Il libro di oggi lo definirei come uno dei migliori letti in questo 2021.
Si tratta di un libro particolare, diverso dai soliti che uso presentare sul mio blog. Avrete ormai capito quali siano i generi che prediligo. C'è da dire però che ogni tanto mi piace uscire dalla mia comfort zone ed esplorare nuovi orizzonti.
Una mattina, dopo aver accompagnato i figli al centro estivo, stavo tranquillamente guidando ascoltando passivamente la radio. Ecco che la mia attenzione improvvisamente si attiva quando iniziano a parlare di libri. Interviene telefonicamente una ragazza e comincia a parlare de Il salto.
E io ne rimango affascinata.
Durante tutto il viaggio di rientro mi ripeto e ripeto e ripeto mentalmente il titolo, timorosa di dimenticarlo e già mi dico "Questo libro partirà con me quest'estate".
Detto fatto. Qualche settimana prima della partenza, entro nella mia libreria di fiducia e lui era lì ad aspettarmi.
Il salto è stato il primo libro che ho preso in mano una volta giunta a destinazione.
Vivere significa restare e sopportare che tutto prima o poi sparisca. [...] Vieni al mondo e perdi fin dall'inizio: i denti, la ciccia, il cuore, i capelli, il tempo, il lavoro, gli amori e a un certo punto magari anche il senno. Vivere significa rimanere indietro rispetto alle cose, alle aspettative, alle persone. È meglio che tu inizi subito a esercitarti. Se vuoi vivere bene, devi essere un formidabile perdente.
Ma quel libro che tanto mi aveva affascinata in quella trasmissione radiofonica sarà all'altezza delle mie aspettative?
Continuavo a chiedermelo, sempre più timorosa.
Inizio a leggerlo in punta di piedi e ancora oggi, a distanza di quasi due mesi, ricordo i brividi provati fin dalle prime righe.
Il salto verte proprio attorno a lui, il salto. Quello che Manu sembra essere pronta a fare per porre fine alla sua vita.
La particolarità di questo libro però sta nel fatto che la presunta suicida non è la protagonista del romanzo. No, perché al di sotto dell'edificio si raduna un gruppo di persone incuriosite, spaventate, pensierose. Tutte queste persone sono lì, col naso all'insù, il telefono sopra i loro nasi, gli occhi puntati sulla ragazza, e ciò che noi andiamo ad esplorare, a conoscere, sono le loro vite, le loro vite prima di quella giornata e durante le ore in cui la ragazza continua ad essere sul tetto dell'edificio.
E allora incontriamo Finn, innamorato di Manu, un rider dai mille sogni, caricati da una dose enorme di paura.
Incontriamo Maren, una giovane sarta stufa della routine, pronta anche lei a fare un salto, seppur metaforico, nella sua vita, decisa a cambiarla e farla uscire dagli schemi.
C'è poi Astrid, con mille pensieri per la testa, presissima dalla sua campagna elettorale che ora è messa in difficoltà perché la ragazza sul tetto è proprio sua sorella.
E conosciamo anche Felix, poliziotto, sposato, futuro padre, non pronto psicologicamente per questo nuovo ruolo e con un passato che gli bussa costantemente ad una porticina sita lì, nel cervello, pronto a rimandarlo indietro nella sua infanzia a ricordi che vorrebbe soltanto che dimenticare.
E non sono solo questi i personaggi protagonisti facenti parte de Il salto. Abbiamo tutta una serie di personaggi secondari che non fanno altro che arricchire un libro che non posso che consigliare.
Per darvi uno scorcio del libro, ho deciso di riproporvi la sua prima pagina, quella che mi ha fatto innamorare di questo romanzo... Buona lettura.
Prima di buttarsi avverte sotto i piedi il freddo del bordo metallico del tetto. In realtà non si butta, fa un passo nel vuoto, mette un piede in aria e si lascia cadere, si lascia cadere a occhi aperti, vuole vedere tutto nel tragitto verso il basso, vuole vedere sentire sperimentare e odorare, perché cadere in quel modo le capiterà una volta sola e vuole che ne valga la pena; e adesso cade, cade veloce, l’adrenalina le irrora i capillari di calore, come se le sue membra arrossissero di vergogna, ma lei non si vergogna, cade, cade con la faccia verso il basso, e tutto si capovolge mentre cade, tutto si dilata in lei, i pori si dilatano e le cellule, le vene, i vasi sanguigni, tutto si apre, grida, si spalanca, prima di serrarsi di nuovo, l’intero suo corpo ora è un pugno boxato verso il basso, che trascina con sé quanto sta intorno, le facciate ridotte ormai a linee nelle pupille secche, e l’aria le taglia la retina, le disseziona il campo visivo, qualcosa le abbacina e le brucia gli occhi e la bocca, la città si capovolge, si capovolge intorno a lei, il suolo si capovolge e le viene incontro, l’unico rumore ora è quello dell’aria, in cui lei si capovolge, l’aria tagliente che attraversa cadendo, che le sbatte i vestiti contro le ossa, che le opprime il torace, e adesso tutto è vicinissimo, l’asfalto, le finestre, le teste, verde, azzurro, bianco, e ancora azzurro, e i capelli nella bocca secca, e il cuore enorme conficcato nella trachea, e ora nel cadere ruota, ruota sulla schiena, che lo voglia o no.
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