Ci siamo. Siamo giunti alla fine. E no, non sono pronta. Di fatto non lo sono mai stata. Vi dirò di più, ero quasi felice quando vedevo la data di uscita del libro posposta. Così avevo più tempo per stare nel mondo delle falci. E ora ho detto loro addio.
Essendo Il rintocco il terzo libro di una saga, è strettamente collegato coi precedenti. Leggete quindi prima Falce (di cui trovate la recensione qui) e Thunderhead (di cui trovate la recensione qui). Gli SPOILER, in questa recensione, sui libri precedenti sono inevitabili, pertanto... siete avvisati ;)
Questa recensione partecipa ad un review tour le cui date e l'elenco degli altri blog che prendono parte all'iniziativa li troverete a fine recensione.
Dobbiamo fondare un'onorevole società mondiale di dispensatori di morte. Ci chiameremo falci e creeremo una Compagnia mondiale.
Vi ricordate come si era concluso Thunderhead? Endura era stata sommersa dalle acque, un gran numero di falci aveva perso la vita, Madame Curie si era sacrificata pur di mettere in salvo la nostra Citra e Rowan, rinchiudendoli in un bunker.
Il Thunderhead, inoltre, aveva smesso di comunicare con gli esseri umani. Tutti vennero catalogati come loschi. Tutti tranne uno: Greyson Tolliver. Greyson diventa il punto di riferimento dei tonisti, lo venerano al pari di un messia e, musicalmente parlando (vi ricordo il diapason...), lo invocano col nome di Sua Sonorità.
In ogni catastrofe c'è opportunità.
Maestro Faraday è alla ricerca, insieme all'amica bibliotecaria, della zona d'ombra, una zona fuori dalla vista del Thunderhead, un posto a lui sconosciuto, su cui si dice che le prime falci avessero lasciato il piano d'emergenza da attuare in caso di momenti catastrofici e ingestibili.
E questo è uno di quei momenti, perché chi, se non Maestro Goddard, si eleva a Somma Roncola Mondiale? E vi ricordate la sua filosofia circa le spigolature? Spigolare è bello, spigolare è divertente.
A volte la morte porta all'oblio collettivo. Altre volte rende un personaggio indimenticabile.
E quindi ora che succede? Succedono un sacco di cose, tante, tantissime cose.
I corpi di Rowan e Citra ritornano a galla grazie ad una missione di salvataggio. In contemporanea il potere di Goddard cresce, si espande, e i paesi vicini si alleano con lui pur di non rischiare di diventare oggetto della sua ira. Greyson Tolliver si fa conoscere al mondo per il suo contatto col Thunderhead. E il Thunderhead... Eh, il Thunderhead diventa ancora più interessante di come non si fosse già dimostrato nel libro precedente.
Grazie ad alcuni stralci di conversazioni lasciati a fine capitolo, lo vediamo in crisi, ambiguo e in conflitto.
Devo ammettere che a scrivere questa recensione mi sento un tantino in crisi. Perché? Perché ci sono un sacco di cose da dire.
Ne Il rintocco succedono tante (forse troppe) cose, è un continuo di avvenimenti, di storylines che si susseguono, si intrecciano e poi si dividono di nuovo. Inizialmente ho avuto difficoltà a stare dietro al tutto e il grande numero di personaggi che compaiono non ha certo aiutato la lettura.
Ciò che invece ha sicuramente agevolato è la scrittura di Shusterman che ancora una volta si è rivelata intrigante ed ammaliante. Ho amato tutta la saga, ma proprio tanto e non smetterò mai di consigliarla.
Quando ho preso in mano Il rintocco mi sono chiesta più volte come si sarebbe concluso il libro e devo dire che il finale mi ha lasciata sorpresa. Sicuramente non mi sarei mai immaginata una conclusione simile durante la lettura del primo libro.
E ora che succede? Succede che la Universal si è presa i diritti per la trasposizione cinematografica della saga e a noi non resta che aspettare...
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