Eden in the dark, Arianna di Luna

Avere aderito all’Unlimited di Amazon mi ha permesso di scaricare tanti libri di autrici di cui non ho mai letto nulla. Se la volta precedente era toccato a Silvia Carbone, oggi è la volta di Arianna Di Luna. Vi avviso già: ho trovato un’altra autrice da stalkerare. 


Sono venuto qui in cerca di un silenzio ancora più profondo di quello che sento dentro, ma a volte è così sconfinato da sopraffarmi.


Crowley è lottatore professionista di MMA. Ha ventotto anni e dalla vita ha praticamente tutto ciò che può volere. Fama, soldi, auto costose e una bella casa in cui vivere. Lui, dalla periferia malfamata di Los Angeles, è riuscito ad uscirne vincitore, in tutti i sensi. Eppure, quando la vita che avviene sotto i riflettori del ring in cui lotta sconfina nella vita reale, ecco che tutto quello che aveva in un colpo svanisce. Da due anni si sta nascondendo dai riflettori e soprattutto dagli occhi del mondo. Purtroppo stare sotto agli occhi di tutti ha un prezzo e il prezzo che deve pagare Crowley è molto alto. Ormai il mondo lo considera un assassino. Non importa quali siano state le motivazioni che lo hanno spinto a reagire, l’importante è il “risultato”. Un ragazzo è morto e lui non riesce a darsi pace. Grazie alla super mega cauzione che ha pagato è fuori di prigione ma la sua carriera è ormai finita e, cosa peggiore, Crowley non riesce a darsi pace. 


Ero davvero convinto di conoscere me stesso. Poi è arrivata Eden Blanchard… 


Il suo continuo girovagare da un paese ad un altro è solo un altro modo per nascondersi e quando arriva in quel buco sperduto di Greycliff, Ontario, che diventerà la sua casa per i prossimi quattro mesi, quello che si trova davanti è un paese microscopico. Una via principale, due negozi in croce, un ristorante e un pub. Il cottage che ha affittato è fuori dal paese, in mezzo ad una radura in riva al lago. Solo lui e la natura selvaggia. Ecco, non proprio. Solo lui, la natura selvaggia e una casa mobile ai margini della radura. Ma chi può pensare di vivere così isolato in una casa mobile? Sicuramente nessuno… Su questo punto Crowley si sbaglia. E di grosso. Perché in quella casa ci vive Eden. 


Penso che sia davvero il colmo che l’unica persona ad avermi mai detto quanto io sia bella è proprio l’unica che non mi ha mai visto, perché non può vedermi. 


Eden ha solo vent’anni e della vita ha davvero visto solo il lato peggiore. Fin da quando è nata ha sempre vissuto in una casa-famiglia in quanto la madre è non vedente. Ma da quando è diventata maggiorenne ha deciso di affittare una casa e di andarci a vivere con Elise, sua mamma. Eden adora vivere nella radura in mezzo alla natura. Lei è molto schiva e vivere isolata non è proprio un problema. Le piace camminare nel bosco e nuotare nel lago anche se l’acqua è sempre molto fredda. Quando arriva il nuovo inquilino del cottage, Eden pensa che, come sempre, si tratterrà per pochi giorni e, quale modo migliore per tenerlo alla larga se non spaventarlo? Ma quello che Eden non può minimamente immaginare è che Crow non ha paura di lei. Proprio per niente. Quello che Eden non immagina nemmeno è che Crow non solo non ha paura di lei ma ha la capacità di leggerle dentro, di vedere oltre la cortina di spine che si è cucita addosso. 


Le ho insegnato a difendersi, ma vorrei che permettesse a se stessa di sentirsi fragile. 


Ho preso in mano questo libro con un po’ di timore ma, una volta che mi sono lasciata prendere dalla narrazione, non sono più riuscita a staccarmene. Ho amato sia Crow che Eden. Entrambi così schivi, con enormi segreti da nascondere eppure così diversi. Ma nonostante le mille diversità sono riusciti a trovare un incastro. Crowley è riuscito ad addomesticare la piccola e selvaggia Eden. Lei, la ragazza un po’ stramba, che nasconde le sue paure dietro parolacce e minacce che nessuno prende più sul serio. Lei che davvero si è cucita addosso una corazza piena di spine per difendersi dalla cattiveria delle persone. Lei che cerca di nascondere il suo vero io dal mondo. Crow è riuscito a farsi spazio tra quegli aculei, è riuscito a guardare oltre le apparenze, è riuscito a non farle avere più paura perché le ha insegnato a difendersi. Anche Eden è riuscita a guardare oltre le apparenze, oltre ciò che il mondo crede di Crow, oltre la cicatrice, il naso ormai definitivamente rotto e i suoi tatuaggi. È riuscita a guardare oltre i suoi modi rudi e le sue prese in giro e gli ha dato la possibilità di fidarsi di nuovo di qualcuno. Oltre ai protagonisti mi è piaciuta tanto anche l’ambientazione. Durante la lettura mi sono trovata spesso a chiudere gli occhi per vedere la foresta in cui vivono. Mi sono immaginata la casa mobile, la radura con la spiaggia sul lago, il cottage con la grande vetrata. Il verde della foresta, l’azzurro del lago, le nuvole o il tramonto che si riflette sull’acqua. E sono riuscita a vedere un bellissimo e muscoloso Crow che insegna a Eden come difendersi. E una piccola e normalissima ragazza che si rialza, volta dopo volta, fino a quando non è diventata davvero forte, fino a quando non è in grado di proteggere sé stessa. 


Stare tra le sue braccia è così bello e io ci tengo così poco al mio cuore che se si spezza, chi se ne importa. 


Arrivata alla fine di Eden in the dark mi sono resa conto di due cose. La prima è che il mio cuore ha spesso e volentieri sanguinato per Eden e Crow. Ho sentito le gocce cadere piano piano, in un lento stillicidio che fino alla fine mi ha fatto credere di non potercela fare. La seconda è che ho trovato, quasi per caso, un’autrice che mi ha mandato in tilt il battito cardiaco. Un’autrice che seguirò con particolare attenzione e di cui mi sentirete ancora parlare. 


La speranza è la vera dannazione di ogni condannato.

Elle

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