Talvolta mi capita di trovare, nei meandri del mio piccolo Kindle, dei libri di cui avevo
completamente dimenticato l’esistenza. La ragazza invisibile è proprio uno di questi. Avrò fatto
bene a “riesumarlo”?
Abbiamo tutti qualcosa da nascondere.
Siamo nell’anno 2017 in un paese della Spagna. Aurora Rìos ha diciassette anni e frequenta il liceo
locale. È una ragazza che nessuno nota mai. Una di quelle che vivono nell’ombra. Non la notano i
compagni di classe e, anche al di fuori della scuola, non ha amici. Solo quando viene trovata morta
nella palestra del liceo, i suoi compagni si ricordano di lei, quella ragazza poco appariscente, che
rimaneva sempre ai margini delle attività scolastiche. Aurora è un’adolescente come tante. Una di
quelle che non sa bene come gestire le emozioni. Un padre che se n’è andato di casa anni prima e
che vedeva due volte l’anno. Una madre che lavora da mattina a sera per cercare di pagare tutte le
bollette. Un tutor scolastico che pensa sia una di quelle ragazzine che fanno parte della “balena
blu”. Un’insegnante di matematica che riesce a vedere in lei quello che gli altri non notano
nemmeno.
Julia è una sua compagna di classe e, anche lei, come tutti gli altri, non è mai stata amica di Aurora.
Ora che è stata così brutalmente uccisa si sente in colpa per il suo comportamento. Julia è una
ragazza molto sensibile ed è dispiaciuta per come sono andate le cose e come avrebbe potuto,
diversamente, starle vicina, esserle amica. Julia è molto intelligente. Ha un quoziente intellettivo
superiore alla media e una memoria che non la tradisce mai. Julia adora giocare a scacchi, risolvere
i quesiti più disparati e il suo passatempo preferito è risolvere il cubo di Rubik in meno di un
minuto. Il padre lavora nella polizia locale, mentre la madre è anatomopatologa nella città vicina e,
quando Aurora viene trovata uccisa, Julia non riesce a non provare a “risolvere” il caso, ad aiutare
il padre a trovare il colpevole.
Al suo fianco troviamo Emilio, il suo migliore amico nonché confidente. Emilio è segretamente
innamorato di lei, ma non è corrisposto. È un ragazzo particolare, e con i capelli tinti di blu e gli
occhiali rossi, è ancora più appariscente. Emilio si trova in una fase un po’ particolare. È in rotta
con i genitori. Non riescono più a parlarsi, a trovare un punto di incontro. Qualsiasi cosa dicano
l’uno all’altro, è fonte di contrasto, di litigio. Fortunatamente ha al suo fianco un’amica come Julia,
che lo supporta, che lo spinge a parlare con i genitori. Emilio “da grande” vorrebbe diventare
giornalista e, quando Julia lo coinvolge nelle sue teorie, non riesce a starne fuori.
Il colpevole si nasconde tra le persone che frequentano la loro scuola. Ma come fare a stanarlo?
Anche se tutti sono sospettati, chi sarà l’unico e vero colpevole?
Spesso la verità è meno credibile e affascinante delle bugie.
Ho fatto davvero molta fatica a leggere questo libro. Forse non era il suo momento. Forse non era
il momento giusto per un giallo. Non lo so… sta di fatto che la lettura è andata molto a rilento.
Una cosa che mi ha frenato sono i salti temporali che, lo ammetto, non amo particolarmente. Ogni
capitolo è un salto avanti o indietro nel tempo. Più di una volta sono dovuta tornare indietro a
rivedere le date per capire a che punto della narrazione ero arrivata. L’altra è sicuramente la
lentezza nel narrare i fatti. La narrazione è davvero molto lenta e solo verso la fine ho percepito
quella suspence che un libro giallo dovrebbe far provare.
Una cosa che invece mi è piaciuta molto è la descrizione dei personaggi, anche di quelli minori. Ho
trovato che l’autore sia stato molto bravo a delinearli. A trovare loro la giusta collocazione. A parte
Julia, che a volte l’ho trovata troppo per la sua età , tutti gli altri erano molto reali, veritieri. Blue Jeans è stato in grado di farmi vedere il vero adolescente, a farmi percepire i suoi stati d’animo, le sue
emozioni, i suoi sentimenti.
E poi arriviamo al finale. Penso che un finale più aperto di così non potesse scriverlo. Se per quasi
tutto il libro mi sono chiesta perché l’avessi preso in mano, perché mi sono incaponita così tanto a
volerlo finire, ecco che arrivata all’epilogo mi sono ricreduta. Avrei voluto avere subito in mano il
sequel per sapere quale destino l’autore ha riservato ai personaggi. Leggerò L’inganno di cristallo?
Molto probabilmente sì, anche se non a breve. Quindi preparatevi che sentirete ancora parlare,
nel bene o nel male, di Blue Jeans.
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