This love is war, Valentina Ferraro

Cosa succede quando due persone hanno un carattere forte? Quando nessuna delle due vuole cedere? Quando nessuna delle due vuole tendere una mano all’altro? Eh, ci si ritrova davanti ad un bivio: o si percorre la strada verso l’indifferenza oppure quella che porta alla guerra.


Io, per la prima volta, mi vedo riflessa nei suoi occhi. E mi sento bellissima. Completa.


Charlotte VanDeBüker è, fin da bambina, soprannominata la “Principessina”. Ha passato la sua vita tra le scuderie della VanBüker Motors e le piste di Formula 1 al seguito del padre e, successivamente, del fratello Brandon. Il soprannome gliel’hanno affibbiato quando da bambina seguiva il padre vestita da principessa Disney, ogni volta con un abito diverso. Poi le è rimasto appiccicato quando, una volta diventata grande, hanno visto che l’atteggiamento non era mai cambiato. Altezzosa, sguardo glaciale e quel fare distaccato che la fa camminare ad un metro da terra. A Charlotte delle auto da corsa non importa poi molto. È solo il mezzo che le ha permesso di studiare arte e di poter avere una scuderia di cavalli di tutto rispetto. L’attività di famiglia però non va come dovrebbe andare. La VanBüker Motors è quasi sul lastrico e, se non inizia a vincere qualcosa, dovrà presto chiudere i battenti. Brandon non è in grado di gestirla al meglio ma sa che per vincere deve ingaggiare il pilota migliore sulla piazza: James Williams Woolf.


E non sa che se tiro una riga e faccio la somma delle nostre cazzate, se le moltiplico per tutte le volte che ho desiderato baciarla, il risultato è che sono io a essere suo. E non me ne ero nemmeno reso conto.


James Woolf è detto l’invincibile. Quando scende in pista lui, non ce n’è per nessuno. Con la Raptor ha vinto tutto e ora, alla soglia dei trent’anni, per questo sport, è praticamente considerato vecchio. La sua scuderia vuole metterlo alla porta, preferire qualcuno di più giovane di lui. Ha ancora un anno di contratto, anno che servirà per fargli mettere a punto un’auto veloce da far guidare a chi prenderà il suo posto l’anno successivo. Le possibilità per lui non sono molte: o accettare queste condizioni implicite, o andarsene in un’altra scuderia o ritirarsi. Quest’ultima ipotesi non è neanche da prendere in considerazione. Lui ama questo sport, l’adrenalina che gli infiamma le vene, il motore che gli romba sotto il sedere. Non è ancora pronto per lasciare questo mondo.
L’opzione più appetibile è il cambio di scuderia. Tante sarebbero pronte a fargli un contratto milionario ma la VanBüker Motors è la prima a farsi sotto. La prima che gli apre gli occhi. La prima che gli lascia carta bianca sulle auto. La prima e unica che ha, come proprietaria, una bellezza come Charlotte.

James è un uomo riservato che finisce sui social perché frequenta donne bellissime e sempre diverse. Eppure sa tutti i pettegolezzi che riguardano Charlotte. Ha pochi amici e quei pochi girano tutti attorno al suo mondo lavorativo. È un uomo che si è fatto da sé, che non ama sprecare i soldi che ha faticosamente guadagnato mettendo a repentaglio la sua vita sulle piste in giro per il mondo.

Come faranno due persone così “primedonne” come loro, così agli antipodi, così testarde ad andare d’accordo? Riuscirà l’Invincibile a conquistare la fiducia della Principessina? O sarà guerra aperta?


Io, da sola, posso affrontare qualunque cosa, posso vivere la mia vita ed essere felice. Ma questa, di vita, la voglio vivere con lui.


Ho letto molti libri di questa autrice e li ho trovati tutti bellissimi e coinvolgenti. Quando ho iniziato This love is war ho fatto davvero fatica ad ingranare la marcia. Ero sempre costantemente in prima con il freno a mano tirato. Non riuscivo ad andare avanti. Poi, però, memore dei bellissimi romanzi che ci ha sempre regalato Valentina, gli ho dato una seconda possibilità. Ho pigiato forte l’acceleratore, ho schiacciato a fondo la frizione, ho preso il cambio a due mani e ho inserito la fatidica seconda. Dalla seconda alla sesta è stato tutto molto più semplice. Una volta ingranata, la storia è volata via liscia.

A primo acchito non ho amato particolarmente il personaggio di Charlotte. L’ho trovata immatura, capricciosa, viziata. Poi ho capito il perché della sua diffidenza, del suo modo di fare e l’ho guardata con occhi diversi. Ho iniziato ad apprezzarla di più solo quando ha sciolto quel gelo che aveva messo attorno a sé e ha tirato fuori la sua vera personalità, non quella confezionata a beneficio di chi non la conosce, ma quella che riserva solo alle persone che le vogliono veramente bene. Anche James non è che mi stesse proprio tanto simpatico. Anche lui altezzoso, sempre su quel piedistallo che lo ha incoronato l’Invincibile. Il suo modo di fare con le donne è probabilmente frutto di questo famoso piedistallo dove è stato posizionato e dove nessuno ha mai avuto il coraggio di toglierglielo da sotto il sedere. Solo una volta trovata una donna che lo interessa per davvero, che lo sfida, che gioca al suo stesso gioco meglio di lui, ecco che torna con i piedi per terra e si comporta da uomo “normale”, che abbassa la cresta. E diciamocelo apertamente, Charlotte è una maga a giocare a questo gioco. Nessuno, neanche James, può batterla. Solo quando entrambi decideranno di abbattere tutte le barriere, tutte le difese dietro le quali si sono barricati, ecco che troveranno un punto di incontro e potranno firmare il loro armistizio.


Con lei non funziona niente. Se sei indifferente, ti ripaga con la stessa moneta. Se la provochi, sta al gioco – e vince. Se sei accomodante, se ne approfitta. Se la baci… cazzo, se la baci ti stravolge l’universo.

Elle

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