Regalami un sorriso, Antonella Maggio


Il tempo scorre inesorabilmente e la fine del mio Unlimited sta giungendo, purtroppo. Nel frattempo, perĂ², sono riuscita a leggere un libro di un’autrice che mi era piaciuta molto e che ho ritrovato in una veste diversa: Antonella Maggio.

Io regalavo sorrisi, attimi di spensieratezza e divertimento, una cura blanda per il malumore, per allontanare dalla mente dei piccoli la sgradevole sensazione di trovarsi in un letto d’ospedale puzzolente di antisettico anzichĂ© nelle loro camerette profumate di casa e famiglia.

Virginia è alle soglie dei trenta e, dopo una cocente delusione d’amore, ha deciso che dagli uomini non vuole altro se non incontri senza sentimento. Prende quello che vuole e poi “grazie tante e arrivederci”. Nessuno, al momento, è riuscito a far breccia nella sua corazza e la sua vita è incentrata sul suo lavoro di clown in un ospedale pediatrico di Londra. La sua missione è far sorridere i bambini meno fortunati, quelli piĂ¹ malati, quelli che devono passare molto tempo in ospedale. Qui nasconde la sua vera identitĂ  dietro un naso di spugna rosso e i disegni colorati sul viso. In ospedale si fa chiamare (S)Miley, proprio come quei sorrisi che nascono spontanei sui visi dei bambini.  Ginny è una bella ragazza ma non di quelle appariscenti. Ăˆ introversa, timida, spesso passa inosservata. Ha un gran cuore e, vivere insieme a tutti quei bambini, la fa stare bene.

Sorrisi di nuovo a tutta quell’innocenza e desiderai avere i suoi occhi solo per un attimo, solo per un poco, solo per tornare a guardare il mondo come se fossi un bambino la cui realtĂ  fa meno schifo rispetto a quando si è adulti.

Nick vive in funzione del figlio. Un figlio che è stato abbandonato dalla madre quando era ancora molto piccolo e che Nick ha deciso di crescere da solo. Per suo figlio ha deciso di lasciare il teatro, la sua piĂ¹ grande passione. Ăˆ riuscito a ricostruirsi una vita lontano dal palcoscenico, una vita difficile per un ragazzo padre, una vita piena di responsabilitĂ . Anche Nick ha subito una cocente delusione d’amore, proprio grazie alla mamma di Nathan. Nick è un bell’uomo e le donne non gli mancano. Il suo socio, nonchĂ© miglior amico, David, lo istiga a darsi da fare, a non tirarsi indietro davanti ad una donna che gli si propone. Ma anche Nick porta una corazza dietro cui si nasconde. Una corazza che nasconde il suo dolore di essere solo a crescere un bambino di sei anni.

Solo un sorriso puĂ² abbattere un broncio, solo un sorriso puĂ² cancellare la tristezza da un volto e sciogliere il gelo nel cuore, solo un sorriso poteva guarire Nathan.

Nathan. Che dire di lui. Nathan mi ha fatto nascere un senso di protezione. Nathan è un bambino sensibile ma che manifesta il suo disagio con azioni spesso troppo eccessive. All’ennesima marachella a scuola Nick decide di portare il figlio in ospedale dalla zia Summer. Lì passerĂ  i pomeriggi insieme ai bambini meno fortunati di lui. Il rapportarsi con questi bambini apporta in lui un cambiamento repentino. Questo cambiamento non è frutto solo dei bambini come Jonas, ma soprattutto di (S)Miley, che riesce a coinvolgerlo nelle sue attivitĂ  quotidiane al punto da strappargli un sorriso sincero.

Tutti e tre i protagonisti di “Regalami un sorriso” hanno subìto una delusione e, tutti e tre, si nascondono dietro ad una maschera, una corazza. Ma, una volta tolta la maschera, cosa rimane? Un animo ferito che ha bisogno di tornare a sorridere, di tornare a provare amore. Un amore che nasce anche quando non si vuole, anche quando si è convinti di non meritarselo. Anche quando si è sicuri che si puĂ² benissimo vivere senza.

Ricorda che una persona è felice solo quando cerca di esserlo,  solo quando combatte per la sua felicitĂ , solo quando fa di tutto per continuare a sorridere e tu continui a regalare sorrisi al prossimo ma non ne tieni mai uno tutto per te.

I libri che avevo letto di Antonella Maggio erano molto piĂ¹ leggeri di questo. Qui l’ho trovata in una veste piĂ¹ adulta, piĂ¹ profonda. Sono entrata subito in sintonia con Nick e Ginny e ho adorato il piccolo Nathan. Un bambino che nasconde i suoi veri sentimenti dietro atteggiamenti da ribelle ma che, non appena gli si rivolgono le giuste attenzioni, torna ad essere il bambino spensierato che dev’essere a quell’etĂ . Un bambino che non ha paura di mostrare i suoi sentimenti. E che li manifesta in modo semplice e spontaneo. Gli adulti che lo circondano, invece, si nascondono dietro parole che non pensano, dietro atteggiamenti che dicono una cosa mentre, in realtĂ , ne avrebbero voluto dire un’altra completamente diversa. Ed è solo quando si tolgono la maschera ed espongono i veri sentimenti che esce il loro vero essere.



Elle

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