Vicino all’orizzonte, Jessica Koch

Mi sono appena resa conto che è da un po’ di tempo che leggo solo libri molto belli e che mi fanno emozionare tantissimo. Ovviamente c’è stata qualche piccola eccezione, ma ci sta! È la classica eccezione che conferma la regola. E con questa affermazione spero di non tirarmi addosso da sola la sfortuna e inanellare una serie di libri che non mi emozionano… Tornando al libro di oggi, Vicino all’orizzonte, confermo che anche questo è tra i libri che più mi hanno emozionato in questi primi tre mesi dell’anno.

“Ne sono convinta. Il tempo guarisce tutte le ferite.”

“Ma le ferite lasciano cicatrici.”

Jessica ha solo diciassette anni quando incontra Danny per la prima volta. Danny è bellissimo, con un fisico statuario e dei bellissimi occhi azzurri che la guardano direttamente nell’anima. È affascinante e Jessica si sente subito attratta da quegli occhi magnetici. Danny le chiede il numero di telefono con la promessa che, prima o poi, la chiamerà. Cosa che in realtà non farà mai.
È solo per un caso fortuito che si rivedono a distanza di poco tempo. E da quel momento, nonostante Danny la metta più volte in guardia da sé stesso, Jessica decide di provare ad avere una storia con lui. Tra le mille opzioni a sua disposizione, decide e deciderà sempre e comunque di scegliere Danny. Jessica è una tosta, testarda, quando ha preso una decisione non si smuove più. È solo un’adolescente quando si innamora di Danny ma non ha mai ripensamenti sulla scelta fatta di stare con lui. L'ha fatta e la porta avanti consapevolmente. Anche quando le cose si fanno difficili. Anche quando la verità viene a galla e la travolge come un fiume in piena.

“La maggior parte delle persone ha una vita lunghissima, arrivano agli ottant’anni e oltre, ma non sanno sfruttare bene il loro tempo. Lo sprecano sul divano, davanti al televisore o al computer, e non gliene rimane per ciò che rende la vita davvero degna di essere vissuta: le altre persone, gli amici, la famiglia, la compagnia di un cane, la bellezza della natura. Abbiamo perso l’attenzione.”

Danny ha vent’anni e dire che ha un passato difficile alle spalle è un eufemismo. È per metà tedesco e metà americano e per lui la sua casa è ad Atlanta. Nonostante si sia inserito bene in Germania, tutta la sua vita è precipitata in un baratro quando i genitori hanno deciso di lasciare gli Stati Uniti per il vecchio continente. Tutta la sua vita, come la conosceva da bambino, è stata stravolta una volta arrivato in Europa. Vive da solo da anni e, nonostante i suoi modi affabili e il suo fascino, tiene tutti a distanza di sicurezza. Ci ha provato più e più volte anche con Jessica, ma senza risultati.

Danny ha una forza d’animo esagerata. Non si lascia mai travolgere dagli eventi, se non in casi estremi. È sempre molto positivo e molto controllato. Sa quali sono i suoi limiti e i suoi punti di forza e cerca di non esagerare mai. Per difendere, e difendersi, cerca di tenere tutti a debita distanza ma con Jessica non ci riesce, non ce la fa. Piano piano la fa entrare nella sua vita, nella sua quotidianità e, soprattutto, nel suo cuore.

“Niente muore veramente” sussurrò. “Si limita a modificarsi, assume un’altra forma. Pensaci sempre in futuro!”

Il libro è il racconto di una storia vera. Un’esperienza realmente vissuta dall’autrice che, a distanza di anni, decide di raccontare. E che racconto… da brividi. In tutti i sensi (positivi e negativi del caso). Gli argomenti trattati sono davvero molto delicati e, se ci si sofferma a pensare, anche molto difficili da affrontare, a maggior ragione a quell’età. Un’età dove la spensieratezza DEVE essere la quotidianità e dove, invece, è stata soppiantata dalla sofferenza, dal dolore e dalla preoccupazione di un domani che, forse per qualcuno, non ci sarà mai. 
Fino a quasi alla fine del libro ho retto davvero molto bene. Anche sapendo che si stava parlando di una storia realmente accaduta, non mi ha mai messo ansia o tristezza. La narrazione è sempre stata molto positiva. Ma le ultime cento pagine… non ce l’ho proprio fatta. Mi sono completamente lasciata andare e il pianto è sopraggiunto senza lasciarmi scampo. Non ce l’ho fatta a contrastarlo. 
In quelle lacrime non c’era solo il dolore, ma anche tanta rabbia. Rabbia per la grettezza delle persone che ci circondano. Rabbia per il male che Danny, e di conseguenza Jennifer, ha dovuto subire. E soprattutto rabbia contro un destino beffardo che non guarda in faccia nessuno.

Elle

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