Sono un po’ una tontolona. Lo ammetto. Mi lascio incantare dalle trame dei libri e da come vengono presentati. Spesso mi faccio attrarre da parole che, a prima vista, possono sembrare delle piccole gemme preziose ma che, se guardate in profondità, si rivelano dei sassi. Attraenti, per carità! Ma sempre di sassi stiamo parlando.
Non essere troppo orgogliosa per accettare favori. A volte abbiamo tutti bisogno di un po’ di aiuto.
Violet Blake ha deciso di cambiare vita. Ha deciso di lasciare la strada vecchia, quella conosciuta, quella “sicura”, per intraprenderne una nuova. Ha lasciato il lavoro, la vecchia casa, le vecchie abitudini, per acquistare la casa in cui viveva la nonna materna quando lei era solo una bambina. Violet è appena uscita da una burrascosa separazione dal marito e questo cambio di rotta le è necessario per lasciarsi alle spalle il passato fatto di delusioni e iniziare con un nuovo cammino. In quella casa ha passato momenti felici e quindi le è sembrato giusto iniziare proprio da lì, dove ha collezionato i suoi primi ricordi positivi. Quello a cui non ha assolutamente pensato è controllare la casa prima di acquistarla. Lei si aspettava una casa un po’ vecchia ma in cui poter vivere e, con calma, fare i lavori necessari per ammodernarla. Quella che si trova davanti, invece, è una casa fatiscente. Soffitto sfondato, moquette bruciacchiata, caminetto senza canna fumaria, impianto idraulico da sistemare e, per finire, tetto che perde. Tutte cose che deve assolutamente sistemare per rendere la casa abitabile. E a chi può rivolgersi Violet, se non alla famiglia Waite, nonché suoi vicini di casa?
«Lascia che ti chiarisca la questione. Io sono il tuo ragazzo e tu sei la mia ragazza. Io sono tuo, tu sei mia, e io sono follemente innamorato di te, Violet Blake. È abbastanza chiaro?»
Milo Waite è il più bravo costruttore della zona. Da sempre la sua famiglia è stata vicina di casa della nonna di Violet, anche se non sempre è corso buon sangue tra loro. Milo fa parte di una famiglia numerosa che lavora insieme da sempre. Ognuno dei sei fratelli Waite si occupa di una parte dell’azienda di famiglia: chi come elettricista, chi come idraulico, chi come imbianchino e chi come muratore. Anche l’unica figlia femmina lavora con loro. Milo è da sempre innamorato di Violet. L’ha vista per la prima volta quando era solo una bambina con lunghi capelli biondi e, da quel momento, non le è più uscita dalla testa. Sicuramente in tutti questi anni l’ha idealizzata e, ritrovarsela davanti di punto in bianco, ha fatto riaffiorare tutti i ricordi. Positivi o negativi che fossero. Per lui Violet è sempre stata la sua “Rapunzel”. Rinchiusa nella torre da cui poteva guardare il mondo esterno senza poterne fare parte. E ora che ce l’ha davanti, che ha la possibilità di interagire con lei, vuole entrare a far parte della sua vita, vuole diventare il suo principe azzurro.
Se Violet è quella matura, quella responsabile, quella con la testa sulle spalle, Milo è il cavernicolo. È un innamorato con il paraocchi. Lui vede solo ed esclusivamente Violet e non sente ragioni se lei non vuole accettare i suoi inviti, le sue avance. Lui va avanti per la sua strada e segue il suo istinto. Ci prova più e più volte, non si lascia intimorire dai rifiuti. Prima o poi Violet cederà e lui sarà lì pronto ad aspettarla.
«Lei non lo sa ancora, ma io le darò un lieto fine.»
Ho letto questo libro molto velocemente. È scritto bene e la narrazione è davvero scorrevole. Mi è piaciuto l’intreccio della trama. Il passato di Violet che sfiora quello di Milo fino al giorno in cui si combinano l’uno con l’altro. I punti oscuri che, piano piano, vengono alla luce, che si districano sotto gli occhi man mano che si prosegue con la lettura. Sicuramente l’autrice è stata brava a mettere le basi per i libri successivi, per creare suspence, per seminare, nel lettore, la voglia di scoprire di più sulla famiglia Waite.
Ma per ciascuno di questi lati positivi ne ho trovati altrettanti di negativi. Primo tra tutti è l’approfondimento di alcuni aspetti narrativi. Ho trovato molto interessante la parte relativa alla spiegazione di alcuni comportamenti di Violet dovuti al suo passato, alla sua famiglia, ma penso che la motivazione sia stata affrontata in modo superficiale. Si sarebbe potuto scavare più a fondo, dare a noi lettori la possibilità di capire meglio il suo modo di pensare, di essere. E invece non ce n’è stata data la possibilità.
L’altro punto che, secondo me, ha penalizzato il libro è giusto il finale. È stato letteralmente troncato con un machete. A metà di un capitolo (parlo di un capitolo e non dell’epilogo) in cui mi sarei aspettata il proseguo della storia, ecco che viene tagliato tutto per rimandare al volume successivo, con relativo link per il pre-ordine. Ci sono rimasta davvero malissimo, lo avrei accettato nei ringraziamenti ma non nel mezzo di un capitolo.
L’ultimissimo punto che mi ha lasciato un po’ interdetta è la segnalazione, a fine sinossi, del fatto che il libro contenesse scene di sesso e linguaggio esplicito. Di scene di sesso ne ho trovate solo un paio e nemmeno così hot come potevo aspettarmi visto l’alert. Per il linguaggio esplicito, penso di aver trovato di peggio in alcuni romanzi young adult.
Tirando un pochino le somme di questo libro non so dirvi, sinceramente, se mi sia piaciuto o meno. È una lettura piacevole ma le aspettative erano, sicuramente, di tutt’altro genere. Insomma, mi aspettavo almeno uno zircone e invece mi sono trovata tra le mani un “semplice” sasso a cuore.
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