Breath - Nel tuo respiro, Vera Demes


Lasciati andare, vivi senza freni e cerca di essere felice.


C’era una volta una principessa sul pisello. Una principessa di nome Camilla Cipriani. Questa principessa risulta essere sempre un po’ “ingessata”. Si fa sempre mille paranoie, vive per compiacere i genitori e non sa apprezzare ciò che la vita le offre. Soffre di gastrite psicosomatica e invece di capire come fare a sciogliersi, a vivere la vita con leggerezza, qualsiasi cosa le venga detta, viene percepita come una critica che le fa uscire quei bei aculei modello istrice che l’allontanano sempre di più dalle persone. Questa principessa Camilla ha mille paure, per lei ostacoli insormontabili che le fanno percepire le giornate come eterne corse a ostacoli. Finalmente, all’età di ventidue anni, Camilla decide di allontanarsi dal seminato, dalla via tracciata dai genitori. Contro il loro parere decide di lasciare lo storico fidanzato e di partire per un viaggio in Portogallo con la sua amica Rita. Purtroppo, per la giovane principessa, quello che sperava fosse il viaggio della vita, si rivela essere un viaggio rivelatore. Nulla va come previsto ma, per fortuna, in suo soccorso arriva il principe azzurro.

Il principe azzurro altro non è che il giovane Evan. Lunghi capelli biondi come il grano maturo, occhi azzurri come il mare e fisico scolpito. Questo principe, però, non cavalca un prode destriero ma una tavola da surf e il suo castello, al momento, è un piccolo van blu con cui viaggia lungo la costa del Portogallo. Evan non è il classico principe azzurro. Lui è senza macchia e ciò di cui ha paura, lo nasconde davvero molto bene. Lui è uno spirito libero. Uno da vento tra i capelli, salsedine sulla pelle e va dove ti porta il cuore. Vive a Malibu ma ha deciso di prendersi dei mesi di libertà per viaggiare in Europa con il suo van e girare dei video da spedire al suo studio di videomaker di Los Angeles. I programmi del principe azzurro non prevedono di farsi carico di una principessa con la puzza sotto il naso che guarda tutto e tutti dall’alto in basso, ma come riuscire a non farsi coinvolgere dalle disavventure di Camilla? Come fare a mantenere le giuste distanze?


L’amore non faceva programmi, non aveva scadenze, non conosceva il tempo e non annunciava lo scorrere dei giorni.
L’amore era il qui e ora. Era un istante di semplice, compiuta felicità. Era ciò che riempiva di senso ogni gesto.
L’amore coglieva il momento. Si aggrappava al presente, colorava i pensieri, giocava a nascondino con gli amanti.
L’amore era ricerca, desiderio e riscatto.
E andava bevuto d’un sorso.
A piene mani.
Senza pentirsene.


Quello che inizialmente per Camilla era nato come un viaggio di piacere, si trasforma ben presto in un viaggio di presa di coscienza di sé, di consapevolezza, di superamento dei propri limiti e delle proprie paure. Evan l’aiuta in questo processo di svestizione, di togliere il superfluo per arrivare al nocciolo pulsante della sua essenza. Per far uscire dal guscio la vera Camilla. Non quella che critica tutto e tutti, ma quella ragazza buona, sincera e ingenua che riesce a guardare il mondo con occhi diversi. Lei non ha il coraggio di buttarsi, di provare a volare con le proprie forze. Camilla vorrebbe avvicinarsi al bordo del burrone per guardare oltre, per osservare il panorama, ma ha paura. Per questo motivo Evan la prende per mano e si lancia insieme a lei. Per aiutarla a superare ciò che la spaventa, e magari riuscire a superare anche la sua più grande paura.

E quel viaggio in van, in piena libertà, senza una meta ben definita, pieno di imprevisti, di cambi di direzione, ecco che diventa la metafora della vita. Una vita che può essere vissuta con il freno a mano sempre tirato, che ti fa arrancare sulle salite e che ti tiene al sicuro nelle discese ma che, una volta che hai capito come fare a toglierlo quel freno, che ti spiegano come fare e ti aiutano a farlo, ecco che la guida diventa più fluida, più semplice. E tu inizi a goderti il panorama, a guardarlo con occhi diversi. Inizi anche a capire che non tutto può essere organizzato nei minimi particolari perché l’imprevisto è sempre dietro l’angolo, perché qualche volta è bello improvvisare, cambiare il percorso all’ultimo minuto. Perché questi cambi di rotta, questi cambi di direzione, possono portarti a panorami mozzafiato, a tramonti memorabili, a cieli stellati indimenticabili. E tu li apprezzi maggiormente proprio perché imprevisti. Proprio perché non te li aspettavi.

C’era una volta una principessa sul pisello che finalmente ha deciso togliere quel benedetto pisello da sotto il materasso. Che ha deciso di prendere in mano le redini della sua vita, che ha trovato il coraggio di lasciare il nido e di imparare a volare. E poi c’era un principe azzurro, uno di quelli che non voleva innamorarsi, che pensava di non avere tempo per farlo, ma che ha seguito l’istinto di prendere per mano la sua donzella e infonderle il coraggio necessario ad affrontare la vita. E infine c’era una narratrice fantastica. Una di quelle che le fiabe è davvero capace di scriverle. Che è capace di farti emozionare, di farti trovare parti di te nei suoi personaggi, di farti vivere le sue storie, di farti venire voglia di prendere in mano il camper (purtroppo parcheggiato da troppo tempo) e di partire senza seguire un itinerario. Di farti guidare dall’istinto, di aprire la mente e il cuore e di cercare di guardare il lato positivo della vita. Perché si sa, anche dopo il temporale peggiore, torna sempre il sereno.


Anche la vita era così. Un galleggiare precario in equilibrio su una tavola da surf. Il segreto era tenere il ritmo, assecondare il tempo, il vento, il moto, la forza e la velocità.

Elle

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