Hate me, my love, Kat Sherman

Quando esce un nuovo libro di Kat Sherman per me è sempre una sorpresa gradita. Per prima cosa perché le sue uscite sono sempre abbastanza improvvise e poi perché è un’autrice che io adoro leggere. Ma quando le aspettative sono alte, mantenerle diventa difficile.


Ogni tanto è bello chiudere gli occhi e affidarsi a qualcuno. Non accresce la debolezza, cancella la solitudine.


Isabel Spears Montoya è sola al mondo. Sua madre è morta e lei ha solo il suo sogno nel cassetto e qualche amico in quel di New York. Suo padre, Kenneth Spears, fondatore delle Spears Montoya Booksellers, ha abbandonato la famiglia quando lei era molto piccola, rifacendosi una vita a Los Angeles. Nuova moglie e nuovo figlio hanno sostituito ciò che si è lasciato alle spalle dall’altra parte dello Stato. Ora Isabel ha deciso di andare a riprendersi ciò che le spetta di diritto: la metà delle proprietà di Kenneth Spears. Con lei ha solo sette valigie piene delle sue creazioni, la rabbia covata per anni e la voglia di rivalsa. Entrare da quel portone vuol dire lasciarsi la vecchia vita alle spalle e iniziarne una nuova. Vuol dire lottare con tutta sé stessa per ottenere ciò che più vuole. Vuol dire farsi spezzare il cuore dal ragazzo più bello che abbia mai visto.


In amore non puoi accontentarti di partecipare e tentare. Devi essere il meglio per lei. Devi spiccare come un diamante da cinquantotto facciate in una distesa di pezzi di plastica.


Rowan Maddox è colui che ha preso il posto di Isabel nella vita di Kenneth. Rowan è un bravissimo giocatore di basket, un bravo studente del college e un amante della carta stampata. Conosce tutti i classici a memoria e i libri gli hanno fatto compagnia durante tutta la sua vita. Il suo obiettivo è quello di tenere a galla quella nave delle librerie Spears Montoya che sta lentamente affondando. Per portare avanti il suo progetto, però, deve diventare l’unico erede del patrimonio del patrigno. Per questo non si pone nessun problema ad odiare fin da subito Isabel. Il suo destino è quello di prendere in mano le librerie e, se per ottenerlo deve eliminare Isabel, beh!, nessun problema.


«Non sono né un diavolo né un angelo. Mi colloco nel mezzo. Ci chiamiamo esseri umani.»


Quello che Isabel e Rowan non mettono in conto, però, è l’attrazione che sovrasta l’odio che provano l’uno per l’altro. E come fare a resistere alla tentazione quando si abita sotto lo stesso tetto? Come resistere quando tutto ciò che più si vuole e ottenere quell’eredità? Come resistere quando il cuore vuole prevalere sulla ragione? Cedere al cuore o ascoltare la ragione? 

 E amare è più facile di quanto immaginassi. Devi solo accettarlo. 

 Leggere Kat Sherman, per me, è sempre una bellissima esperienza. È un viaggio che ti porta dall’altra parte del mondo e che ti fa conoscere personaggi davvero interessanti, che nonostante siano lontani anni luce dal mio essere, mi fanno trovare parti di me che non conoscevo. Mi toccano punti che non pensavo nemmeno di avere. Anche in questo caso il viaggio è stato interessante anche se all’inizio ero davvero smarrita. Ho fatto fatica a reggere la storia. Non ci ho trovato la Kat Sherman che mi rapisce trasportandomi nelle pagine del libro. Ma arrivata ad un certo punto, eccola saltare fuori. L’ho ritrovata. E da quel momento è stato tutto molto più facile.


Suppongo che così sia la vita. Una giostra che somiglia alle montagne russe. Una dalla quale non puoi scendere. Devi continuare a giocare. Anche se sei stanco. Anche se sanguini.


Hate me, my love è una giostra di emozioni. L’amore contrastato tra Rowan e Isabel, l’odio che li accomuna, l’attrazione implacabile che li avvicina, il volersi fare del male pur di mantenere le distanze. L’amicizia tra Grace e Isabel e tra Rowan e Jade. Quel tipo di amicizia a cui basta poco per capirsi. Basta uno sguardo e le parole diventano superflue. Quegli amici a cui puoi dire la verità perché tanto non si offenderanno mai, perché sanno che hai ragione. L’amore di un figlio per il proprio genitore. Che per quanto il genitore sia imperfetto, la sua presenza è sufficiente a farti sentire amato, protetto. E tutte queste emozioni, sensazioni, sentimenti, li percepisci. Li senti attraverso le parole che piano piano si srotolano sotto i tuoi occhi. E così ti ritrovi ad adorare la risposta sempre pronta di Isabel, le citazioni di Rowan (che inizialmente ho odiato perché mi hanno fatto sentire particolarmente ignorante), le stramberie di Jade, la fermezza di Grace e il bipolarismo di Naomi. Inizi a capire le loro contraddizioni, i loro comportamenti. E capisci le loro scelte e i loro cambi di rotta.

Insomma, cara Kat Sherman, io ti ho scritto questa recensione che è quasi una dichiarazione d’amore e prendo una citazione che adoro per chiudere il tutto.


«Tutti meritano di essere amati», gli ribadisco. «Finché ti batte il cuore nel petto puoi cambiare le cose. Finché respiri puoi tornare indietro. Finché hai sangue nelle vene puoi prendere quello di cui hai bisogno e dare il meglio di te per proteggerlo, per sempre.»

Elle

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