Lo schiaccianoci, George Balanchine

Quello che io e la mia bimba più piccola ci siamo ritrovate tra le mani questo Natale non è un libro.
Sarebbe alquanto ingiusto e impari nei confronti degli altri libri di testo definirlo soltanto libro. Lo schiaccianoci, edito Terre di Mezzo, con le illustrazioni di Valeria Docampo, è una vera e propria piccola opera d’arte. 
Togliamo pure via il racconto in sé, per un attimo, e fermiamoci soltanto alla parte grafica: le immagini sono un sogno, sono incantatrici, spettacolari.

I disegni della Docampo avevo già avuto modo di apprezzarli ne La valle dei mulini e ne La grande fabbrica delle parole e anche questa volta mi hanno lasciata senza parole. Guardavo le espressioni e le reazioni della mia bambina e mi stupivo di ritrovarmi con il suo stesso sguardo sorpreso e innamorato: in un istante, eravamo due bambine a letto, col naso tra le pagine di uno dei più bei libri mai visti.

La storia narrata è quella che conosciamo un po’ tutti: Marié riceve in dono dallo zio uno schiaccianoci a cui subito si lega. Questo però accidentalmente cade, rompendosi. Lo zio fortunatamente lo ripara e Marié decide di passare la notte col suo nuovo giocattolo, per tenergli in compagnia. Ed è proprio di notte che la magia ha inizio: i giocattoli prendono vita, compaiono, guidati da un Re, topi giganti pronti alla battaglia, per poi ritrovarci all’improvviso in un favoloso Regno dei Dolci.

Inutile dirvi che consiglio a chiunque questa edizione de Lo schiaccianoci, così come ho sempre consigliato tutti i libri di questa casa editrice, che, di diritto, rientra ufficialmente tra quelle da me favorite.

Elle

Nessun commento:

Posta un commento