Naike ormai è diventata una di quelle autrici che quando pubblica un nuovo libro, io lo devo leggere. Non leggo nulla prima di iniziarlo. Non la trama e nemmeno i vari commenti. Vado sulla fiducia. E ogni volta è una sorpresa. Ma questa sarà stata una buona o una cattiva sorpresa?

«L’amore è proprio questo: è un fiore regalato senza che ci sia un’occasione da festeggiare, è uno sguardo, è coniugare i verbi in terza persona. L’amore è mia madre che ancora prepara il piatto preferito di mio padre anche se è morto da tredici anni.»

Joon Seok e Dave si conoscono dal primo giorno di scuola materna. Hanno passato insieme l’asilo, le scuole elementari, le scuole medie e il liceo. Fin dal primo giorno Dave è sempre stato quello che faceva i capricci, quello che attirava l’attenzione, quello che voleva il posto o il gioco di Joon Seok. Gli anni sono passati ma nulla è cambiato da questo punto di vista. Dave è ancora quello che fa pessime battute su Joona, quello che si dimentica il libro, quello che vorrebbe stare al suo posto accanto alla finestra. Eppure, nonostante con il tempo i due siano diventati vicini di casa e abbiano condiviso ore di lezione, si odiano come il primo giorno.

Se Dave è quello casinaro, casinista e disordinato, al contrario, Joon Seok è quello perfettino, ordinato e che ha tutto sotto controllo. Mai sopra le righe, mai disattento, mai troppo. Sta attento a quello che mangia, sempre pronto e preparato, sempre in forma smagliante. La sua materia preferita è chimica e si è iscritto all’università di Chicago dove la studierà approfonditamente. Dave, invece, le materie scientifiche le odia. Adora letteratura. Adora scrivere e scarabocchiare sui suoi diari. Dave è talmente disattento che si è inciampato nelle sue stringhe spaccandosi il naso. Ogni tre per due perde il cellulare o, se non lo perde, ha lo schermo talmente scheggiato che non riesce più a leggere il nome di chi lo sta chiamando. Sono proprio agli antipodi. Uno il sole e l’altro la luna. Uno il Principino dei ghiaccioli e l’altro la Drama-Queen. Eppure Joona con gli anni ha imparato a conoscere Dave, ha imparato a prenderlo per il verso giusto, sa che si dimentica sempre i libri o l’astuccio e, nel suo armadietto, ha sempre la scorta per lui. Sa che non prende mai gli appunti e, per questo, li stampa due volte.

E se Dave è quello con la ragazza fissa da anni, Joon Seok con le ragazze non si è mai visto. Lui le ragazze non le guarda nemmeno. Lui preferisce i ragazzi. E essere gay e vivere a Kerringhton non è semplice. Questa è una cittadina di provincia sviluppatasi attorno a una base militare dove il “diverso” non è visto di buon occhio. Non che Joona si faccia problemi, lui è quello che è e non ha vergogna a esporsi, ma i ragazzi con cui esce, invece, i problemi se li fanno. Eccome! Non tutti i ragazzi, però, a diciassette anni sanno già cosa sono. Ci sono quelli, come Joona, che hanno le idee chiare, e ci sono quelli, come Dave, che di punto in bianco, si trovano a fantasticare sui ragazzi, invece che sulle ragazze come hanno sempre fatto. E come fare a capire qual è l’inclinazione giusta? Come fare a capire cosa li fa stare bene? C’è solo una soluzione: provare a essere felici.

«Non voglio che decisioni tanto importanti siano prese sulla base della mia omosessualità.»
«Ti sbagli, non sono scelte prese in base a quello che sei, ma sulla base della tua libertà. Io voglio che mio figlio sia libero e felice, qui non potrà mai esserlo.»

Se devo essere sincera Always be my Baby non è il libro di Naike Ror che preferisco. Ce ne sono altri che mi hanno coinvolta di più. Che sono più nelle mie corde. Avrei preferito un finale più approfondito, che mi raccontasse qualcosa di più dei protagonisti, invece l’ho trovato un po’ precipitoso, troppo frettoloso. Io sono una di quelle lettrici che non ne ha mai abbastanza, che vorrebbe libri da mille pagine per sapere tutto dei protagonisti e, una volta arrivata all’epilogo di questo romanzo, mi sono sentita abbandonata. Eppure, nonostante questo, questa storia mi ha fatto riflettere molto. Essere un ragazzo di diciassette anni con le idee confuse non deve essere facile. Soprattutto se si vive in una cittadina di provincia un po’ chiusa e bigotta. E avere a che fare con un papà dalle vedute ristrette su cui non puoi fare molto affidamento, ancora peggio. Eppure spesso, quando si ha bisogno di un sostegno morale, spesso lo si riceve da coloro che non ti saresti mai aspettato nulla. E lo stesso succede a Dave quando esce alla luce del sole il suo orientamento sessuale. Da quei compagni di scuola, che si pensava stessero dalla sua parte, c’è stato un voltafaccia mentre, da suo padre ha avuto quel sostegno che non si sarebbe mai aspettato. E io, al posto di suo padre, come mi sarei comportata? Me lo sono domandata e la mia risposta è stata davvero semplice: l’importante è che lui sia sereno e che la persona con cui sta lo renda felice. Poi che sia maschio o femmina, bianco, nero, rosso o giallo, che importanza ha?

«L’odio è solo una faccia dell’amore.»