Malyshka, Elvereth Ahn

Non so voi ma io, ultimamente, faccio molta fatica a seguire tutte le uscite. Mi sembra sempre ce ne siano troppe. E come fare a scegliere in questo caleidoscopio di romanzi? Di solito seguo i consigli della mia “spacciatrice” di titoli e, quando non è lei a promuovere qualcosa, mi appoggio alle sue colleghe. Questa nuova suggeritrice avrà fatto centro o avrà mancato il bersaglio?

 

«Hai detto di volere la verità. Ma sei pronta ad ascoltarla?»

 

È il diciottesimo compleanno di Natalya Zakharova, figlia del candidato alle presidenziali. La sua vita è sempre stata protetta da guardie del corpo. Non ha mai potuto fare nulla da sola. Non ha mai potuto prendere una decisione. Non ha mai potuto uscire di casa senza scorta. Non ha mai potuto invitare nessuno a casa. La sua è una vita molto solitaria vissuta a fianco del padre. Natalya è una ragazza timida, per certi versi ingenua, a volte altezzosa ma che, nel profondo, sente insistente la mancanza della madre o di una figura materna. Finalmente, per il suo compleanno, è riuscita ad ottenere la visita alla Cattedrale di San Basilio da sola. Le sue guardie controlleranno che in chiesa non ci sia nessuno e solo dopo sarà libera di visitarla. Ma la Cattedrale non è vuota, ad attenderla nell’ombra c’è una figura. Nascosto, senza che nessuno lo veda, c’è Aleksej.

 

La vita è imprevedibile, fragile, a volte troppo breve per lasciarsi frenare dai timori e impedirti di cogliere occasioni che magari non ritorneranno più.

 

Aleksej aveva solo quindici anni quando tutto il suo mondo è finito in mille pezzi. E poco prima che succedesse aveva fatto una promessa alla madre e alla sua migliore amica: avrebbe sempre protetto la piccola Natalya, a qualsiasi costo. Sono passati diciotto anni da quando la sua famiglia è stata uccisa brutalmente e la neonata rapita sotto i suoi occhi. In tutto questo tempo ha covato rabbia e rancore. Aleksej è diventato un uomo responsabile con un unico obiettivo nella vita: farla pagare a colui che ha distrutto la sua vita. E quale modo migliore se non rapire la cosa più cara che ha? Il suo obiettivo è rapire Natalya Zakharova proprio nel giorno in cui le sue guardie hanno lasciato andare un po’ le redini. Il giorno del suo compleanno.

Sia Natalya che Aleksej hanno avuto vite difficili, basate sul dolore e la sofferenza. Vite che li hanno segnati nel profondo. Entrambi sono portatori di una delle due facce della stessa medaglia. La loro vita è indissolubilmente legata anche se si pensano su fronti opposti. Ciò che Aleksej non può immaginare è l’attrazione che sente per Natalya. Un’attrazione che va in netto contrasto con la promessa che ha fatto diciotto anni prima: quella di proteggerla a costo della sua vita. Quella di proteggerla anche da sé stesso.

 

Non temo di mostrarle le mie fragilità. Il vero coraggio deriva anche dallaccettazione delle proprie debolezze.

 

Una volta iniziato questo romanzo è davvero difficile lasciarlo da parte, prendersi del tempo per fare altro. La trama è davvero ben argomentata e talmente piena di suspence che ti tiene col fiato sospeso quasi fino alla fine. Ogni capitolo è un passo avanti verso una verità che viene smentita al capitolo successivo. Fino alla fine si ha solo una visione parziale della storia. La reale verità la si avrà solo alla fine, solo dopo innumerevoli peripezie. Quello che è certo, però, è l’amore e l’attrazione che provano i protagonisti. Un amore adulto, consapevole. Un amore che nasce dalla sofferenza, un amore cresciuto in mezzo alle difficoltà, un amore che non si sa se avrà mai la possibilità di sbocciare come merita.

Leggere questa autrice è stata una piacevole sorpresa. Non avevo mai letto nulla di suo e Malyshka è decisamente un buon inizio. La sofferenza dei protagonisti è percepibile, la si può quasi toccare con mano. Anche l’amore e i sentimenti che provano sono ben descritti. Quello che non mi è arrivato molto è la passione. La passione che un uomo come Aleksej dovrebbe provare per la sua donna. Quella passione che ti incendia il sangue nelle vene, che ti fa commettere pazzie. Io i protagonisti, soprattutto quello maschile, li ho visti sempre molto controllati, molto equilibrati, padroni di sé e delle proprie emozioni e dei propri sentimenti. Ma la cosa che mi è piaciuta maggiormente di questo romanzo è la fragilità dei suoi personaggi. Sia i protagonisti che i personaggi più secondari sono umani. Fanno errori, alcune volte davvero imperdonabili, a cui è difficile rimediare ma non perdono mai il loro lato più fragile, più umano. Non sono supereroi, super ricchi, super belli, super intelligenti. Sono persone normali, comuni, che cercano di fare del loro meglio per sopravvivere agli urti della vita. A quelle scosse che cercano di buttarti a terra ma che, se prese per il verso giusto, ti permettono di rialzarti più forte di prima.

 

Quando la persona più importante della tua vita non è mai con te, neanche quando realizzi i tuoi sogni, ti sembra che tutto perda di significato.

Elle

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