! RP ! Paura di Volare, S.L. Jennings

Voi non potete capire con quanta trepidazione aspettassi questo libro e quando ho visto che stavano organizzando un Review Party non ho proprio saputo dire di no. Paura di cadere mi è piaciuto tantissimo e quindi mi aspettavo grandi cose anche dal secondo volume della serie. Sarà stato all’altezza del primogenito?


«Tu non sei il tuo passato. Non sei il tuo dolore. Sei gentilezza, forza e bellezza. Tu sei amore.»


Senza troppi giri di parole vi dico che Dominic Trevino è un puttaniere. Non mi vengono in mente parole più lusinghiere o più educate per descriverlo. Lui ha bisogno di perdersi nelle donne per ritrovare quella parte di sé che lo fa sentire giusto, che lo fa sentire normale. E non si fa alcun problema a prendere quello che gli serve e dare alle donne ciò che sa vogliono da lui. È ormai da anni che si comporta così e il numero delle donne che sono passate nel suo letto è davvero inimmaginabile. Per stare bene con sé stesso ha bisogno di sesso, dedicarsi al suo lavoro e stare con le sue migliori amiche, Kam e Angel.

Il suo lavoro consiste nel portare avanti un centro ricreativo per minori che hanno problemi familiari o relazionali. Dom ama il suo lavoro. Sa che può fare la differenza per qualcuno di quei ragazzi. Sa che può donare un po’ di attenzione a chi attenzioni non ne ha mai. Lui sa cosa vuol dire crescere in una famiglia che è così solo di nome ma non di fatto. Dove l’affetto che gli veniva rivolto era un sentimento deviato. Non consono. Non corretto. Soprattutto per un bambino di soli quattro anni, che può solo accettare quanto lo obbligano a subire. Che non ha la forza di ribellarsi a quanto gli viene fatto.


«Anche se vorrei cancellare il tuo passato se potessi, vorrei anche tenerlo. Perché senza di esso, non avremmo mai avuto questo regalo. E non avremmo niente da sperare per il futuro.»


E proprio all’Helping Hands si imbatte in Raven, la sorella maggiore di un suo “paziente”. Raven è una ragazza prevenuta e malfidente. Sa che Dom può aiutare il suo fratellino a uscire dal suo guscio ma non si fida completamente di lui. Quando la madre è morta, ha messo in standby la sua vita per tornare a Charlotte e prendersi cura di Toby. Svolge due lavori che le permettono di pagare affitto e bollette ma le privazioni sono molteplici. Lei è una tosta, dura, che si rimbocca le maniche e che affronta le difficoltà a viso aperto. È focosa e senza peli sulla lingua. E quando Dominic mette gli occhi su di lei capisce da subito che tutto quel sesso anonimo, senza sentimenti, non sarà più sufficiente a far tacere la sua anima.


Siamo tutti imperfetti e abbiamo tutti il nostro bagaglio di stronzate, ma meritiamo una possibilità di felicità.


Leggere questo libro è stato come vivere, morire e rinascere nel giro di poche ore. Per buona parte della lettura il mio cuore ha retto senza troppi scossoni. Battito forte e costante. Poi, ad un certo punto, ha iniziato a perdere colpi, fino a che si è zittito. Battito inesistente. Praticamente morto. Ci sono voluti un paio di scariche col defibrillatore e tutta la dolcezza di Kam per tornare ad avere una parvenza di ripresa. Per tornare a respirare normalmente. Senza la paura che tutto potesse nuovamente andare sottosopra.

Chi ha letto Paura di cadere sa che questa autrice è davvero molto brava. Che è in grado di farti provare delle emozioni davvero forti. Mi aspettavo che il libro dedicato a Dominic avesse la capacità di farmi provare sentimenti ancora più forti rispetto a quelli provati per Kami. E devo dire che fino a quando tutto non è stato messo brutalmente sul tavolo, quel trasporto che mi aspettavo di provare non l’ho percepito. Ma da quel momento in poi... Aiuto! Ho ritrovato tutto con gli interessi. Tutte le emozioni amplificate. Finalmente sono riuscita a vedere Dominic per l’uomo che è oggi, nonostante il suo passato l’abbia segnato così a fondo. Finalmente ha lasciato vedere il suo essere più profondo. Mi ha permesso di vedere le sue cicatrici. Di comprendere i suoi comportamenti.

Ho capito cosa lega Dominic così indissolubilmente a Kam e Angel. Ho capito perché sono diventate la sua famiglia. Perché nonostante siano tre persone ferite sono riuscite a guardare oltre quelle cicatrici profonde, sono riuscite a guardare oltre gli stereotipi e a vedere la loro vera anima. E ad accettarsi per ciò che sono.


Se tutto andasse come previsto, le nostre esperienze non ci forgerebbero. Non sapremmo accettare il bene, perché non conosceremmo mai il male. Non saremmo mai in grado di accettare la vera felicità, perché il dolore sarebbe estraneo. E voglio conoscere la felicità un giorno.




Elle

Nessun commento:

Posta un commento