice. Felice davvero.

 

Joel & Sue è un libro che ho letto velocemente nonostante la quantità di pagine non indifferente. E nonostante le pagine siano tante, una volta arrivata alla fine ne avrei voluto ancora e ancora. È un romanzo che avrei voluto leggere velocemente per vedere come andava a finire ma che avrei voluto leggere lentamente per non dovermi separare dai suoi personaggi. Personaggi che mi mancano di già!

È anche un libro davvero molto molto curato. Ho adorato le grafiche e mi è spiaciuto talmente tanto non avere la possibilità di vederle a colori sul Kindle che mi sono aperta pure l’app sul telefono pur di godermele appieno.

Insomma Laura, io Joel & Sue l’ho letteralmente ADORATO. E non è che, magari, ti viene voglia di scrivere anche di Linda?

 

«I momenti giusti li creiamo noi, non ci cadono tra le braccia per grazia divina.»

Elle

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