Questo di cui vi parlo oggi, è un libro che ho avuto l’onore di leggere in anteprima. E il fatto che sia
un libro molto particolare non ha fatto altro che farmelo piacere ancora di più.
Ho imparato che non bisogna prendere troppo sul serio questa vita. A volte può essere difficile e
diversa da come vorremmo, ma è come intendiamo reagire a ciò che ci accade che fa la
differenza.
Francesco non è più un ragazzino. È un uomo fatto e finito. Ha convissuto per anni con la sua
compagna che, di punto in bianco ha deciso di lasciarlo. La rottura della loro relazione lo ha
portato ad una scelta importante. Ha deciso di lasciare Siena e di trasferirsi a Firenze. Francesco è
un curatore d’arte e le sue idee sono molto innovative. Quando il suo amico Carlo ha saputo che
voleva cambiare aria, gli ha chiesto di raggiungerlo a Firenze per seguire un importante progetto:
dare un nuovo volto e togliere quella patina di classicismo alla sua Green Gallery. Francesco è un
genio nel suo lavoro e le sue idee davvero particolari. È un uomo acculturato, buono, tranquillo,
serio, posato. Senza grilli per la testa. Spostarsi a Firenze gli ha permesso, non solo di fare un salto
di qualità per il lavoro, ma anche di staccarsi da quello che era la sua vita, la sua routine, le sue
abitudini. Gli ha permesso di vedere le cose che non andavano e che potevano essere cambiate,
migliorate. Invece di piangersi addosso, si è permesso di darsi una nuova possibilità. Un nuovo
futuro.
Okay, capire le donne è complicato, ma nel suo caso ci vuole un master in psicologia!
Soraya è iraniana. Vive da anni a Firenze e fa la bibliotecaria. Il silenzio e la tranquillità che regnano
nella biblioteca la fanno sentire al sicuro. Ha una voce melodiosa e particolare e, qualche volta,
accompagna il fratello musicista nei locali, dove esegue qualche brano. Soraya è moooolto
particolare. Ha i capelli colorati metà bianchi e metà neri e grandi occhi nocciola. Ma non è solo il
suo aspetto fisico o il suo accento esotico a renderla così particolare. Anche il suo modo di
comportarsi è stravagante. E Francesco ne sa qualcosa delle sue trovate! Soraya è una donna che
non ama la confusione. Preferisce la semplicità, il non trovarsi sotto i riflettori. Il suo passato molto
complesso l’hanno resa la persona che è oggi. Una donna molto difficile da comprendere (come
tutte le donne, direte voi!), ma in lei questa cosa diventa, talvolta, eccessiva.
Nessuno può conoscere il proprio futuro ed è per questo che dobbiamo vivere la bellezza del
presente.
Come direbbe una mia cara amica, quello che deve succedere, succederà. Ma è il come che rende
la storia particolarmente interessante.
Una ferita al cuore, anche se dolorosa, ti fa sentire vivo.
Questo di Cristian, perdonami la confidenza, è un libro da leggere a piccoli sorsi. Non sono riuscita
a leggerlo tutto d’un fiato. Perché è un libro che va assaporato, nelle sue piccole sfumature. La
scrittura e la narrazione sono molto scorrevoli e, capitolo dopo capitolo la storia si svolge davanti
ai nostri occhi.
Finalmente mi sono trovata tra le mani questo romanzo rosa dove non si parla di giovani che si
innamorano, ma di adulti. Adulti a cui viene data una seconda possibilità di amare e di essere
amati. Dove si parla di un amore consapevole.
Anche l’ambientazione mi è piaciuta. La Toscana, con i suoi piccoli borghi o le sue città d’arte.
Dove qualsiasi scorcio è un’opera d’arte. I luoghi descritti li ho visti personalmente anni fa e mi
sono rimasti nel cuore e l’averli ritrovati mi ha fatto viaggiare con la mente (visto che fisicamente
ancora viene difficile in questo particolare momento).
Ho capito che non esiste una magia più potente dell’amore. Non c’è malattia, guerra, violenza,
odio che possa inquinare questo sentimento. Quando decide di rivelarsi nella sua più semplice e
vera natura, può superare ogni ostacolo.
Tiam è il secondo libro pubblicato da questo autore. Il primo è un libro giallo (di cui trovate la
recensione qui) e mentre questo è un romanzo rosa e, nonostante i generi davvero molto lontani l’uno
dall’altro, la crescita personale dell’autore è davvero evidente. Tanto che mi permette di dire: “Vai
Cristian, continua così!”
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