Ruthless, Debora C. Tepes

Anche nei momenti più difficili la lettura mi dà conforto. Mi aiuta a distogliere il pensiero da ciò che mi fa stare male in quel momento. Ruthless è capitato in uno di quei momenti. Uno di quelli duri e difficili da superare. Uno di quelli che ha bisogno di tempo per far rimarginare le ferite. Ma con la sua leggerezza, con le sue parole, mi ha aiutato a superare le notti in bianco.


Sul ring, come nella vita, bisogna lottare, perché c’è sempre qualcuno che vuole fotterti, non appena abbassi la guardia.


Jason vive a Compton, un sobborgo di Los Angeles. Più che un sobborgo è un ghetto. Un ghetto che si divide la piazza dello spaccio tra ragazzi di colore e sudamericani. Allontanarsi da lì è davvero molto difficile. Solo pochi ci riescono, gli altri si barcamenano tra l’appartenenza alla gang e la paura di beccarsi un proiettile nella schiena. Jason vive lì da sempre. Ha visto il padre morire su quelle strade e il fratello venire arrestato e poi incarcerato.
Lui cerca di tenersi sulla retta via grazie alla boxe. Ne ha fatto il suo obiettivo: vuole sfondare e diventare un campione. Con i soldi che guadagnerà, riuscirà finalmente a comprarsi una casa lontano da quelle strade pericolose. Una casa tranquilla dove poter trasferire la nonna, la donna che lo ha cresciuto e che ama profondamente. La nonna è tutto ciò che di più caro ha al mondo. Per lei farebbe qualsiasi sacrificio. E saperla bisognosa di cure lo fa sentire impotente. Per questo, quando l’infermiera a domicilio entra in maternità, fa subito richiesta per una sostituta. La nuova infermiera è Ariana.


La vita ci pone quasi sempre davanti a un bivio. Tocca a noi scegliere quale sia la strada giusta da imboccare.


Ariana aveva un’aspirazione nella vita: diventare cardiologa come il padre e prendere in eredità la sua clinica. I suoi piani sono stati drasticamente ridimensionati a seguito di un incidente stradale che l’ha vista in fin di vita e poi in riabilitazione. Ormai i tempi per iscriversi all’università erano passati e ha ripiegato su un lavoro che le desse comunque soddisfazioni senza dover affrontare troppi anni di studio. Ecco perché è diventata infermiera. Ariana proviene da una famiglia molto benestante. Vive sulle Hills in una villa enorme con tanto di servitù ed è fidanzata da sempre con colui che prenderà in mano le redini della clinica del padre. Per lei andare a lavorare a Compton è un tuffo in una realtà completamente diversa dalla sua. Una realtà cruda e difficile. Una realtà che fa aprire gli occhi su quanto hai e quanto potresti mettere a disposizione per gli altri.


Amare è volere il meglio per l’altro. È incoraggiarlo a inseguire i suoi sogni. L’amore non è egoista. L’amore è passione, condivisione, sacrificio.


Le differenze tra Jason e Ariana sono davvero notevoli. Lui grande e grosso, pieno di muscoli e con la pelle color caffelatte. Con un carattere forte e deciso. Lei è bianca, piccolina, magrina e un carattere docile e accondiscendente. Jason proviene da una famiglia poverissima e tutto ciò che ha e che sta ottenendo lo ha conquistato grazie alla sua grandissima forza di volontà e all’impegno che mette nella boxe, la sua valvola di sfogo e il suo unico punto di riferimento. Lui non vuole impegni, non vuole avere una relazione seria che lo tenga imprigionato. Ariana proviene da una famiglia molto ricca che non le fa mancare nulla dal punto di vista economico ma che non le dona l’affetto che merita. Anche il suo fidanzato non la supporta come merita. Per il padre è una delusione e per Greg, il fidanzato, non è altro che un mezzo per ottenere ciò che vuole. Prestigio e potere. Eppure, per quanto possano essere diversi, Jason e Ariana, hanno un punto in comune. Entrambi si sentono in gabbia. Quella di Jason è il ghetto. Un luogo da cui vorrebbe andarsene a tutti i costi e che, invece, lo tiene legato a sé con le unghie e con i denti. Quella di Ariana è la famiglia. Una famiglia che la opprime, che cerca di farle fare sempre ciò che vuole senza ascoltare le sue esigenze, i suoi bisogni. E per quanto la gabbia di Ariana sia una di quelle con le sbarre fatte d’oro, in fondo, sempre di gabbia si tratta.


L’amore è anche questo, dare fiducia alla persona che ami, aspettarlo con pazienza, tendergli una mano.


Come ho già accennato questo libro mi ha fatto compagnia durante alcune notti in bianco. Eppure, per quanto gli sia grata per la vicinanza, in alcuni punti l’ho trovato un po’ scontato, che gli mancasse qualcosina. Ho trovato la trama davvero interessante, i personaggi ben delineati e la contestualizzazione molto particolare. La narrazione piacevole e scorrevole. Eppure in alcuni momenti mi è mancato qualcosa. Quel qualcosa in più che ti fa apprezzare maggiormente un libro. Quello che te lo fa amare maggiormente, che te lo fa rimanere nel cuore. Quello che ti fa accelerare i battiti e chiudere lo stomaco. Quello spunto in più che gli permettesse di fare il salto. Un bellissimo salto verso il cuore dei lettori.


La vera felicità risiede nelle piccole cose.

Elle

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