Essendo una serie vi avverto che potrebbero esserci possibili spoiler.
«La paura non può impedirmi di vivere la mia vita»
Evelyn Talbot è la famosa psichiatra che ha fondato Hanover House, una clinica dove si studiano i più efferati criminali. Da quasi due anni si è trasferita ad Hilltop per seguire il suo lavoro. Un lavoro a cui si dedica con passione. Evelyn vuole scoprire cosa accomuna tutti gli psicopatici, tra cui Jasper Moore, il ragazzo che, quando aveva sedici anni, l’ha sequestrata, seviziata e quasi uccisa. È riuscita a salvarsi per miracolo ma le ferite provocatele sono segni indelebili con cui deve convivere giornalmente. Ferite che, fisicamente, sono guarite ma che psicologicamente sono ancora dolorose, nonostante siano passati più di vent’anni dall’accaduto. Ad aiutarla in questo processo di guarigione c’è Amarok, il bel sergente di Hilltop.
Evelyn ha provato a tenerlo lontano da sé, ha cercato di non innamorarsi di lui, ma non ce l’ha fatta. Dopo due anni di convivenza è finalmente arrivato il momento di pensare al futuro, è arrivato il momento di dare una vera possibilità a questa storia cercando di rimanere incinta, cercando di dare un figlio ad Amarok.
«Siamo nel bel mezzo di una guerra, ricordi? Me lo dici sempre. Non sempre si vincono le battaglie, ma adesso ho bisogno di te per andare avanti. Devi cercare di resistere.»
L’incertezza però è sempre dietro l’angolo. Il cerchio attorno a Jasper si sta stringendo. Amarok è riuscito a collegare alcuni omicidi irrisolti a lui, ma ora che una turista è scomparsa a Hilltop e una donna viene trovata morta, la percentuale che Jasper sia in Alaska è aumentata vertiginosamente. Evelyn non si sente più al sicuro. Tutto attorno a lei si è fatto fragile. Anche la sua permanenza in Alaska viene messa in dubbio. I suoi genitori hanno bisogno di lei. Anche la sorella su cui ha sempre fatto affidamento ha bisogno del suo sostegno. Ma che fare? Il suo cuore dice che non può lasciare Amarok per tornare a Chicago, ma la sua testa le dice il contrario. Cosa deciderà di seguire? Doveva resistere, doveva andare avanti nonostante la paura che la paralizzava, nonostante gli incubi, le pressioni sul lavoro e il clima di quel posto.
La trilogia che narra il legame tra Evelyn e Jasper è tutta in salita. Se il primo libro (di cui trovate la recensione qui) era molto soft, col secondo (di cui trovate la recensione qui) si è un po’ ringalluzzito e il terzo è una sferzata di adrenalina. È tutto un susseguirsi di eventi, un incastro di fatti e di pensieri che ti tengono davvero col fiato sospeso. Inconsciamente mi immaginavo cosa avrei trovato in questo ultimo capitolo della saga e forse, proprio per questo, ho aspettato a prenderlo in mano. Ho anche cercato di centellinarne la lettura, ma senza grandi risultati. Come spesso mi capita ultimamente, l’ho letto tutto d’un fiato.
Per me recensire dei thriller non è mai semplice. Cercare di calibrare bene tutte le parole per non spoilerare nulla, non poter dire quella mezza parola in più, risulta difficile. Quello che posso dire con certezza è che Evelyn e Amarok non li dimenticherò facilmente. In lei ho ritrovato alcune parti di me. È una donna dedita al lavoro, forte, che non si tira mai indietro. Che non ha paura di affrontare il suo aguzzino, (anzi, non vede l’ora di affrontarlo una volta per tutte) ma che ha paura di affrontare i propri sentimenti. E poi Amarok. Un uomo che è completamente a suo agio nella natura selvaggia, ma che ha una sensibilità estrema. Lui che è riuscito a penetrante quello scudo che Evelyn si è cucita addosso, che le ha fatto una promessa difficilissima da mantenere ma che sa, che solo trovando Jasper, avranno una reale possibilità di stare insieme per sempre. Ma sa anche che, se dovesse fallire, il dolore di una loro eventuale separazione sarebbe enorme da sopportare.
«L’unica cosa importante è che tu sia felice»
Se non lo avete ancora capito io ADORO i gialli nordici. Distese di neve e ghiaccio, natura selvaggia, persone che riescono a vivere con cinque ore di luce al giorno durante il periodo invernale. Persone temprate dalla natura che li circonda. Brenda Novak è riuscita a farmi amare il genere come non mai. È riuscita a darmi tutto quanto mi aspettavo e ancora di più. È riuscita a farmi appassionare a quelle lande desolate al punto che mi piacerebbe poter andare a visitarle. E ora che sono arrivata alla fine, so che sarà molto difficile trovare qualcuno che riuscirà ad appassionarmi tanto quanto è riuscita a fare lei.
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