Vi capita mai di fare una maratona di lettura? A me succede quasi sempre durante le vacanze estive. Eppure anche con A star is porn mi è successo. Una volta iniziato mi si è incollato alle mani, agli occhi e al cuore e non sono più riuscita a staccarlo.

«Credi in te stesso, perché nessuno lo farà al posto tuo.»

Nicole ha quarant’anni e lavora da vent’anni nel mondo del porno. Ha iniziato come attrice per poi passare dietro la telecamera e diventare l’aiutante di Rosie, una produttrice. Essere l’aiutante di Rosie, però, inizia a starle stretto. Soprattutto perché questa difende a spada tratta un attore che avrebbe bisogno di una bella lavata di capo. Quando le cose precipitano e, Marcus aggredisce una collega, Nicole se ne tira fuori e fonda la sua casa di produzione: la A Star Is Porn.

Nicole è una bella donna che ha riversato tutto ciò che ha nel lavoro. Lei è organizzata, inflessibile, puntigliosa, precisa. Pretende tanto dai suoi collaboratori ma ha avuto la capacità di fondare una società dove il dipendente conta. Non viene lasciato solo a gestire tutte le problematiche legate a un lavoro così particolare. Nicole e Gloria (sua migliore amica, coinquilina, attrice e socia in affari) li aiutano a stare concentrati, a non andare oltre i propri limiti e a farsi strada in un mondo difficile. Nicole non ha una vita privata, non ha un compagno di vita. È single e, al momento, le va bene così. Non vuole impegni che la possano distogliere dal lavoro, sua unica ragione di vita.

Mykola è un ragazzo ucraino arrivato in Italia per assistere la nonna anziana e che non se n’è più andato. Lui fa le pulizie sul set dove gira i film la Rosie’s e una sera, dopo quasi un’ora di attesa per poter sistemare, ecco che si imbatte in una scena che gli fa emettere dei versi di disapprovazione. L'aver disturbato le riprese lo fa entrare in contatto con Gloria e Nicole. Mykola è un normalissimo ragazzo della sua età. Fisico non troppo palestrato, nessuna finta abbronzatura, bellissimi e penetranti occhi verdi e un carattere davvero affabile. La sua particolarità? Le sue dimensioni (del pene, ovviamente!). Quando Gloria vede quanto sia ben dotato, fa di tutto per scritturarlo e farlo diventare l’attore di punta della sua casa di produzione. 

Ma chi lo decide cosa è sbagliato e cosa è giusto, nel sesso? Semplicemente, chi lo fa. 

Per quanto in A Star Is Porn ci siano un sacco di scene divertenti, questo è un romanzo che mi ha fatto soprattutto riflettere. In primo luogo mi ha fatto pensare a quanto si viene giudicati per il lavoro che si svolge. Quanto è facile puntare il dito contro una professionista del settore? Perché gli uomini non vengono considerati alla stregua delle donne? E perché un attore nel porno viene considerato “furbo” mentre la donna viene considerata di facili costumi? In quel mondo è possibile dividere la vita privata dalla vita lavorativa? Non subentra la gelosia? L’altra domanda che mi è sorta spontanea è stata: quanto il modo in cui si vive la propria sessualità viene giudicata all’interno della coppia? Ed è giusto giudicare o sarebbe bene parlarne apertamente con il proprio partner per cercare di superare certi limiti (fisici o mentali che siano)? Come possono vivere i famigliari la scelta di un figlio di entrare nel mondo del porno? Ecco, per così tante domande io, attraverso Nicole e Mykola, mi sono anche data tante risposte. Per molti versi condivido l’idea di fondo dell’autrice e ho apprezzato il suo modo di esporla attraverso una narrazione frizzante in alcuni momenti e profonda in altri.

Questo romanzo è un viaggio in un mondo che non mi sarei mai aspettata di leggere. Ci sono tante scene di sesso raccontate così dettagliatamente che non lasciano spazio alla fantasia. Scene spogliate di tutto e ciò che rimane è il puro e semplice atto fisico. E poi ci sono scene d’amore che invece ti riempiono il cuore. Che sono in grado di bilanciare l’asetticità, di riportare vivo il sentimento. È un libro che parla di quell’amicizia che diventa quasi un legame famigliare. Parla di amore, quello ingenuo, quello attraverso il quale si vede tutto rosa e, per contro, si legge anche dell’amore difficile, quello che fa male, quello che ti lascia con il cuore a pezzi. Parla dell’amor proprio, senza il quale non si può pensare di amare gli altri. Parla dei pregiudizi. Quelli che abbiamo tutti, nei confronti dello straniero, di ciò che non si conosce, di questo tipo di lavoro. Ma parla soprattutto di un percorso di crescita, che porta Nicole a spogliarsi della corazza che si è cucita addosso per difendersi. Una corazza talmente dura che ci è voluto tempo, pazienza e un duro lavoro su sé stessa per riuscire a togliersela di dosso e per riuscire a far entrare Mykola nella sua vita.

«Tu sai salire e scendere scale di vita, io sono corrimano che ti segue. Se serve, se sei stanca o inciampi, sai che basta allungare mano per trovare appiglio al quale reggerti.»

Ho amato Mykola. Per la sua capacità di vedere oltre la maschera di Nicole. Per il suo carattere mite. Per la sua capacità di sapersi adattare. Per il suo essere paziente e tenace. Per il suo essere intelligente. Per essere un ragazzo normale (ops, forse non così tanto!). Ho adorato anche Gloria. Con il suo sorriso sempre sulle labbra. Con la sua capacità di vedere il bicchiere mezzo pieno. Con la sua solarità. 

Gloria mi è piaciuta a tal punto che faccio una richiesta a Laura Nottari: non è che hai intenzione di scrivere qualcosa su di lei? Perché io sarei ben lieta di propormi per la lettura…