In-dependent, Naike Ror

Sapete cosa succede quando, dopo vent’anni, decido di bere un caffè dopo pranzo? Che mi prende l’insonnia. E sapete cosa succede quando soffro d’insonnia? Succede che apro il Kindle, scelgo un libro e inizio a leggere. Peccato che quando le ore di insonnia si prolungano a dismisura il libro lo comincio e, parola dopo parola, pagina dopo pagina, quando ormai albeggia, decido che forse è bene dormire qualche ora. Peccato che nel frattempo sei arrivata all’epilogo.


«Lascia che i sentimenti parlino al posto delle teorie scientifiche e smettila di voler dare una spiegazione a tutto.»


Caltha, da sorella maggiore, di punto in bianco, si è trovata a fare da genitore ai suoi tre fratelli minori. Ad aiutarla in questo arduo compito c’è Matthew, il suo fratello più grande (sì, avete capito bene. Lui è il protagonista di In-Moral). A seguito di un grave incidente che ha spezzato la loro famiglia, hanno anche deciso di lasciare Las Vegas per Miami. Qui sperano di riuscire a costruirsi una nuova vita, a lasciarsi il passato alle spalle per un futuro migliore. Le cose non vanno così bene e, soprattutto, non è così facile lasciarsi il passato alle spalle. Gli strascichi di quanto successo sono notevoli. Su tutti e cinque, ma soprattutto su Caltha. L’ansia l’attanaglia costantemente. Ha paura che possa succedere loro qualcosa. Che, di nuovo, una telefonata possa sconvolgere le loro vite. Vivere così, però, non è vita. È galleggiare sperando che un’onda più alta delle altre non ti butti nuovamente sott’acqua.

Caltha ha messo in stand-by la sua vita per i fratelli. Ha rinunciato al suo lavoro di medico legale, alla sua vita privata e da più di due anni non esce con un uomo. Si veste costantemente di giallo anche se è un colore che le sta male solo per un ricordo del padre. È una bella ragazza, molto intelligente ma socialmente è asociale. Non ama stare in mezzo alla gente e fare amicizia. Eppure un uomo è attratto da lei: Cody.


«La vita è rischio, in fondo, non credi?»


Cody è un ex giocatore professionista di poker. Il gioco in lui ha creato dipendenza al punto che ha dovuto allontanarsi da Vegas e dai tavoli verdi per riuscire a disintossicarsi. Lui è un uomo molto particolare, se si fissa su qualcosa, ci prova fintanto che non riesce ad ottenerlo. Per vivere si mantiene dando lezioni di poker a ricchi personaggi attempati. È un bell’uomo, con un passato interessante e stravagante. Ora ha messo gli occhi su Caltha e lei potrebbe diventare la sua nuova ossessione. Ha terribilmente paura che lo possa diventare soprattutto perché non saprebbe come fare a disintossicarsi da lei.

Come fare a conciliare due caratteri così agli antipodi? Come riuscire a conquistare il cuore di una ragazza come Caltha? Come riuscire a trovare un posto nella sua vita così incastrata tra un impegno e l’altro?


I sentimenti sono droghe potenti. Non ci sono cure per le delusioni d’amore.



Soffrire d’insonnia questa notte mi ha permesso di leggere questo bellissimo libro che avevo sul mio Kindle da tempo. Leggere di Caltha e del suo modo di affrontare le difficoltà mi ha permesso di rivedere in lei certi miei atteggiamenti. Meccanismi di difesa che ti permettono di andare avanti, giorno dopo giorno. Il problema sta in quando questi meccanismi diventano una zavorra che non ti permette di andare avanti liberamente, ma di continuare a guardare indietro con paura che possa succedere di nuovo qualcosa di brutto. Per Caltha, Cody è colui che le tiene la mano mentre saltano nel vuoto, mentre si lanciano a tutta velocità verso il futuro. E per quanto tu possa col cuore seguire questa persona, di lei ti devi fidare ciecamente. E fidarsi ciecamente non è facile, soprattutto per una persona razionale come lei.

Di Cody, invece, ho amato tutto (se poteste vedermi adesso mi vedreste con gli occhi a cuore). Mi è piaciuto il suo modo di essere e di fare. Il suo modo di corteggiare Caltha, di rispettare i suoi tempi, i suoi impegni. Il suo modo di lasciarle spazio, di pretendere dei segnali da lei. Mi è piaciuto anche quando lui ha sbagliato e non ha voluto sentire ragioni, perché l’ha reso più umano, più simile a noi.

So che ho approcciato la serie al contrario (ho letto prima il terzo e poi il secondo volume) ma ciò non mi impedirà di leggere anche il primo (anche se mi sono già spoilerata qualcosa). Mi piacerebbe molto anche leggere qualcosa su Owen perché penso che lui mi farebbe provare grandi emozioni. Lo ammetto, non sono ancora pronta a lasciare la famiglia Carter quindi, cara Naike, ti prego, dimmi che scriverai ancora di loro.

Mi accontento anche di una novella…


«Ce lo meritiamo tutti qualcuno che ci tenga la mano mentre siamo sul bordo del precipizio e ci meritiamo quello che tu chiami atto di coraggio; coraggio di scegliere di fidarsi.»

Elle

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