Monster, Mary Lin

Questo libro l'ho letto quando ho dovuto prendere una pausa dalla serie R.U.D.E. di Naike Ror. E cosa di meglio se non cambiare rotta e prendere in mano il primo manoscritto di Mary Lin?

È la mia luce. Lei è la mia fottutissima luce. Alya non andrà da nessuna parte senza di me. È diventata la mia pelle.


Alya Walsh è innamorata pazza di Matt fin dal primo anno di superiori. Appena lo ha visto con la sua aria da cattivo ragazzo, è caduta ai suoi piedi. Lo ha stalkerato per un intero anno prima che lui prendesse in mano il coraggio di avvicinarla. Ma non per parlarle. Ma per darle una spallata e farle cadere i libri di mano. Matt sa di avere i suoi occhi puntati. Ormai ha imparato a conviverci con i suoi sguardi. E quando non se li sente addosso, sembra che gli manchi qualcosa. Ma il coraggio per avvicinarla davvero, per parlarle, ce l’ha solo quando il suo migliore amico la invita al ballo. Solo in quel momento prende il coraggio a due mani e si presenta a casa sua, tutto in tiro, per portarla a festeggiare la chiusura dell’anno scolastico.

Passano cinque anni durante i quali Alya e Matt si frequentano di nascosto, nei ritagli di tempo. Anni in cui Alya mantiene la facciata con il padre che la vuole fidanzata con Brad, il suo migliore amico da sempre e cugino di Matt. Anni in cui Matt si rende conto che è indomabile. Che ha bisogno di sfogare la sua rabbia. Quella rabbia che lo divora costantemente. Ci ha provato a cambiare. Ci ha provato per la sua famiglia, per Alya, per sé stesso. Ma alla fine ha capito che non c’è modo di contrastare la propria indole. L’unico modo per tenerla sotto controllo è affidarsi a persone simili a lui. È per questo che entra a far parte di un club motociclistico. I Rebels. Qui ha trovato una famiglia simile a lui, con delle regole precise da seguire. Una famiglia che lo protegge, che lo accetta per quello che è e che non lo fa sentire sbagliato.

E Alya? E la sua famiglia? Come pensate possa aver preso la notizia che l’uomo di cui è innamorata fa parte di un club non proprio legale?


Per la prima volta mi sento la scelta di qualcuno.


Leggere questo primo volume della Rebels Series, il primo romanzo di Mary Lin, mi ha emozionata. Non ho particolarmente amato i personaggi, né Alya e nemmeno Matt. Neanche Brad è nelle mie corde.

Alya l’ho trovata molto immatura, molto “lacrima facile”. Ha messo il suo cuore nelle mani di un ragazzo che conosce superficialmente con la speranza (vana) che non glielo faccia a pezzi. Per quanto si frequentino per cinque anni, di lui non sa molto. E la situazione con Matt? Dire che è incasinata è dir poco, ma non che faccia nulla per districarla. Anzi! Matt è un violento. Uno che non si sa controllare. Uno che è pronto a comportarsi da uomo delle caverne non appena la sua lei fa un passo leggermente più lungo del normale. Matt è uno di quei protagonisti che ti viene voglia di scuotere, dargli una bella strigliata e fargli capire che con la violenza, anche verbale, non si ottiene ciò che si vuole. L’unica attenuante? La sua infanzia.

E vogliamo parlare di Brad? Lui mi è sembrato un grande opportunista. Vuole entrare nelle grazie del signor Walsh, avere la fidanzata di facciata (che magari, prima o poi, diventa reale) ma avere contemporaneamente la possibilità di assaggiare il polline dei fiorellini che lo circondano.

Nonostante non sia riuscita a entrare in sintonia con i personaggi, ho trovato la trama molto interessante. Trovo che l’autrice sia stata molto brava a bilanciare bene gli ingredienti. Un po’ di cattiveria, suspense in abbondanza e molti sentimenti. Gelosia, amore, rabbia, confusione, amicizia, fratellanza. Ma anche collera, disappunto, dispiacere. Tanti sentimenti negativi, a cui si contrappone l’amore. Un amore acerbo, immaturo, ma pronto a mettere radici profonde...


«Alya, ti ho strappato alla tua vita, ma sono pronto a donarti la mia pur di renderti felice.»


Io vi avverto. Ho già scaricato il secondo volume della serie. Non so quando lo prenderò in mano ma lui è lì, pronto per la lettura ;)

Elle

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