Il mio universo sei tu, K.A. Tucker

Ecco un altro di quei libri che stava in fondo, ma proprio in fondo alla lista. Acquistato perché avevo letto tutta la serie e poi lasciato da parte. Ma è arrivato anche il suo momento… 

Io vedo la vulnerabilità che c’è sotto. Il bisogno di apparire forti quando dentro non ci si sente affatto così.

Ivy Lee è mezza spagnola e mezza cinese. È una tatuatrice davvero molto brava ed è una che non ama mettere radici in nessun luogo. È uno spirito libero. Attualmente vive a San Francisco dove lavora nello studio dello zio Ned, con cui condivide anche la casa. È praticamente cresciuta in quello studio. Già da bambina rimaneva ore a guardare affascinata lo zio al lavoro. Finalmente ha trovato un posto dove potrebbe mettere radici. Forse
Perché quando si trova ad assistere all’assassinio dello zio, proprio nel suo studio, ecco che quella voglia di mettere radici sparisce. 
E come darle torto?
Ivy è una ragazza minuta e gracile ma è una tosta. È una che non vuole mai dipendere da nessuno. Non dallo zio e nemmeno dai genitori. Si guadagna da vivere tatuando e ne è orgogliosa. Ama il suo lavoro. La cosa a cui è più affezionata è la valigetta degli attrezzi che usa per lavorare. E ama disegnare, che siano murales o disegni al carboncino. Dopo aver deciso di vendere il negozio e la casa dello zio ecco che si imbatte in un bellissimo sconosciuto, uno sconosciuto che farà ben fatica a levarselo di torno, a cui, per la prima volta, si appoggerà e farà intravvedere ciò che sta sotto la sua dura corazza. 

Chi sei davvero, Sebastian? A parte lo sconosciuto che è entrato nel mio negozio e mi ha conquistato il cuore? 

Questo sconosciuto è Sebastian. Un uomo affascinante, bellissimo, fichissimo, e molto, ma davvero molto, misterioso. Di lui non posso dire davvero molto ma, diciamo, che Ivy e Sebastian sono molto simili. Anche lui non ha radici, nessun legame sentimentale e, pur di stare da solo, ha tagliato qualsiasi contatto anche con i genitori. Ex marine, ex navy seals, ora lavora nella sicurezza privata. Ciò che porta Sebastian a conoscere Ivy è un’altra delle cose che non posso dire ma è la base su cui si fonda tutta la loro storia.

“Mi stai chiedendo di togliermi i pantaloni, Ivy?”
… 
“Dopo che avrai passato sette ore sotto il mio ago, in pratica saremo sposati. Tanto vale che te li sbottoni subito.”

Ho letto tutti i libri di questa serie e devo dire che questa autrice non mi ha mai delusa. Questo è l’ultimo libro della Burying Water Series e, come i precedenti, l’ho divorato. Tutti i capitoli di questa serie sono autoconclusivi. La narrazione è molto coinvolgente e, anche se speravo in un finale diverso, fino alla fine mi ha tenuto incollata alle pagine. Penso che sia un segno del destino il fatto che anche questo è un romanzo che parla di militari, di sicurezza privata, di senso del dovere. Stranamente me ne sono capitati per le mani parecchi di questo genere da inizio anno ad oggi ma ciascuno è diverso dall’altro e non mi sono ancora stufata. Anzi, non mi stancherei mai di leggerne. Come se non bastasse mi sono guardata anche parecchi film che parlano di militari e di seals, ma è davvero un argomento che mi attira, che non mi stanca mai. 

“Le cicatrici sono un tocco di…”. 
“Personalità”.

De Il mio universo sei tu mi è piaciuta soprattutto la figura di Ivy. Così indipendente, così distaccata, qualche volta persino scontrosa (un po’ come me, soprattutto sull’ultimo punto, ops). Sa quello che vuole e non ha paura di prenderselo. La sua figura maschile di riferimento era lo zio, un uomo non proprio nei canoni, e quando è venuto a mancare le ha lasciato un vuoto che non sa come affrontare. Ivy non è una da “smancerie” da donna, pensa di essere molto più dura, ma quando le si presenta la persona giusta, ecco che esce quel lato del suo carattere che nemmeno lei pensava di avere. Si ritrova con sentimenti che non pensava di provare e scopriamo che anche lei, sotto quella dura corazza, ha un cuore tenero. 

Ho visto che la Tucker ha scritto un’altra serie che mi attira molto. Non l’ho ancora acquistata perché ho davvero tanti libri da dover recuperare, ma non dubitate che, prima o poi, finirà magicamente nel mio kindle...

Elle

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