Blackburn Feathers A-side, The end of the beginning, Sara Masvar

Ho scoperto questa autrice grazie alla mia spacciatrice di titoli. Lei promuove e io leggo. Anche in questo momento un po’ complicato della mia vita, quando la lettura è diventata una parte marginale del mio quotidiano, quelle poche righe che riesco a leggere prima di crollare dalla stanchezza   riescono a trasportarmi in un mondo diverso dal mio. Dove i tuoi problemi non esistono e, al loro posto, leggi storie diverse dalla tua ma che, in qualche modo, ti parlano.


Se senti che non ce la fai, chiedi aiuto. Nessuno è solo.


I Blackburn Feathers sono una rock band molto famosa. Passare dall’essere praticamente sconosciuti al calcare i palchi mondiali ha il suo prezzo. Un prezzo altissimo in fatto di visibilità, privacy, dipendenze. Il non essere liberi di fare ciò che si vuole alla luce del sole, l’avere sempre un riflettore puntato addosso, a lungo andare, se non si ha una personalità solida e integra, può portare agli eccessi. E questi, a loro volta, possono portare a dipendenze.

I BBF sono davvero nati quasi per caso. Due cugini, due fratelli e un amico che si trovano nella stanza vuota di casa per strimpellare delle cover da cantare nei locali la sera. Una manager vede i loro video, vede in loro delle potenzialità e propone loro un contratto. Da lì al diventare famosi, il passo è davvero breve. Tutti i componenti del gruppo sono molto bravi ma la forza trainante è lei, la vocalist. Lena Vegas.


La volpe è nata libera. Di vivere, di scegliere, di infilarsi fra le gambe di chi le taglierà la gola o di nascondersi dietro la schiena di chi la vorrà tenere in gabbia convinto di proteggerla. La volpe è libera di essere se stessa. Libera di continuare a vivere senza legarsi a nessuno. E Lena è proprio una volpe.


Lena è uno scricciolo, piccola e magra ma con una forza spaventosa. Lei è quella creativa, quella che traina il gruppo. Scrive i testi delle loro canzoni e fa disegni che tatua personalmente o si fa tatuare sul corpo. Lei è eccentrica, particolare, eccessiva. Eccessiva nel modo di fare, di parlare, di comportarsi. Ha il corpo pieno di tatuaggi. Disegni che nascondono le ferite, le cicatrici che si porta dentro da sempre. Lena sembra tanto forte ma, se la si guarda attentamente, si può vedere negli occhi tutta la sua debolezza. Il problema è che le persone si fermano all’apparenza, oltre non vanno. Tutti la ammirano, eppure nessuno la vede per quello che è realmente. Semplicemente fragile.


La prima di tantissime, troppe, altre strisce di neve che li avrebbe resi ancor più schiavi di quel mondo che li voleva perfetti ma dannati, belli ma strafatti, potenti ma spezzati. Bravi, sì, ma dipendenti da qualcosa, che fosse fama o droga poco importava.


Attorno a lei, come tanti piccoli satelliti, ruotano gli altri componenti della band. Charlie Ray, the Viking, il chitarrista. Ryan Ray al piano. Mickey Morris, il batterista. Tony Vegas, fratello di Lena, il bassista. Tutti loro hanno un rapporto molto personale con Lena e non solo perché fanno tutti parte della stessa band. Charlie ha un rapporto molto malato con lei. Quante volte si è ripromesso di dire di no, di smettere quel legame insano, e non ce l’ha mai fatta. Ryan ha inscenato per anni la parte del suo fidanzato per finta, pur di mantenere le apparenze che il marketing ha cucito loro addosso. Tony. Su di lui si porterebbe scrivere una recensione a parte. Musicista di talento che si è bruciato con le droghe. Droghe che servivano per cancellare quello che nascondeva il suo passato. Un passato scomodo e ingombrante.

Attorno a tutti loro, però, che tira le fila della loro carriera e della loro vita privata c’è una persona. Una figura che sa tutti i loro segreti. Che li copre come meglio crede sia giusto fare quando combinano un casino. La loro manager. Crystal McCornish. Anche su di lei si potrebbe scrivere di tutto e di più. Ma mi devo limitare per evitare spoiler. Di Crystal dico solo che davvero tutti loro hanno risposto la fiducia in lei. Lei è quella che li ha lanciati nel mondo della musica. Colei che li ha seguiti passo passo. Che li ha tenuti per mano nel momento del bisogno. Che ha coperto i loro problemi. Che li ha fatti crescere. Ma a che prezzo? Il prezzo che hanno pagato è valso il giro sulla giostra?


Hanno toccato la vetta con la punta delle mani ed è stato bellissimo ma è come se ora, tutto d’un tratto, non ci fosse più niente. Cosa ancora potrebbero volere dalla vita, cosa ancora potrebbero cercare? Hanno già tutto. Non resta nient’altro da fare che cadere in picchiata, senza più potersi fermare, addosso al peggio di ognuno di loro.


Leggere questo primo volume della dilogia relativa ai BBF mi ha un po’ spiazzata. Innanzitutto perché ci sono tantissimi salti temporali. Ricordi che si sovrappongono a fatti e fatti che si susseguono in modo disordinato. All’inizio ho fatto davvero tanta fatica a seguirne il filo logico, a capire come stava funzionando la narrazione. E poi, una volta arrivata alla fine... wow! Ecco che tutto ciò che avevi letto fino a quel momento si incastra. Ogni tassello va al suo posto. E il lettore riesce ad avere un quadro completo della situazione. Riesce a capire le dinamiche che muovono i protagonisti, cosa si nasconde dietro la loro facciata. E, soprattutto, riesce a collocare i personaggi sulla linea dei “buoni” e dei “cattivi”. Di tutti i personaggi elencati in questo volume non sono ancora riuscita a trovare il mio preferito. Non sono entrata particolarmente in sintonia con nessuno di loro. Forse perché sono talmente distanti dal mondo “normale” che è difficile anche immaginarlo, il loro modo di vivere. Molto agli estremi, troppo agli eccessi. Fuori da ogni logica. Eppure, nonostante la trama sia molto al di fuori dei classici canoni, la narrazione ti attira, ti fagocita nelle sue pagine e ti “risputa” fuori alla fine, con una visione completamente diversa da quella che avevi all’inizio.


Tornando indietro, magari potessi, sceglierei di rimanere me stesso.


Ora devo proprio lasciarvi. Blackburn Feathers B-side mi sta aspettando. E io non vedo l’ora di farmi rapire di nuovo dalla storia di Lena Vegas e dei componenti della BBF.

Elle

2 commenti:

  1. Ho presentato l'uscita anche sul mio blog, ma non ho avuto l'occasione di leggerlo! Che dire,,, La tua recensione mi ha incuriosita davvero! :D

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