Davvero. Cosa non si fa per amore? E per quello che si crede amore e invece non lo è affatto? E se questo amore non viene contraccambiato? O, peggio, se viene tradito? Tante cose impensabili avvengono “per amore”. Soprattutto quando questo sentimento non è diretto verso una persona, ma verso il vil denaro.
Caitlyn Sullivan è nata in una famiglia dove l’amore è il perno attorno al quale gira tutto. L’amore verso la propria compagna. L’amore verso i figli, i nipoti. E la passione per il lavoro. Fin da quando il bisnonno di Cate è sbarcato negli Stati Uniti e li ha attraversati per arrivare a Hollywood, la famiglia Sullivan lavora nel settore cinematografico “sfornando” star. I figli e i nipoti hanno seguito le orme di Liam e, chi nel cinema o chi nel teatro, hanno trovato la propria strada. E anche i suoi pronipoti, come Cate, fin da piccoli hanno calcato set e palcoscenici portando avanti il buon nome della famiglia come sinonimo di garanzia. La garanzia di lavorare con impegno, mettendoci tutta la passione e l’amore che possono dare. Cate, nonostante sia nata e cresciuta in un mondo dorato, anche se è una celebrità, è una bambina che ama giocare con i suoi cugini. Quando si trovano tutti nella casa di Big Sur, il gioco che predilige è nascondino. Ma proprio durante quel gioco, viene rapita. Fortunatamente Cate è una bambina molto sveglia e intelligente e, con un sotterfugio, riesce a scappare. La sua fuga finisce a casa di Dillon Cooper, un ragazzino che la trova spaventata e ferita e che, una volta ascoltata la sua storia, le promette il suo aiuto incondizionato. A seguito di questo rapimento, la vita di Caitlyn, subisce enormi scossoni. La scoperta di un tradimento. La partenza per l’Irlanda insieme al padre e alla bisnonna Rosemary. Il ritorno a Los Angeles e il trasloco a New York insieme a nonna Lily. E poi la decisione di tornare a Big Sur, il luogo dove tutto è iniziato.
Questi enormi cambiamenti sono iniziati quando era ancora una bambina spensierata e l’hanno accompagnata per lunghissimi anni. Quando torna al “Rifugio dei Sullivan” è ormai una donna vicino alla trentina. È una donna molto bella, molto riservata, intelligente e alla mano. Adora il suo lavoro di doppiatrice e lo fa con impegno e costanza. Ama vivere accanto ai nonni, dei quali si prende cura e dai quali riceve amore incondizionato. Il padre la adora, stravede per lei, la sua unica figlia. Ma una cosa manca nella sua vita: un compagno che la capisca, che la veda per ciò che è realmente, che la ami e che la faccia sentire protetta. Trovare il vero amore non è mai facile. A maggior ragione quando il proprio cognome è così famoso.
Ho sempre letto molto volentieri i libri di Nora Roberts. Sono scritti bene, ti appassionano. Ho adorato la serie pubblicata con lo pseudonimo di J.D Robb e con Vendetta ho trovato nuovamente il suo tratto caratteristico. L’intreccio di due filoni: quello del romanzo rosa e del giallo. E lo fa in modo davvero interessante. In questo romanzo vediamo Cate crescere. Diventare indipendente, superare le sue paure, spiccare il volo. La vediamo incassare colpi, uno dietro l’altro, e diventare più forte. La vediamo sempre al centro del mirino, con gli occhi puntati addosso. E la vediamo imparare a non lasciarsi colpire da chi la vuole ferire a tutti i costi.
Le cose che mi sono piaciute maggiormente di questo libro sono principalmente due: il girl power e l’educazione di Cate. Nonostante Cate sia cresciuta in un mondo privilegiato, non è una ragazza viziata. Non è capricciosa, non è altezzosa. È umile, modesta, rispettosa. È sempre pronta ad aiutare chi ne ha bisogno. Non si tira indietro quando c’è da mettersi in gioco e si dà sempre da fare. È una donna forte, come forti sono i caratteri delle donne di questo romanzo. Sia nel bene che nel male, i personaggi femminili hanno la capacità di farsi valere. Tirano fuori le loro abilità, il loro lato migliore (o peggiore) e vanno fino in fondo. Portano avanti, sulle loro spalle, ciò in cui credono e fanno di tutto per ottenere ciò che più vogliono. Sono delle grandi lavoratrici. Sono donne che sono capaci di stare da sole, che hanno una loro identità anche al di fuori della coppia, che amano, che si aiutano. E che non hanno paura di mostrare le loro fragilità.
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