Grip, Kennedy Ryan


Devo dirvelo: è successo di nuovo. Ho preso in mano un libro è in meno di ventiquattro ore l'ho finito. Sì, avete capito bene. L’ho divorato in un solo giorno.

“Quando si cresce per strada, non si sviluppa un semplice sesto senso.
Ne hai sei, sette, otto, nove di sensi. Perché quest’istinti potrebbero fare la differenza tra morire e vivere. Mia mamma e Jade hanno così tanti sensi che quasi riescono a sapere cosa stai pensando prima che lo pensi.”

In questo libro ritroviamo Marlon (ormai conosciuto come Grip) e Bristol, i due protagonisti di Flow. Ma li ritroviamo dopo otto anni da quelle famose vacanze di primavera. Le cose in questi otto lunghi anni sono cambiate parecchio. Bristol si è laureata alla Columbia e si è trasferita a Los Angeles per aprire la sua agenzia. Suo fratello Rhyson ha deciso di rimettere la sua carriera nelle mani della sorella gemella e ora è una rock star. Il primo vero cliente di Bristol, però, è proprio Grip. In questi anni ha scritto tanto per altri cantanti e ora è arrivato il suo momento per sfondare. Il suo primo singolo è primo in classifica da settimane e la collaborazione con altri cantanti l’ha reso famoso ancor prima del lancio. La sua carriera non potrebbe andare meglio ma, la sua vita sentimentale è ad uno stallo clamoroso. Bristol non ha voluto dargli una seconda possibilità e, nonostante Grip continui a provarci, lei non cede. Grip ha deciso di farla diventare la sua agente proprio per avere una possibilità in più, ma anche se si vedono e si sentono tutti i giorni, la loro amicizia non fa quel passo avanti che lui vorrebbe davvero così tanto. 
Se pensate che a Bristol non interessi niente di Grip, vi sbagliate di grosso. Anche lei è innamorata persa di lui, ma non vuole provare ad avere una relazione più seria perché sa che, se qualcosa dovesse andare storto, non avrebbe più la sua preziosa amicizia e, cosa più importante, sa che ne uscirebbe a pezzi. Completamente devastata.

Il sacrificio è l’essenza dell’amore.

In Grip troviamo un Marlon sempre più figo e sempre più perso di Bristol. Lui cambierebbe davvero la propria vita per lei. Non avrebbe problemi a lasciarsi alle spalle le groupie che continuano a tormentarlo per poter passare una notte con lui, sperando in qualcosa di più. Ma fin quando Bristol non decide di togliersi la corazza, non gli è possibile fare nulla. Anche Bristol è cresciuta, sotto l’aspetto professionale ma, dal punto di vista emotivo, lasciamo perdere. La sua infanzia l’ha segnata davvero molto e il suo comportamento attuale è il frutto di quel tipo di educazione. Lei sembra tanto dura e cazzuta, ma sotto sotto è molto fragile. Non si è mai sentita accettata e amata dalla sua famiglia e quindi ha molta paura a lasciarsi andare, soprattutto con una persona che la capisce così bene come Marlon. Ovviamente quello che deve accadere, accadrà, ma nel mentre… ne succedono un bel po'.

“Che avete che non va entrambe? Non potete semplicemente essere felici che io abbia trovato qualcuno di cui mi sono innamorato? Non importa se nera, marrone, bianca o qualunque altro colore”.

Come ho già detto nella recensione di Flow (che trovate qui) il modo di scrivere della Ryan è davvero coinvolgente. Mi sono lasciata trasportare dalle sue parole e dalla trama del libro. Ho davvero adorato Grip (e chi non lo adorerebbe!), il suo modo di essere e di comportarsi. A volte è un po’ impulsivo ma chi avrebbe la pazienza che ha portato lui con Bristol? Mi sono resa conto che fino a oltre la metà del libro ho letto trattenendo letteralmente il fiato. Mi sono sentita stringere lo stomaco più e più volte. Soprattutto quando l’autrice ha toccato l’argomento razzismo. Ho sempre guardato agli Stati Uniti come un paese più avanti di noi, dove le razze riescono a convivere relativamente in “tranquillità”. Dove non è un problema vedere un ragazzo di colore stare con una ragazza bianca e viceversa e, invece, mi sono resa conto che non è l’isola felice nemmeno là. E la cosa triste è che, spesso, sono proprio le persone di colore a non voler accettare una persona bianca al proprio fianco, o al fianco del proprio figlio.

Se qualcuno sentisse tanti spari quanti ne sentiamo noi, se ci dovesse convivere con questa cosa, saprebbe che il rumore che fa una pistola quando spara è un lamento. Il lamento di una madre, di un padre, di una figlia, o di un figlio che perdono una persona amata.

Avevo letto altri libri dove si tocca l’argomento “rapporto tra forze dell’ordine e persone di colore” e devo dire che, anche qui il pregiudizio spesso prevale. È quasi una guerra su due fronti opposti. Il poliziotto che si sente superiore, che si sente dalla parte del giusto, che pensa che un ragazzo di colore sia sempre e comunque nel torto, da una parte e, dall’altra, il ragazzo che viene ammanettato e fatto sedere sul marciapiede intanto che il poliziotto controlla l’auto. E questo solo perché chi guida è di colore.

Il miglior modo per buttar giù i muri che ci dividono è di incontrarsi, di conoscere qualcuno che sta dall’altra parte di quel muro.

La modalità stalker con questa autrice è entrata in modalità ON a tutti gli effetti. Quindi preparatevi perché tra due giorni sentirete parlare ancora di lei!

Elle

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