Office War, Anna Nicoletto

Lo so. Col precedente post vi avevo salutati in vista delle vacanze estive. Sapevo però che una data non potevo mancarla, e quella data è proprio oggi. 

Perché oggi la nuova creatura di Anna Nicoletto vede la luce e io non potevo che accoglierla a braccia e cuore aperti. 


È come un cestino di vimini in un deposito di valigette blindate.
Praticamente un invito ad essere preso e saccheggiato. 


Edoardo Zorzi è un affascinante veneziano trapiantano negli uffici lombardi il cui unico desiderio è quello di costruirsi da sé. Non vuole vivere nell'ombra o, peggio ancora, sotto l'ala protettrice di suo padre, ma essere artefice dei suoi successi. Perché di insuccessi non ne vuole neanche sentir parlare.

Camilla Ferrari è il capo che tutti vorrebbero avere. Cordiale, sempre col sorriso sulle labbra, non manca mai di incoraggiare il suo team e spronarlo a dare il meglio di sé.
Ama, adora, il suo lavoro fino a quando il caro Zorzi scavalca la collega di ufficio, nonché migliore amica di lei, e si ritrova a dividere il cubicolo con Camilla. E a Camilla Edoardo, tolto il lato fisico, piace tipo zero. Non sopporta il suo fare altezzoso, il suo profumare soldi da chilometri di distanza e il suo voler marcare e rimarcare quelle gerarchie che Camilla tanto vuole rendere invisibili.


Ad Edoardo invece Camilla piace e la cosa gli dà fastidio.

La tensione tra i due, ovviamente, è palpabile e cedere alla tentazione sarà inevitabile però il buon Zorzi nasconde i suoi propositi alla nostra Cami.
Edoardo infatti punta in alto. Vuole arrivare ai vertici dell'azienda per cui entrambi lavorano ma di questo non ha mai parlato con Camilla. E lei, dal canto suo, ha messo fin da subito le cose in chiaro: qui non ci sarà trippa per gatti se lui diventerà mai un giorno il suo superiore.


Siamo tutti casi umani, se ci analizzi da vicino. Nessuno si salva.

A fare da ambientazione a questa commedia romantica è una notturna milanese e una Venezia d'altri tempi, vissuta tra palazzi principeschi dalle innumerevoli camere e cene di presentazione.


E a rendere magico questo libro è la scrittura di Anna Nicoletto che ancora una volta non delude. Mai noiosa, sempre brillante, fresca e mai banale.


Regalami questa canzone. Solo questa. [...] Poi, se proprio non riesci a farne a meno, torna a odiarmi. Ma questa lasciamela.


Tra risate e diverse dosi di maloox ho divorato questo libro e quando l'ho finito me ne sono pentita. Ebbene sì, avete letto bene. Me ne sono pentita perché, una volta messa la marcia, l'ho concluso troppo in fretta e una volta giunta al termine ne avrei voluto ancora e ancora.

E mi mancano già un po'. Li vorrei con me ancora un altro po'... Chissà se ci sarà mai qualche capitolo extra che comparirà così, dal nulla... all'improvviso...

Anna?

Elle

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