Il mostro nei suoi occhi, J. M. Darhower

Ma buon anno a tutti!
Sì, sono consapevole che siamo nel 2021 già da undici giorni ma questo è il primo post dell'anno e quindi, per me, è motivo di festeggiamenti! 

Quando ho letto la trama di questo libro non ci ho pensato due volte a lanciarmi e decidere di leggerlo (ovviamente ringrazio la Hope per avermene dato l’opportunità). Non so cosa mi abbia attirato nella trama ma non ho saputo lasciarlo andare. Ho dovuto farlo mio. E ho fatto un gran bene. 


E, quando i suoi occhi incrociano i miei e vedo riaffiorare l’oscurità, mi ricordo che quest’uomo ha dei mostri per amici. Uno di loro potrebbe addirittura abitare dentro di lui. 


Ignazio Vitale è un uomo pericoloso. La sua aura parla da sola. Basta un solo sguardo per capire che è meglio stare lontano da un uomo così. Eppure ha qualcosa che attrae. Qualcosa che spinge Karissa Reed a dargli confidenza. A fidarsi di lui. È un uomo maturo, affascinante, sempre vestito con un completo scuro impeccabile, sempre con l’aria seria. Ignazio ha la capacità di capire cosa pensano le persone ancora prima che esse stesse lo esprimano, solo guardando l’atteggiamento o come “parla” il corpo.
Lui non è solo Ignazio Vitale. A seconda delle persone che ha di fronte diventa una persona diversa. Naz per Karissa, Ignazio per gli “amici” e Vitale per chi lo teme. Ma cosa succede quando in Naz trapela una parte di Vitale? 


Lui è una droga, una di quelle che creano enorme dipendenza, e non sono sicura di potermi disintossicare. È bastata una sola dose. Una dose massiccia ed elettrizzante, e ora ne sono ossessionata.


Karissa ha solo diciotto anni e frequenta il college a New York. Finché non si è trasferita al dormitorio del college ha sempre vissuto con la madre. Il padre le ha abbandonate prima ancora che lei nascesse e, da che ha memoria, ha passato tutta la sua vita traslocando da un posto all’altro. La madre è una donna un po’ paranoica. L’ha cresciuta dicendole di stare attenta, di non dare troppa confidenza alle persone e, quando si sentiva minacciata da qualcosa, ecco pronta la valigia per scappare in un altro posto lontano millemila miglia. Questo atteggiamento della madre e l’assenza di un padre ha portato Karissa a sentire la mancanza di una stabilità, di una vera “casa” intesa non solo come un tetto sopra la testa, ma proprio come luogo caldo e confortevole in cui tornare. E quando Naz entra nella sua vita, anche se sa che dovrebbe stare lontano da un uomo come lui, lui l’attira nella sua ragnatela, le dà tutto ciò di cui lei ha bisogno. Eppure anche se ne è fortemente attratta, Karissa ha paura di lui, soprattutto quando vede tra le crepe della maschera che porta quando è con lei. Come si può scappare da un uomo che ami nonostante l’odio che provi per lui? 


«Sono il re della foresta. Sono il predatore.» 
«E questo fa di me la tua preda?»
Lui scuote il capo. «Fa di te la mia regina.» 


Non ho letto molti mafia romance (forse non è propriamente il mio genere) e quelli che ho avuto tra le mani mi sono sì piaciuti, ma li ho trovati un po’ sopra le righe. Non molto realistici. Sarà che io personalmente, un mafioso me lo immagino diverso, ma trovarli così “perfetti”, vedere il loro lato “umano”, mi fa impressione. Anche Il mostro nei tuoi occhi è in parte così eppure, devo ammetterlo, ha portato questo genere su un altro livello. Oserei dire su un altro pianeta. Non è violento, crudo o particolarmente duro eppure mi ha lasciato col fiato sospeso fino alla fine. E, vi posso assicurare, che una volta arrivata all’ultima riga ho detto di quelle parolacce che uno scaricatore di porto, scansate proprio. Mi sono slogata la mandibola a forza di tenere la bocca aperta per lo stupore. Non mi sarei mai aspettata una trama così intrecciata, così piena di suspense, di tensione, di trepidazione. Non mi sarei nemmeno mai immaginata di rimanere senza parole, con la mente completamente andata.

Mi sono domandata più volte come si possa amare un uomo come Ignazio, un uomo letale, pericoloso e oscuro come lui. Come si possa odiare e amare contemporaneamente una persona. Come si possa guardare negli occhi uno come Naz sapendo cosa si nasconde nella sua anima. Eppure posso benissimo immaginare come si possa essere sentita Karissa una volta che tutti i pezzi di quel puzzle che è stata la sua vita fino a quel momento si sono incastrati, sono andati al posto giusto. Dire disorientata è troppo riduttivo. Io sono rimasta spaesata, smarrita, confusa. E piacevolmente sorpresa. Sorpresa dalla fluidità della narrazione. Sorpresa dalla capacità dell’autrice di non essere mai ripetitiva. Di aver saputo dare il giusto ritmo e la giusta impronta a questo libro. Di essere stata in grado di tenermi col fiato sospeso fino alla pagina finale. E di essere stata in grado di ammaliarmi dalla prima all’ultima riga. 

Ora però devo fare un’appello alla casa editrice: vi prego, non fatemi aspettare troppo per il secondo volume. 


«Quando ami una persona, vuoi il meglio per lei… invece, quando sei innamorato, quella persona la vuoi per te. E non sempre le due cose coincidono. Solo perché ti voglio, non significa che io sia il meglio per te… perché non lo sono. So di non esserlo. Non è facile da accettare. Perché so che dovrei lasciarti andare, dovrei dirti di allontanarti da me, in questo preciso momento, ma non ci riesco. Non posso. Sono egoista, e sono innamorato di te, e l’unica cosa che voglio è averti tutta per me.»

Elle

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