Per sempre tuo, Damian, D. Nichole King

Voi non potete davvero immaginare da quanto tempo stessi aspettando questo libro. Ho letteralmente adorato il primo volume della serie. Per sempre tua, Kate (di cui trovate la recensione qui) mi aveva spezzato il cuore. Mi aveva fatto consumare pacchi di fazzoletti e gli occhi mi sono rimasti gonfi per giorni. E non vedevo l’ora di sapere come Damian avesse fatto a superare la sua perdita. La perdita di Kate, la ragazza che amava.


«L’alcol non risolve tutti i problemi del mondo, Damian» dice alle mie spalle.
«No, ma aiuta ad affrontarli.»
Ora è al mio fianco, rifilandomi una di quelle perle di saggezza che ha imparato da mio fratello. «Ti dà solo qualcosa dietro cui nasconderti.»


Sono passati quattro anni dalla morte di Kate. Quattro anni durante i quali Damian ha sopravvissuto. Si è impegnato con il college e ormai è arrivato praticamente all’ultimo anno con un’ottima media. In base a come passerà gli esami potrà decidere in che università fare la specializzazione. Ma, a parte la scuola e i pomeriggi all’ospedale, il suo tempo lo passa portandosi a letto una ragazza diversa ogni sera dopo aver bevuto un numero indefinito di shottini. Damian ha bisogno di stordirsi per non ricordare. Per non ricordare la sofferenza che ha provato dopo la morte della madre, del fratello maggiore Liam e della ragazza che dopo tanto dolore era riuscita a fargli vedere di nuovo il sole dopo la tempesta, Kate. A distanza di quattro anni non è stato capace di superare la loro perdita e ricominciare a vivere. L’unico passo avanti che è riuscito a fare è l’aver ricucito il rapporto con suo padre. Finalmente riescono a parlare, riescono a stare nella stessa stanza per più di dieci minuti senza discutere. Anzi, ora si incontrano a cena tutti i giovedì sera e riescono a interagire. A fare la parte del controllore di Damian troviamo Dylan, il suo migliore amico nonché coinquilino. Lui è diventata la voce della sua coscienza, il suo “grillo parlante”. Dylan lo tiene d’occhio quando supera di troppo il limite, lo stimola con lo studio e, quando Lia entra a far parte della vita di Damian, lo aiuta a stare sulla giusta carreggiata, quella del non fare grandi cazzate.


«Lasciare andare qualcuno non significa dimenticarsi di loro. Significa amarli da qui e andare avanti con la vita come avrebbero voluto.»


Lia entra nella vita di Damian in punta di piedi. Lui non la voleva e ha fatto davvero di tutto pur di non affezionarsi. Lui che pensava di non essere più in grado di amare come aveva fatto in precedenza, in men che non si dica, si è fatto rapire dal suo sorriso con le fossette e da quegli occhi furbi, e non è più stato in grado di resisterle. Il suo cuore ha ceduto. Il muro dietro il quale Damian si è nascosto per lunghi anni, ha iniziato a sgretolarsi. Ha lasciato intravvedere cosa si nasconde sotto e, quando davvero rischierà di perdere Lia, solo in quel momento si renderà conto che non può perderla. In gioco non c’è solo il cuore di Lia, c’è anche il suo. C’è tutta la sua vita. Una vita che sta in piedi a fatica. Che, giorno dopo giorno, si trascina ma che, forse, proprio grazie a lei, può prendere una piega diversa. Può prendere un risvolto positivo.


La paura è l’oscurità e, più tempo resti lì, più diventa grande. Il coraggio è la luce, e la luce sconfigge sempre l’oscurità. Non lasciare che vinca la paura.


Prima di iniziare a leggere questo romanzo avevo paura. Paura di soffrire, di piangere calde lacrime, di dover affrontare un argomento difficile che, personalmente, in questo particolare momento della mia vita privata, non so se avrei avuto le forze per farlo. E posso dire che, per fortuna (o purtroppo) Per sempre tua, Kate non è Per sempre tuo, Damian. Nel primo volume della serie si affrontava il dolore della convivenza con una malattia come quella di Kate, una malattia che non guarda in faccia nessuno, che non fa sconti. Nel sequel si legge della sofferenza che si prova quando bisogna ritornare a vivere, quando bisogna lasciar andare le persone che non sono più fisicamente con noi, anche se rimarranno per sempre nel nostro cuore. E quel cuore, che si pensava potesse ospitare solo una persona, che aveva smesso di battere, che aveva smesso di farci provare emozioni, ecco che ritorna a battere più forte di prima. Torna a farci provare sentimenti che si pensavano sopiti. Che si pensava non si potessero più provare.

Leggere questo libro mi ha permesso di vedere un lato diverso della stessa autrice. Un lato più “leggero”, meno intenso. Anche se si sono affrontati argomenti difficili, le emozioni sono state più contenute. Meno devastanti. Il suo modo di narrare la storia di Damian e Lia è comunque molto coinvolgente. Lo è a tal punto che non sono riuscita a staccarmene se non a notte inoltrata. Ho dovuto sforzarmi per chiudere il libro e dormire qualche ora prima del suono della sveglia. E, una volta arrivata mattina, ho sentito il bisogno di prendermi del tempo per me per concluderlo, per vedere se a Damian era stata data la possibilità di avere l’happy ending che si merita. Per vedere con i miei occhi se, dopo un dolore devastante come quello provato da Damian, è possibile avere una nuova possibilità per essere felici.


Le stelle non smettono mai di brillare, ma le vediamo solo di notte. Lo stesso vale per noi. Spesso ci vogliono i momenti più bui della nostra vita per poter intravedere la luce più bella. Ed è lì, in quell’istante, che nasce la speranza.

Elle

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