! RP ! Falce, Neal Shusterman

Durante il periodo apocalittico che ci siamo appena lasciati alle spalle, ad allietare il mio umore ci ha pensato un libro in particolare. Non smetterò mai di ringraziare Mondadori per l’opportunità di leggere questo romanzo in anteprima. Romanzo che non vedo l’ora di possedere nella sua versione cartacea, in modo da metterlo bene in mostra nella mia libreria. 
Con questo libro mi sono fatta un po’ odiare dalle mie amicizie. Più gliene parlavo più venivano intrigate da questo futuro creato dalla penna di Neal Shusterman e, ovviamente, più gliene parlavo più volevano leggere Falce e più si rattristavano nel vedere la data di uscita di volta in volta rimandata. 
Ma ora il libro c’è e con davvero tanta stima ve ne parlo. 

In un futuro prossimo siamo immortali. Non esiste più la morte, non esiste più la malattia. Non esiste più la fame. Tutto è stato sconfitto e, allo stesso tempo, tutto è controllato. Controllore assoluto del mondo è il Thunderhead, un’intelligenza artificiale onnipresente e onnipotente, detentrice di tutto il sapere, sapere a cui ognuno può attingere. 

L’immortalità presenta, però, anche un rovescio della medaglia. Se i cittadini continuano ad aumentare non si può incorrere nel problema della sovrappopolazione. Ed è qui che entrano in gioco le Falci il cui compito è quello di spigolare, che nel linguaggio corrente altro non è che un sinonimo di uccidere. Oltre che spigolare, però, le Falci possono anche fornire un dono: l’immunità per un anno. Coloro a cui porgono l’anello che portano sempre al dito, sono tenuti a baciarne la pietra preziosa. In tal modo l’essere umano sa per certo che almeno per un anno la sua vita sarà salva, in alcun modo verrà spigolato. 

Per legge, dobbiamo tenere un registro degli innocenti che uccidiamo. E, per come la vedo io, sono tutti innocenti. Anche i colpevoli. Tutti sono colpevoli di qualcosa, e tutti conservano un ricordo di innocenza che risale all’infanzia, per quanto sepolta da strati e strati di vita. L’umanità è innocente; l’umanità è colpevole. Queste due condizioni sono entrambe indiscutibilmente vere. 

Diventare Falce non è semplice. Bisogna essere scelti da un’altra Falce che decide di fornire un apprendistato di un anno ad un giovane al fine di insegnargli tutto ciò che c’è da sapere sul loro mondo.  
Citra e Rowan sono i due ragazzi scelti come apprendisti dal Venerando Maestro Faraday. I due ragazzi, nemmeno diciottenni, non potrebbero essere più diversi l’uno dall’altra. La prima punta all’eccellenza, il secondo alla mediocrità. Citra vive con una famiglia amorevole, Rowan è uno dei tanti figli di una famiglia estremamente numerosa che spesso e volentieri si dimentica persino di lui. 

Una falce, a quanto ne sapeva Citra, poteva scegliere il colore della stoffa, a parte il nero, che era considerato inadeguato al suo compito. Il nero era assenza di luce, e le falci erano tutto il contrario. Luminose e illuminate, erano considerate il fior fiore dell’umanità, motivo per cui erano state scelte per svolgere quella mansione. 

Entrambi hanno una cosa in comune: nessuno dei due vuole diventare Falce e questa non è un fattore irrilevante, perché per diventare Falce non bisogna volerlo. Una Falce non deve provare piacere nel togliere la vita ad un essere umano, non deve amare il suo lavoro. Deve rispettarlo, dimostrarsi umile davanti al suo compito e non trovarne alcun giovamento. 

Chi prova piacere a uccidere non dovrebbe mai essere una falce. È contrario all’etica e ai principi dei fondatori.

Volgarmente, le persone considerano le Falci degli idoli, si inchinano davanti a loro, ne sono affascinate e allo stesso tempo ne sono spaventate. Quando vedono una Falce passare loro accanto abbassano lo sguardo come se quel gesto potesse evitare un’eventuale spigolatura: ma se una Falce ha deciso che quell’uomo deve morire, quell’uomo morirà, sguardo basso o meno. Folle si radunano per assistere ad una spigolatura, terrore e spettacolo si mescolano in una degna rappresentazione del sublime.
E io, lo ammetto, con ansia e con voglia di saperne di più, affascinata da questo mondo nuovo, ho affrontato il romanzo.

Citra e Rowan iniziano così il loro apprendistato. Tutto sembra filare liscio fino a quando, al primo conclave, una Falce si alza in piedi e, contrariata all’idea che una Falce possa avere due studenti quando l’usanza era averne uno soltanto, propone che alla fine dell’anno di studi solo un apprendista venga nominato Falce e che la nuova Falce spigoli il perdente. Le cose si mettono ancora peggio quando il Maestro Faraday scompare improvvisamente.
Citra diventa apprendista della Veneranda Madame Curie, una donna la cui indole è molto simile a quella del Maestro Faraday, uomo molto legato ai valori fondamentali dell’essere Falce.
Rowan invece diventa apprendista del Venerando Maestro Goddard, un uomo spregevole, meschino, una Falce a cui piace ciò che fa, dà vita a spigolature di massa, non mostra compassione e si eleva a divinità in mezzo al popolo.

Mentre leggevo Falce ho pensato non so quante volte alla stessa cosa: Di questo romanzo bisognerebbe farne un film. Viva la mia ossessione per i Ringraziamenti a fine libro. Leggendoli il mio desiderio si è palesato: si sta già lavorando ad un suo adattamento cinematografico.

Falce è stato uno dei migliori romanzi che io abbia mai letto in vita mia. Con pochi libri ho provato la stessa ansia, lo stesso peso sul petto. L’unico che al momento mi viene in mente è Cecità (di cui trovate la recensione qui), dove la sensazione di soffocamento accompagna il lettore pagina dopo pagina.

Shusterman in questo romanzo è stato capace di riprodurre in maniera straordinaria colori, odori, sensazioni: era tutto vivido nella mia mente, agghiacciante e intrigante. 

Falce è il primo libro della Trilogia della falce e, inutile dirvelo, non vedo l’ora che il secondo capitolo (di cui le prime pagine sono disponibili in anteprima a fine romanzo) arrivi tra le mie mani.

Ditemi che questo avverrà presto e prometto i non spigolare nessuno ♥

In una professione in cui la coscienza è un peso, chi mai ne avrebbe voluta una?


Elle

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