Petali e spine - Naike Ror

 «Mi piace pensare che i soldi non facciano la felicità, che il potere e il blasone siano solo effimere medaglie che cercate di appuntare sui vostri abiti sartoriali.» 


I Lancaster hanno, da sempre, detenuto il potere di Liverpool. Con gli anni sono riusciti ad aumentare il loro conto in banca e a mantenere il lignaggio. Altre famiglie non sono state così fortunate. Due di queste sono quelle degli Adams e degli York, cadute in disgrazia e di cui, a memoria del loro passato, rimane solo un servizio di piatti e di tazzine di fine porcellana cinese. Archie e Scarlett fanno parte della prima famiglia, quella dei Lancaster. Jaxon fa parte della seconda, quella degli York.


 «Tu non ti senti mai solo?» 


Anche se cresciuto nel Toxteth, Jaxon è stato mandato nella scuola più esclusiva. Lì ha iniziato ad odiare i figli di papà che lo prendevano in giro per le sue origini. Sua madre, pur di poter pagare le sue rette scolastiche, faceva la cameriera e suo padre il sindacalista al porto. Jaxon non avrebbe mai voluto frequentare quella scuola. Avrebbe sicuramente preferito il liceo del quartiere, ma i genitori si erano impuntati e, per lui, non c’è stata alternativa. Lo scontro tra Jaxon e Archie è iniziato alle superiori e non è mai finito. 

Sono passati sedici anni da quando suo padre è morto in un incidente stradale. Anni durante i quali Jaxon si è laureato nella migliore università e ha iniziato a lavorare nelle Lancaster Industries. Nevil Lancaster, il padre di Archie e di Scarlett, lo ha preso sotto la sua ala protettrice. Ha cercato di includerlo nella sua famiglia facendolo partecipare ai pranzi domenicali, pagandogli l’università e facendolo lavorare al suo fianco. Ora Jaxon ha trentadue anni ed è un mediatore affermato. È diventato il braccio destro di Nevil e la guerra tra lui e Archie ha toccato vette altissime. L’aria che si respira in ufficio è davvero tossica e bisogna avere un carattere molto forte per riuscire a sopravvivere in quell’ambiente. Adesso si è arrivati al punto di rottura. C’è il passaggio generazionale e sia Archie che Jaxon vogliono la poltrona del vicepresidente. Le spade e i coltelli sono stati affilati, così come le unghie, e non c’è altro da fare se non giocare d’astuzia e aspettare di vedere le mosse del proprio avversario. Ma che succede quando viene fatta la mossa che nessuno si sarebbe aspettato? Che succede quando si inserisce un elemento nuovo? Questo nuovo elemento è Scarlett. 


Nonostante il cognome con cui era cresciuta, i soldi in banca e quel cervello veloce, Scarlett era pura.


Scarlett è la pedina matta della scacchiera. Lei che non voleva entrare in azienda. Lei che voleva essere libera. Lei che è tornata a Liverpool solo per stare vicino alla madre. Eppure lei, è forse l’unica che può appianare i diverbi. L’unica che, forse, nonostante tutto, può rimanere neutrale. 


«Amare significa strapparti dal petto il cuore e metterlo nelle mani di qualcuno che può decidere se farti vivere o semplicemente esistere.» 


Premetto che adoro Naike Ror e adoro il suo modo di scrivere. Ho letto quasi tutti i suoi libri e, quei pochi che mancano, sono già nel mio Kindle in attesa che arrivi il loro momento. So benissimo anche che le mie aspettative sono davvero molto alte perché da lei mi aspetto grandi cose. Detto questo mi spiace dire che Petali e spine mi è piaciuto ma mi aspettavo di più. Ho adorato la tensione che si respira durante tutta la narrazione. I colpi di scena. Il continuo non sapere cosa sarà dei protagonisti. Come verranno usati da Nevil sulla sua scacchiera privata dove manovra la vita di chi gli sta accanto. Ho adorato anche la guerra tra Archie Bau e Jaxon. Il loro stesso modus operandi. Il loro odiarsi perché l’uno lo specchio dell’altro. Mi è piaciuto molto anche lo studio di tutta la parte “analisi e finanza”, sicuramente molto accurata e ponderata. Per non parlare del rapporto genitori e figli. Quel rapporto che dovrebbe essere di fiducia e amore e che, per York e Lancaster, non è mai stato proprio così. Ma… (ebbene sì, quel famoso “ma” c’è proprio!) Ma trovo che la parte romance sia stata relegata in secondo piano. Ecco! L’ho detto. Trovo che Scarlett e Jaxon avevano, sulla carta, un grosso potenziale. Un potenziale talmente grande che sarebbero potuti diventare I protagonisti. Quelli che avremmo amato per sempre. Quelli che ci avrebbero fatto soffrire e poi rimettere a posto i cocci del nostro cuore. Quelli che avrebbero dovuto lottare contro la famiglia e contro la società. E invece sono stati detronizzati. Sono stati usurpati da una faida interna. Sono stati messi dietro misteri e manipolazioni. E, devo essere sincera, mi è spiaciuto tantissimo perché, per me, Scarlett meritava di più. Meritava il suo spazio nel mondo perché lei è il passe-partout che ti permette di aprire mille porte. È colei che riesce a vedere oltre le apparenze, oltre le maschere, oltre i litigi. È quella che durante la guerra riesce a portare un po’ di pace. È l’unica che riesce a portare un po’ di luce nel buio del mondo di Jaxon. È quella che mette in mostra la bellissima corolla di petali ma che non ha paura a far vedere anche le spine che riescono a difenderla e che riescono a pungere chi prova ad avvicinarsi. È quella che vuole essere amata per ciò che è e non per il cognome che porta. 


Scarlett doveva essere libera, perché solamente libera era davvero Scarlett. 


Quindi, cara Naike, per saldare questo conto in sospeso con Jaxon e Scarlett, perché non scrivi anche di Trix e Archie? No, perché io vedo già volare fulmini e saette. Tu no?

Elle

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