Il sole fra le dita, Gabriele Cima







Sono riuscita di nuovo a inglobare nel mio blog la mia primogenita! Dall'introduzione ha pensato di sottolineare per bene come funzionano le cose in casa nostra :D
Vedrai figlia mia, un giorno mi ringrazierai ;)





Mia mamma ha la fissa che devo leggere. Quindi per l’estate ha pensato bene di comprarmi qualche libro. Tra questi c’era Il sole fra le dita. Sarò sincera, dopo Raccontami di un giorno perfetto (di cui trovare la recensione QUI) è veramente difficile trovare un testo che sia all’altezza. E posso dire che questo non lo è.


“Al diavolo la sedia, Andy. Senti anche tu un po’ di mondo vero. Senti la terra, il suo profumo, senti l’erba fra le dita aperte, e il suo tocco pieno, e caldo, e giallo, come il sole. Lo senti, Andy, eh? Lo senti il sole fra le dita?”


Il sole fra le dita è un libro che esce dai miei canoni. Non rispecchia molto le caratteristiche del mio libro preferito. Qui si parla di Dario, un ragazzo che frequenta le superiori e che vive da solo con la madre. A lui viene affidato uno studente disabile, Andy. Dario non è il classico bravo ragazzo. È uno di quelli che quattro volte su cinque finisce dal preside, non ha voglia di studiare e non si impegna minimamente. Eppure per punizione, gli insegnanti decidono di affiancarlo a Andy. Andy non parla e non può muoversi, vive su una sedia a rotelle. L’unico modo che ha per comunicare con gli altri è tramite dei versi. Anche se i presupposti non sono dei migliori, tra i due si instaura un forte legame di amicizia. Un legame unico e importante. Un legame che porterà Dario a coinvolgere Andy nella ricerca del padre. Questa ricerca comporta andare in un paese vicino e stare via un paio di giorni. Una fuga sotto tutti gli aspetti. Di questo piccolo viaggio Dario non avverte nessuno. Non gli insegnanti e nemmeno i genitori. Diciamo che il ritorno a casa non sarà per nulla piacevole.


Come ho detto prima, questo libro non mi è piaciuto moltissimo. L’ho trovato un po’ noioso e poco coinvolgente. Ma nonostante tutto ho trovato che il messaggio che l’autore vuol far passare sia davvero importante: non si deve discriminare mai nessuno, indipendentemente dal suo aspetto fisico e bisogna cercare di far amicizia con tutti, anche con le persone più diverse da noi.



Elle

2 commenti:

  1. Ciao, Daisy, ho letto con piacere il tuo commento su 'Il sole fra le dita', perché apprezzo le persone che analizzano e riportano. Se, come leggo, il tuo riferimento è 'Raccontami di un giorno perfetto' capisco benissimo come la mia storia non faccia per te. È chiaro che hai bisogno di una struttura narrativa - e forse lessicale - più articolata e complessa, e da questo punto di vista la letteratura americana (e anglosassone in generale) è sorprendente. Personalmente - e da ammiratore della Niven, il libro che hai citato è meraviglioso - sono per un corso più intimo e pacato dello sviluppo narrativo, ed è su questo che baso fondamentalmente i miei romanzi. Se ti andasse di assaggiare ancora qualche mia storia, mi sentirei di consigliarti 'Black boys', uscito quest'anno, che rispetto al libro che hai appena letto è strutturato su una narrazione decisamente più intensa e stratificata. Sempre che tu abbia voglia, naturalmente. Intanto ti ringrazio per il tuo commento. Buone letture. Gabriele Clima

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    1. Grazie mille per il commento. Aggiungerò il titolo nella wishlist!
      Mi scuso per la lentezza nella risposta, le notifiche arrivano un giorno sì e trentaquattro no.
      Ormai, buone feste.

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