Tornare, Vera Demes

Io lo so che i libri ci parlano. Ci dicono cose che ognuno di noi legge tra le righe. E le interpreta come in quel momento le sente sue. Non è detto che, lo stesso libro, letto in momenti diversi della nostra vita, ci parli allo stesso modo. Per questo ho atteso tanto a leggere questo romanzo. Probabilmente, l’avessi preso in mano prima, non mi avrebbe detto tutto ciò che ho percepito adesso.


«Ãˆ nei momenti difficili che ritroviamo noi stessi. Se ascolti bene sentirai una voce dentro di te che ti darà la forza e gli strumenti per resistere».


Lara Adler ha diciassette anni quando il padre muore. Per questo si vede costretta a lasciare la sua casa a Roma per intraprendere un viaggio dall’altra parte del mondo. Destinazione Savannah. Lì abita la madre, Virna, che si è sposata con un ricco uomo del sud, proprietario da generazioni di una fabbrica di armi. Qui Virna conduce una vita agiata. Una grandissima villa con piscina, domestici che in casa fanno tutto e un marito che la adora. Lara non è assolutamente felice di lasciare Miriam, la donna che l’ha cresciuta da quando Virna l’ha affidata alle cure paterne, all’età di due anni. Lara è molto legata a lei ed essere costretta a lasciare Roma le ha provocato tantissima rabbia. Rabbia che è montata dentro di lei man mano che la sua città natale si allontanava e si avvicinava sempre di più alla meta finale. Lara è una ragazza singolare. Capelli biondi, occhi oro da gatta e un fisico molto magro. Non ama vestirsi alla moda, non ama indossare abiti eleganti. Ha un’aria un po’ dismessa perché non dà importanza alle cose. Preferisce leggere libri o scrivere poesie. La scrittura è la sua valvola di sfogo. Quando qualcosa non va, prende in mano la penna, apre il suo taccuino e le parole sgorgano come un fiume in piena.


«Tutte le esperienze sono utili, anche quelle difficili. Anzi. Soprattutto quelle difficili. Perché ci insegnano a essere forti e a credere in noi stessi».


Ad aspettarla a Savannah c’è il fratello, Manfred. Lui ha quindici anni e la passione per la musica. Ama passare ore a spulciare tra i vinili in un negozio del centro. Adora ascoltare musica e cantare. Lui è goffo, cicciottello, timido, ma quando canta si trasforma. Manfred in Lara trova una spalla a cui appoggiarsi, su cui fare affidamento. Lui si fa sempre un sacco di seghe mentali. Mille preoccupazioni, mille problemi. Accentuati da un atteggiamento soffocante di Virna e da tre bulletti che gli stanno sempre alle calcagna per prenderlo in giro, picchiarlo o derubarlo. Lara è una ventata di aria fresca nella sua vita. Gli permette di vedere le cose sotto un altro punto di vista, di prendere decisioni che diversamente non avrebbe mai preso e di vivere la vita come un qualsiasi altro ragazzo della sua età.


«Si può sempre lottare per cambiare le cose».


Oltre a Manfred, a Oakwood House, c’è anche Wyatt. Lui è il fratello di Manfred perché hanno in comune lo stesso papà ma non la stessa mamma. Anche se tanti lo considerano il “fratellastro” di Lara, in realtà non lo è affatto. Wyatt è un bellissimo ragazzo di ventitré anni. Frequenta la scuola militare e, tempo pochi mesi, dovrà decidere come entrare nella vita vera, se farsi mandare in qualche missione in posti di guerra o se farsi trasferire in qualche ambasciata. Lui è un ragazzo molto atletico che riesce in qualsiasi attività si cimenta. È uno che vive la vita a piene mani, senza tralasciare alcunché. Affronta la vita di petto e, apparentemente, senza alcuna paura. Visto da fuori ha l’aria da gradasso eppure, una volta andati oltre le apparenze, è un ragazzo serio, che crede fermamente in ciò che fa.

Il rapporto tra Lara e Wyatt è molto teso. Lei non sopporta il suo essere tronfio, lui il suo modo spocchioso di affrontare le cose. Eppure, appena si soffermano a guardare oltre la maschera che portano, ecco che l’attrazione fa capolino. Un sentimento forte e inaspettato ma che li lascerà senza fiato.


Amare era spezzarsi e ricomporsi per essere migliori, assaporare la vita in due, nella sua interezza e nei suoi infiniti cambi di direzione, nell’incertezza e nella speranza, nella paura e nella gioia di esistere. Era specchiarsi negli occhi dell’altro e riconoscersi nelle differenze.


Leggere un libro di Vera è sempre una garanzia. Quando inizio qualcosa di suo, so che mi piacerà molto e che mi racconterà qualcosa che mi farà provare mille emozioni sempre diverse. La cosa che maggiormente mi piace di lei è che i suoi romanzi sono struggenti. Questa autrice ha la capacità di portarti sull’orlo del precipizio, di farti guardare giù e, mentre ti distrai, ti dà una piccola spintarella. Giusto per farti provare paura, trovare dentro di te la forza per aprire le ali e provare a volare.

Questo romanzo l’ho letto d’un fiato, trattenendo il respiro e provando più volte un po’ di tachicardia. Tra tutto ciò che ho letto di suo, è quello che preferisco, quello che più mi ha emozionata. Parla di un sentimento che va oltre i confini del tempo e dello spazio. Di un amore totalizzante, che ti fa vivere, che dà un significato alla vita.  E poi, in Tornare, c'è il perdono. Un sentimento che è difficile da provare. Che devi essere intimamente convinto per poterlo donare agli altri, ma anche a te stesso. Parla di rabbia. Quella rabbia accecante, che non ti fa vedere le cose nel giusto verso, che ti fa fare errori enormi. E infine c'è la tristezza. Quel sentimento che non puoi tenere sempre dentro di te. Che devi lasciar andare per non smettere di provare emozioni, per sopravvivere.

Di questo piccolo capolavoro ho apprezzato molto la cura dei particolari, soprattutto le poesie di Lara a fine libro. Le ho adorate. Le ho trovate una chicca. La classica ciliegina sulla torta. Ciò che mi ha permesso di vedere con quanta passione questa autrice scriva i suoi romanzi, quanto ci tenga a loro e quanto le piaccia farci partecipi delle sue storie. Lara, Wyatt e Manfred hanno un posticino speciale nel mio cuore e, anche se non sono ancora pronta a lasciarli andare, so che rimarranno lì a tenermi compagnia. A ricordarmi che la vita è fatta di alti e bassi e che per vivere bisogna lasciar andare i momenti difficili e aggrapparsi ai ricordi felici.


Ho scelto il perdono perché un cuore libero dal rancore è un cuore che può amare ancora. Impara a perdonare te stessa. L’amore non si nutre di odio e se l’amore è dentro di te puoi imparare a vivere in un mondo migliore.

Elle

Nessun commento:

Posta un commento