Winter Sonata, Angela Contini

Era da un po’ di tempo che non leggevo di abiti da ballo, belletti, Conti e Lord. Angela Contini ha voluto rompere questa mia astinenza dando alla luce Winter Sonata, il suo primo romanzo storico, in uscita proprio domani. Dal canto mio posso dirvi che mi piacciono i classici e per quel che riguarda gli storici (scritti da contemporanei) solitamente non vado mai più lontano dai primi anni del ‘900, quindi non nasconderò che affrontando questo romanzo ho riscontrato inizialmente qualche difficoltà. Difficoltà che, posso assicurarvi, se ne sono completamente andate man mano che la lettura proseguiva.

New York forgia anime forti.

A New York, nel 1802, ha inizio la nostra storia. Ci ritroviamo nei bassifondi di una metropoli sempre più in crescita e, più precisamente, all’interno di un bordello.
NO! Non è un romanzo erotico, state tranquilli!

Era sempre stata una sopravvissuta. La vita non era stata gentile con lei.

Annabelle Smith è una giovane ragazza la cui vita è stata stravolta completamente con la morte della signora Jenkins, una donna della nobiltà inglese che ha abbandonato la sua patria per seguire il suo amore dall’altra parte del continente. La madre di Annabelle lavora per la signora e Annabelle ha la fortuna di poter crescere tra le stanze della villa della signora e venir istruita da quest’ultima. Una delle cose che impara è suonare il pianoforte.
Quando però la madre prima e la signora Jenkins poi, muoiono, Annabelle si ritrova in mezzo alla strada e, per sopravvivere, viene assunta come pianista presso il bordello della signora Brown.
La sua vita sta per affrontare un ulteriore stravolgimento quando la proprietaria della casa di piacere la informa che abbandonerà il pianoforte e diventerà a tutti gli effetti una prostituta.

Il duca ha il cuore ferito e un uomo dal cuore ferito, tende a ferire anche chi gli sta accanto.

Aidan James Rowling è il duca di Langley ed ha appena ricevuto una lettera dalla sua defunta zia Madeleine Jenkins che lo informa che se vorrà ereditare la fabbrica, alquanto redditizia, appartenuta a suo marito, dovrà prendersi cura di una giovane che al momento lavora presso un bordello. Esatto, la nostra Annabelle Smith.
Fortuna vuole che il duca di Langley arrivi il giorno stesso della decisione della signora Brown di trasformare Annabelle da pianista a prostituta.
Il duca, assolutamente prevenuto, non sa che la signorina non ha mai lavorato come prostituta, pertanto la ritiene appartenente alla categoria, con allusioni e fraintendimenti annessi.

In poco tempo ci ritroviamo su una barca diretti verso il vecchio continente.
Il rapporto tra Annabelle e il duca è alquanto curioso, non si piacciono particolarmente e Annabelle se ne frega altamente dell’etichetta, cosa che la porterà ad essere oggetto di odio profondo da parte della sorella di Aidan. La giovane newyorkese è quella che noi contemporanei potremmo definire come una ragazza tutto pepe, a tratti sfrontata e sicuramente audace.

Langley stava diventando il suo gioco preferito, ed era certa che la cosa fosse reciproca.

A Langley, anche se lo nega prima di tutti a sé stesso, queste caratteristiche piacciono, fanno risvegliare in lui una curiosità mai provata prima e così, più tenta di starle lontano, più cerca modi per integrarla nella sua vita.

Cosa dovrei fare, Annabelle, se ogni respiro che esce dalla mia bocca è intriso dal desiderio di voi?

Ovviamente quel che deve accadere accade e l’amore esplode tra le pagine di Winter Sonata ed è proprio qui che, stilisticamente parlando io mi sono sorpresa. Siamo abituati ai romanzi in cui il finale giunge con la formazione della coppia, al massimo con un’eventuale litigata epica per poi un ritorno coi fuochi d’artificio. In questo romanzo, se posso dirlo, la formazione della coppia rappresenta un secondo punto di inizio e il libro viene completamente stravolto, riempiendosi di sfide, suspence e oserei dire, anche di un pizzico di ispirazioni thriller.

Ti sento mia fin dentro le ossa.

Già ad inizio recensione vi ho anticipato della piccola difficoltà iniziale e, torno a ripetervi, una volta superato quel preconcetto tutto è filato liscio come l’olio.

Mi sono convertita ai romanzi storici scritti da contemporanei? Creeeedo di no e questo perché non riesco a percepirli come autentici, come credibili, senza contare che, per rendere uno storico il più verosimile possibile bisogna avere una conoscenza del periodo storico che Alberto Angela scansate proprio.
Questo non significa che la Contini non ha superato la prova, eh! Era unicamente un discorso generale per la categoria letteraria, perché per quel che riguarda la Contini il suo stile è riconoscibile anche tra le pagine di Winter Sonata, soprattutto col personaggio di Annabelle. Ho davvero apprezzato lo stravolgimento di trama, non nego che mi ha lasciata a bocca aperta.
Insomma, la Contini è sempre la Contini e la si apprezza in ogni veste, anche con merletti e in balli di stagione.

L’amore non è forse quella cosa che rende tutto incomprensibile?
[…]
Non è forse quel sentimento che rende il brutto, bello? L’incapace, capace? L’indesiderato, desiderato? Quel sentimento che ti avvolge piano piano o che ti colpisce all’improvviso, non importa dove tu sia, importa solo con chi sei. È incomprensibile, vero? È inaspettato e ti confonde come non mai e desideri solo che scompaia perché fa male, è tanto bello da far male.

Elle

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