Alaska. Il ritorno, Brenda Novak

Vi siete ma poi trovate nella situazione di dover prendere le distanze da un genere? Io adoro letteralmente i romance ma, dopo una serie infinita, ho sentito l’esigenza di staccarmene un po’, di riprendere fiato e ossigenarmi un attimo. Il destino (o, per meglio dire, la biblioteca) ci ha messo lo zampino e... mi sono buttata su un thriller. Un libro che aspettavo da tempo e che sono stata davvero felice di avere tra le mani.

Essendo questo il quarto libro di una serie vi avverto: gli spoiler sui libri precedenti sono inevitabili!


“Le regole sono solo regole. A volte bisogna infrangerle per fare quello che è giusto, quello che è più umano.”


Finalmente Jasper è dietro le sbarre di Hanover House. Il ragazzo che sedici anni prima ha sequestrato e quasi ucciso la dottoressa Talbot è finalmente dove deve essere. Dall’altra parte delle sbarre che lo tengono prigioniero c’è proprio lei, Evelyn, che lo studia e lo controlla. Evelyn e Amarok, il bel sergente, possono tirare il fatidico sospiro di sollievo. Colui che ancora metteva in qualche modo in pericolo la dottoressa è stato preso e imprigionato e ora possono seriamente pensare alla loro vita di coppia.

È estate, le giornate si sono allungate fino a quasi venti ore di luce e la dottoressa è incinta. Nessuno ormai ci sperava più ma, contro qualsiasi pronostico, la natura ha fatto il suo corso. È al sesto mese di gravidanza e sta organizzando il suo matrimonio. È felice, finalmente tutto sta andando per il verso giusto e, nonostante la pancia inizi a “lievitare”, lei si sente in gran forma. Ha appuntamento con Amarok al Moosehead, il locale dove si terrà il ricevimento del loro matrimonio in Alaska ma, a quell’appuntamento Evelyn non arriva mai. Qualcuno l’ha sequestrata. Un’altra volta.


Gli psicopatici erano i peggiori stronzi sulla faccia della terra.


Per Evelyn svegliarsi in una cella frigorifera di pochi metri quadrati, con le pareti rivestite di plastica, una sola brandina dove poter riposare e un bagno dove fare i propri bisogni, è letteralmente uno shock. Non sa chi l’ha rapita e nemmeno chi può essere stato. L’unica cosa che sa è che deve resistere. Essere forte e non lasciarsi prendere dallo sconforto, soprattutto ora che ha una vita che sta crescendo dentro di sé. Deve pensare positivo e tenere duro finché Amarok, il suo sergente, non la verrà a prendere.

Se da una parte vediamo una nuova Evelyn, una che tira fuori le unghie e i denti per combattere, dall’altra troviamo un uomo il cui lavoro è fare il sergente e che deve trovare la donna che ama. Amarok è innamorato perso. Sa quello che Evelyn ha dovuto passare sedici anni prima. Sa che, ora che è incinta di sei mesi, qualsiasi imprevisto può dare inizio al travaglio. Soprattutto sa che, in caso di rapimento, il tempo è il loro nemico principale. È letteralmente una corsa contro il tempo e non avere alcun indizio da cui partire è catastrofico.


“Quando succede qualcosa alla persona che ami fai quello che devi fare.”


Leggere Brenda Novak è sempre un piacere per me. Ha una scrittura davvero molto fluida ed è in grado di catturare l’attenzione già dalle prime pagine e mantenerla fino alla fine. Questa serie di quattro libri è stata un crescendo. Un crescendo di emozioni e, soprattutto, un crescendo di suspense. Se con Alaska non avevo trovato un grandissimo feeling, con i successivi ho capito che quel libro era necessario per buttare le basi della storia. Una storia che ha visto come protagonista una donna bella, forte e intelligente, che è riuscita a dare un senso a ciò che le è accaduto sedici anni prima e farne la sua ragione di vita. Per lei, per ciò che ha subìto, non dev’essere affatto facile affrontare tutti i giorni degli psicopatici. Ma ciò le permette di studiarli, di capirli, di anticipare le loro mosse. Eppure Evelyn mai avrebbe pensato di poter trovare, in quelle lande desolate, l’amore della sua vita. 

Ho sempre parteggiato per Amarok, ho sperato fin da subito che la loro storia potesse andare avanti, che non si fermasse ai primi intoppi. Lui è un uomo da “o tutto o niente”. Non si sarebbe mai accontentato di una storia a metà. Ha saputo metterla a suo agio, ha perseverato, ha tenuto duro per tutti e due, le è andato incontro fintanto che lei non si è fidata a sufficienza per aprirle il cuore. E io l’ho adorato ancora di più per questo. E quando la loro felicità è stata messa a repentaglio, lui si è rimboccato le maniche, ha affrontato tutti i demoni che aveva davanti agli occhi. È riuscito, nonostante il dolore e le emozioni, a trovare la giusta pista da seguire e l’ha seguita senza paura.

Sinceramente non so se questa serie si è conclusa con Alaska, Il ritorno o se l’autrice deciderà di proseguire oltre. Quello che so con certezza è che Brenda Novak mi ha fatta innamorare dell’Alaska e delle persone che ci vivono. E so che la seguirò ancora. Qualsiasi cosa deciderà di scrivere, io sarò qui pronta a leggere.

Elle

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