Finalmente! Finalmente è arrivato il suo momento! Finalmente, dopo mesi, l’ho fatto mio. Mi aspettavo grandi cose da Lonan. Beh! Che dire. Mary Lin non mi ha proprio delusa.
«Non andrai da nessuna parte, principessa. Spero che tu capisca cosa questo significhi.»
Lonan è il figlio di un boss della mafia bulgara e di una prostituta irlandese. Suo padre amava sua madre ma, per inseguire il potere, ha dovuto lasciarla indietro. Lonan è cresciuto con suo padre e la sua matrigna finché lei non gli ha dato un erede legittimo. Un erede che portasse avanti il nome della famiglia. Questo ha comportato l’allontanamento di Lonan. Praticamente è stato rispedito al mittente. È stato mandato in una casa famiglia in Irlanda. Proprio lì ha conosciuto coloro che sono diventati la sua famiglia: Eileen e Adam Lynch. In quella casa, però, ha conosciuto anche Caley. Lei è la figlia naturale dei Lynch e vive come se fosse sotto una campana di vetro. Il suo essere albina la rende diversa ma, proprio i genitori che dovrebbero aiutarla ad integrarsi, la isolano maggiormente. Non può stare all’aria aperta, non può arrampicarsi insieme agli altri bambini. Non può vivere la normalità. Solo un ragazzino la tratta normalmente: Lonan.
Gli anni passano. Caley riesce ad incanalare la sua diversità nella danza. Diventa una ballerina professionista e viaggia intorno al mondo. Accentua maggiormente questo suo essere esageratamente bianca riempiendosi di tatuaggi colorati. Lonan, invece, l’Irlanda non l’ha mai lasciata. Ora la sua famiglia sono i Rebels. E lui è il Chirurgo.
Solo ora, a distanza di tanti anni, è arrivato il momento di vendicarsi di quanto subìto dai Lynch. E non importa se qualcuno ci rimetterà. Se Caley ne rimarrà coinvolta. Lonan deve andare fino in fondo.
Conosco Lonan probabilmente meglio di come lui conosca se stesso. Ho visto la sua sensibilità, ho toccato il suo doloroso passato, ho baciato il suo cuore ferito. Ho visto la sua luce come ho visto la sua tenebra; conosco ogni sfumatura di quest’uomo che non vede altro che oscurità in sé.
Lonan è diventato freddo, calcolatore. Riesce sempre a mantenere la calma, in qualsiasi situazione. Difficilmente si lascia andare. Solo una persona riesce a smuoverlo. Solo una persona riesce a strappargli la maschera di freddezza che indossa costantemente. Caley. Lei è una viziata. Una abituata ad avere sempre ciò che desidera. Abituata dai genitori a ottenere tutto ciò che vuole. Abituata a pestare i piedi nel caso in cui qualcosa non vada secondo la sua volontà. Solo una persona non sottostà ai suoi capricci. Lonan.
Come possono due caratteri così diversi convivere? Come possono andare d’accordo? Come possono sentirsi attratti?
No. Non ho vinto, Caley. Ho appena compreso che non ho vinto per niente, perché se perdi tu, perdo anche io.
Ice è un romanzo da leggere con le dovute precauzioni. È un bellissimo romanzo rosa ma da prendere con le pinze. Ci sono scene che sono molto dark, molto buie. Che denotano sofferenza. Una sofferenza che si vuole infliggere e che si è abituati a infliggere. Lonan non si è mai posto il problema di essere lui il “portatore sano” di questa sofferenza. È il suo “lavoro” e va bene così. Essere il degno figlio di suo padre, non è un problema. È solo quando arriva Caley a infilare e rigirare per benino il suo ditino appuntito nella piaga che è costretto ad aprire gli occhi. Occhi che non vorrebbe aprire se non costretto. E cosa deve passare Caley per fargli togliere quelle benedette fette di salame dagli occhi? Beh, vi lascio la curiosità di scoprirlo… Certo è che Lonan finalmente prenderà coscienza di sé.
Vuole diventare migliore dell’uomo che è. Vuole migliorare per sé, ma soprattutto per lei.
Lei che ha il coraggio di fronteggiarlo anche quando sarebbe meglio darsela a gambe levate. Lei che ha il coraggio di scappare quando le cose si fanno troppo difficili, quando quella maschera di freddezza che indossa Lonan gliela deve togliere a suon di pesci in faccia. Lei che ha il coraggio di andarsene sapendo che potrebbe scatenare la furia cieca di Lonan e che potrebbe ritorcersi contro. Ma ha il coraggio di farlo. Non solo per sé ma, soprattutto, per lui. Per il loro amore.
Nonostante questo romanzo dalle tinte un po’ fosche non sia propriamente il mio genere, nonostante i suoi protagonisti siano molto lontani da me, ho trovato la scrittura di Mary Lin molto coinvolgente. Ho trovato Lonan e Caley per certi versi umani. Con le loro debolezze, con la sofferenza che ha scavato canyon nei loro cuori. Cuori comunque in grado di battere per un amore più grande del proprio.
«Non posso cambiare ciò che sono.»
Beh. Se mi conoscete un pochino potete immaginare che ho già scaricato Thunder. Non vedo l’ora di leggere di Sarina. Punto su di lei per far trovare un po’ di pace a quello scapestrato di Damien...
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