Nel mio lungo peregrinare su e giù per il sito della biblioteca mi sono imbattuta in questo libro.
Non è un’ultima uscita, ma la sinossi mi è piaciuta subito e quindi mi ci sono buttata.
“Vivi il momento, Tim”.
Tim è un diciassettenne con parecchi problemi comportamentali. È stato espulso dal liceo che
frequentava. È un alcolizzato. Si è drogato per parecchio tempo. Il padre, che non lo ha mai
stimato e preso in considerazione più di tanto, ha deciso di dargli un ultimatum. Ha quattro mesi di
tempo per crescere e diventare un uomo. Ma cosa vuol dire diventare un uomo a diciassette anni?
Già frequenta gli anonimi alcolisti ed è un netto passo avanti per l’accettazione e la risoluzione del
suo principale problema. Subito dopo decide di trasferirsi sopra il garage del suo migliore amico,
Jase Garrett. Qui ha la possibilità di vivere una vita diversa, di aiutare la famiglia Garrett lavorando
presso il loro negozio di ferramenta ma, soprattutto, di accettarsi per la persona che è senza
piangersi troppo addosso.
La numerosa famiglia Garrett è sull’orlo di un burrone. Il padre, reduce da un incidente, è in
ospedale. La madre, incinta, si divide tra l’ospedale, le visite mediche e i numerosissimi figli. Al
momento tutto il peso della famiglia poggia sulle esili spalle di Alice, la figlia femmina maggiore.
Preparare cibo per tutti, portare a scuola i fratelli, le bollette da pagare, il negozio di ferramenta
da mandare avanti e, non per ultimo, il suo impegno scolastico alla scuola di infermeria. Ah! Ho
dimenticato di dire che Alice ha solo diciannove anni e, praticamente, zero vita sociale. Ha un
fidanzato, Brad, ma non è molto presa dalla storia al punto che, senza molti rimpianti decide di
lasciarlo.
Alice e Tim non possono essere più diversi l’uno dall’altro. Tanto Alice è precisa e maniaca del
controllo, quanto Tim è uno che cerca sempre di buttare tutto sul ridere. Tanto Tim è un
disordinato e disorganizzato, tanto Alice è pronta ad affrontare qualsiasi evenienza nel migliore dei
modi. Eppure, stranamente, sono attratti l’uno dall’altra. Ma cosa succede quando un fulmine li
colpisce ancora prima che la loro storia possa decollare? Cosa succede quando, per la prima volta
nella sua vita, Tim decide di prendersi le sue responsabilità e comportarsi da persona matura?
“A volte… se abbiamo fortuna… troviamo una famiglia dove meno ce l’aspettiamo.”
Ho iniziato questo libro indecisa se prenderlo in mano o meno e sono arrivata oltre alla metà senza
riuscire a staccarmene. È un libro che si legge davvero molto facilmente. Le pagine scorrono via
una dopo l’altra senza che me accorgessi. Era da tanto che non leggevo un young adult e ne ho
riscoperto le qualità che tanto mi attirano in un libro di questo genere: la freschezza e la
leggerezza con la quale si affrontano argomenti difficili, in questo caso la dipendenza da alcol e
droga. Mi è piaciuto anche il modo in cui l’autrice affronta il tema dell’affettività, dell’accettazione,
della scelta di come gli adolescenti possano decidere di affrontare i problemi. Di come il classico
bad boy alla fine, sotto sotto, è solo un ragazzo che ha delle profonde ferite che non sa come fare
a curarle. A volte basta davvero poco: basta trovare la “famiglia” giusta che sappia accettarti e
donarti affetto. Un po’ come ha fatto la famiglia Garrett con Tim.
Adesso che ho scoperto questa autrice e il suo modo di scrivere sappiate che andrò a cercare altri suoi libri. Non dubitate, mi sentirete ancora parlare di lei.
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