Tutti indossiamo armature diverse. La
mia è reinventarmi.
Teagan è un chirurgo estetico molto famoso nel settore,
soprattutto perché era la protagonista di un reality show incentrato sul suo
lavoro. Era ricca, famosa, bellissima. Cosa volere di più? La vita, però, le ha
messo i famosi bastoni fra le ruote. Ora non vive più a New York ma in una casa
isolata fuori Seattle che dà sullo stretto di Puget. La vista meravigliosa che
si gode dalla sua casa è impagabile. E così anche i pochi suoi vicini di casa.
Con loro ha instaurato un buonissimo rapporto di amicizia. Teagan oggi è
schiva, sola, solitaria e spesso triste.
“Ogni giorno mi spingo oltre i miei
limiti” mormora, “per ricordare a me stesso di essere ancora vivo.”
Garret è il nuovo vicino di casa di Teagan. Bello, statuario
e ricco. Ha acquistato la casa di fronte praticamente a scatola chiusa. O
meglio, ha pagato profumatamente i proprietari purché se ne andassero e gli
lasciassero la casa e la magnifica posizione. Garret è un artista. Fa
fotografie che poi trasforma in splendidi quadri astratti. Anche lui ha un
passato molto duro e difficile da superare ma, giorno dopo giorno, cercando di
essere positivo, riesce ad andare avanti.
“Perché accontentarsi di ciò che è
disponibile, invece di quello che si desidera?”
Quando Garret e Teagan si incontrano, scontrandosi, per la
prima volta, la tensione tra di loro è palpabile. E da quel momento in poi
Garret decide di non lasciar andare Teagan, di marcarla stretta e di non
perdere occasione per provarci. Riusciranno due cuori così a pezzi, due anime
così dilaniate ad amarsi?
“Sono una di quelle persone che trova
la spedizione più interessante del tesoro. La prima può durare per sempre;
l’altra è la fine del viaggio.”
In Un cuore da riscaldare ho trovato la Sylvia Day che
ricordavo. Il suo modo di scrivere semplice e scorrevole. Anche le scene hot
sono scritte senza risultare stucchevoli, senza essere troppo artificiose.
Proprio come se fossero reali. La storia narrata è interessante. Il dolore di
Teagan, il suo modo di comportarsi, è davvero molto realistico. Garret, invece,
lo conosciamo praticamente solo attraverso gli occhi di Teagan e non sono
riuscita a coglierne a pieno le mille sfaccettature che avrei preferito
scorgervi. La narrazione è pressoché piatta. Non accade praticamente nulla che
ti faccia sobbalzare il cuore, se non alla fine, e quanto accade mi ha fatto
pensare che forse mi ero persa qualche passaggio importante (cosa che invece
non è successa). Una cosa che non mi è proprio piaciuta è il finale.
Semplicemente perché non esiste. Ho finito il capitolo convinta di trovarne un
altro subito dopo e invece… tadà! Il libro era finito. Nemmeno un piccolo
epilogo. Niente. Nada de nada. Mi è sembrato un modo molto poco elegante e
molto spiccio per finire il libro. Ultima riga, giri la pagina e ti trovi i
ringraziamenti. Vi giuro che ci sono rimasta male!
Peccato. Perché poteva essere l’occasione per approfondire un
argomento davvero molto delicato che invece è stato lasciato cadere nel vuoto.
Nessun commento:
Posta un commento