Non amo particolarmente gli sport romance eppure, quando ho visto la copertina di The game of
life non ho potuto fare a meno di soffermarmi, impulsivamente di scaricarlo e, ancora più
impulsivamente di iniziarlo.
Ecco, arrivata alla fine del libro mi sono domandata due cose. La prima
è perché quasi tutti gli sport romance parlano di football americano, uno sport molto lontano dal
nostro mondo. E la seconda è: vi prego, ditemi come fate a trovare attraenti i giocatori di football.
Mi stava guardando come nessuna donna aveva mai osato guardarmi: nei suoi occhi c’era il
disprezzo e la sfida, la certezza della vittoria di quella sfida.
Dylan è IL quarterback della University of Notre Dame, nonché capitano della squadra di football. È
all’ultimo anno di college e sa che questo è l’anno più importante per poter entrare di diritto nel
mondo professionistico. Dylan è un arrogante, soprattutto nel confronto dei suoi professori. Sta
frequentando il college solo per meriti sportivi e non si è mai impegnato su nessun altro fronte.
Tutto il suo impegno è focalizzato sul football ed entrare nella NFL. Ovviamente è un bel ragazzo e
non gli mancano le ragazze che gli girano attorno come l’ape sul fiore. E lui non si tira indietro. Non
disdegna tutte queste attenzioni. Anzi, ne approfitta. Ma in quattro anni di college nessuna è
riuscita a fare breccia nel suo cuore.
Non era una ragazza particolarmente romantica, ma aveva imparato che la vita era preziosa,
era una partita da giocare istante per istante.
Isabel Storm è nuova alla Notre Dame anche se frequenta l’ultimo anno di psicologia dello sport. È
appena arrivata e già si distingue da tutte le altre ragazze. È alta quasi due metri e ha un fisico
molto muscoloso. Praticamente impossibile non notarla, anche se lei fa di tutto per non attirare
l’attenzione su di sé. Isabel è finita in camera con Lia, una ragazza coi capelli viola e il trucco
pesante e con la quale lega subito. Grazie a Lia, Isabel ricomincia a vivere come una ragazza della
sua età e ricomincia a uscire e frequentare le feste. Per sfogare la rabbia che ha dentro si allena
pesantemente. Corsa e flessioni la aiutano a mantenere un equilibrio mentale.
La chimica era una scienza esatta: se si mettevano insieme due molecole destinate a esplodere,
quelle sarebbero esplose, non ci sarebbe stato modo di impedirlo, e noi eravamo un’esplosione
senza precedenti.
Quando Dylan e Isabel si incontrano a mensa per la prima volta si riconoscono subito. Sono due
persone uguali, con la stessa rabbia e lo stesso obiettivo: vincere a tutti i costi. Dylan ama le sfide e
Isabel sa come sfidarlo per farlo diventare un vero campione, non solo sul campo da gioco. Ma
l’imperativo è non innamorarsi. Dylan e Isabel hanno otto mesi davanti per raggiungere la loro
meta, otto mesi in cui accade di tutto, otto mesi durante i quali gli obiettivi cambiano e i
protagonisti insieme a loro.
“Tu cadrai, è inevitabile, e quando cadrai, ti volterai e non ci sarà più nessuno intorno a te. Tutti
quelli che ora ti leccano il culo spariranno e tu che farai, grande campione? A cosa ti
aggrapperai? Alle palle che non hai? Bisogna saper cadere per imparare a rialzarsi e tu… non sai
cadere.”
Ho fatto bene a seguire l’istinto, a scaricare questo libro e a leggerlo tutto d’un fiato. Trovo che gli
sport romance si assomiglino un po’ tutti, seguono più o meno lo stesso cliché.
Bene, The
game of life è fuori da qualsiasi schema. Non parla del bel ragazzo popolare che si innamora della
bella ragazza ingenua che lo segue come fosse un idolo. Isabel è quella che lo striglia, che lo punzecchia,
che gli fa capire che non può diventare un vero campione se gioca solo per sé stesso. È quella che
gli tira le orecchie, che lo prende in giro, che prima di fargli i complimenti per come ha giocato, lo
critica. È quella che lo fa arrabbiare per fargli incanalare la rabbia nel gioco, per dargli uno stimolo,
per farlo diventare ancora più bravo. È quella che gli insegna a cadere perché solo cadendo si può
imparare a rialzarsi. Entrambi i protagonisti hanno sofferto in passato per amore ed entrambi
hanno reagito creandosi una corazza che li tenesse distanti dal dolore. Non si vogliono
innamorare, non vogliono far entrare nessuno nel loro cuore per non permettere ancora una volta
di soffrire. Ma all’amore non si può scappare, neanche quando la vita ti fa cadere nel baratro più
buio.
Sii sempre te stessa, cerca la tua forza dentro di te, non negli altri. Non cercare l’approvazione
della gente, ma solo quella della tua coscienza.
Non mi sarei mai aspettata un romanzo così bello e coinvolgente, e fino all’ultima pagina l’autrice
mi ha tenuta con il fiato sospeso. Ad un certo punto ho pensato persino che non si potesse
arrivare a quel finale che invece ci ha regalato.
Mi sono sentita trasportare nelle loro vite, nelle
loro gioie e anche nei loro dolori. Ho sorriso e, soprattutto, sofferto con loro.
Vorrei solo fare un piccolo appunto. Ho trovato il libro davvero molto bello e piacevole da leggere
ma ho trovato anche parecchi errori grammaticali. Errori che hanno deviato la mia attenzione dalla
storia. Una storia che merita di essere letta con tutta l’attenzione possibile.
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