Ci sono libri che, fin dalla prima pagina, capisci che non ti deluderanno. Sono quelli che ti porti dappertutto. In pausa pranzo, in sala d’attesa dal dentista, in quei cinque minuti di tempo che hai tra l’uscita dal lavoro e l’uscita dal centro estivo della figlia piĂ¹ piccola. Sono quei romanzi da cui non riesci a staccarti, che devi portare sempre con te. Quelli da cui è impossibile separarsi. E Rushmore è proprio uno di quelli.
Ophelia Eagger, la ragazza che voleva un futuro. Non potevo piĂ¹ fingere di non avere un passato. Il passato c’era, era lì, enorme in mezzo a me e a lui. Ma non era piĂ¹ un gigantesco muro da abbattere, solo una staccionata da superare. Un limite che era possibile varcare. E io avevo deciso di varcarlo.
Ophelia Eagger ha ventisei anni e fa l’assistente personale delle star. Ăˆ letteralmente scappata da Hollywood e si è rifugiata a New York, dove è appena diventata l’assistente di Darren Rush, uno stand up comedian approdato in tv. Ophelia è efficiente, disponibile e sempre pronta a risolvere problemi e incastrare appuntamenti. Ăˆ una spina nel fianco di quei clienti che se la prendono comoda. Ophelia non ha un passato conosciuto. Vuole vivere nel presente e tenere il piĂ¹ possibile i riflettori lontano da sĂ©. Ăˆ bravissima a mimetizzarsi con la tappezzeria, a tenere d’occhio la star di turno e a tenere tutti a debita distanza. Eppure qualcosa, con Darren, non va per il verso giusto. Lui non riesce proprio a tenerlo fuori dalla sua vita.
«Niente ti farĂ stare meglio, Darren. Solo la sinceritĂ . Sii sincero… ma non con me, con te stesso. Sii sincero su ciĂ² che provi. Sii sincero su quanto bevi. Su quanto soffri. Smettila con tutti questi alibi e affronta la realtĂ !»
Darren è un comico che si è visto catapultato dal palcoscenico del club piĂ¹ infimo al
piccolo schermo in un battito di ciglia. Ha trentacinque anni, una separazione alle spalle,
un lutto in famiglia che lo ha segnato e una “piccola” dipendenza da alcol e cocaina.
Nonostante la sua “missione” sia far ridere il pubblico, è triste. Non riesce a godersi la
felicitĂ e la fama che lo sta investendo. Si nasconde dietro battute spiritose e
ammiccamenti. Cerca di nascondere il suo dolore dietro quella maschera che indossa
praticamente sempre. E per sopravvivere si porta appresso un po’ di coraggio liquido,
nascosto in una fiaschetta che cerca di nascondere agli occhi di Ophelia. Solo raramente
riesce a far trapelare dagli occhi quel sorriso sincero che lo fa brillare, che lo accende di
vita.
E per quanto Ophelia cerchi di tenerlo a distanza, non riesce a non cercare in lui il suo
vero IO. Vuole fargli togliere quella maschera che indossa costantemente. Perché è certa
che lì sotto si nasconda una bella persona.
Leggere Rushmore è stato davvero molto facile. Mi sono innamorata fin da subito di
Ophelia e di Darren. Due personaggi “normali”, con tutti i pregi e i difetti che
contraddistinguono ciascuno di noi. Due persone caratterialmente molto diverse ma
entrambe segnate nel profondo. Darren tradito dalla ex moglie che nel momento di
maggior bisogno lo ha pugnalato alle spalle e Ophelia tradita da una persona che avrebbe
dovuto proteggerla e che, invece, ha infierito segnando cicatrici profonde ancora
sanguinanti.
Entrambi si nascondono. L’uno nasconde il dolore dietro falsi sorrisi e l’altra nasconde il
passato dietro iperattivitĂ ed efficienza. E l’uno per l’altra saranno la spinta che li farĂ
uscire dalle brutte abitudini e cercare di migliorare sĂ© stessi. Non solo per piacere all’altro,
ma per sé stessi. Dovranno trovare la forza di superare il dolore che li ha fatti nascondere
in quel guscio dove vivono quotidianamente. Un guscio fatto di sicurezza, di abitudini, di
protezione. Ma comunque una gabbia che li tiene ancorati a terra. Che non li fa sentire
liberi. Che non li fa volare.
E per arrivare a togliersi di dosso tutta quella zavorra dovranno lavorare su di sĂ©. Su ciĂ²
che sono e sulla consapevolezza di ciĂ² che vogliono diventare. Dovranno essere l’uno il
sostegno dell’altro. Senza piĂ¹ maschere. Senza piĂ¹ nascondersi.
«Non smettete mai di gridare. Non smettete mai di esistere. Difendete la vostra vita, difendete il vostro futuro.»
Rushmore è un romanzo che mi ha incatenata fin dalla prima pagina. Mi ha coinvolta fin da subito e ho fatto davvero fatica a staccarmene. Per lui ho fatto le ore piccole (Eloise, le mie occhiaie ti ringraziano!). Per lui mi sono commossa fino alle lacrime (anche i miei occhi rossi ti ringraziano!). E grazie a lui mi sono ricordata che nella vita non bisogna mai mollare. Bisogna sempre tenere la testa alta. Qualsiasi difficoltà ti si presenti davanti. Non ci si deve nascondere, ma cercare di far sentire la propria voce. E, se necessario, di urlare le proprie verità , per difendere sé stessi e il proprio futuro.
Un grazie anche ai blog compagni di avventura in questo review tour!
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