Leggendo gli ultimi due o tre libri mi sono resa conto di avere un grosso limite. Non riesco a concepire libri che non raccontino una storia dall’inizio alla fine, ma solo uno spezzone o un determinato frangente. Mi sembra che manchino di qualcosa. Che non siano finiti. Che possano ancora raccontarmi qualcosa. Mi lasciano un po’ l’amaro in bocca. E, mi dispiace dirlo, ma è un po’ quello che mi è successo con questo libro.
Se è ciò che ami fare e ti fa stare bene, fallo per te stessa.
Lavinia è una ballerina italiana che vive a New York. È stata scelta alla Parsons Dance Company dopo uno stage e, da quel momento, fa parte degli otto ballerini che la compongono. Essere una ballerina professionista a New York è la realizzazione del sogno della sua vita. Realizzarlo le è costato grossi sacrifici, primo fra tutti, lasciare la sua famiglia e le sue amicizie a Roma. Lavinia è una ragazza seria, sicura di sé, che si gode la vita senza troppi pensieri. Con il lavoro che svolge non vuole avere impegni sentimentali, prende quello che vuole e non si guarda indietro. In questo modo non ha rimpianti ma non ha nemmeno la possibilità di affezionarsi davvero a qualcuno.
Scrivere, come anche leggere, significa sperimentare emozioni ed esperienze che una sola vita non ti consentirebbe di vivere. Significa vivere di più.
A Roma Lavinia ha lasciato anche Rebecca, la sua migliore amica, che sta arrivando negli States insieme al fidanzato, Adriano. L’occasione è la borsa di studio vinta da Adriano presso il Broadway Dance Center per un corso di perfezionamento della sua tecnica. Rebecca ha un sogno nel cassetto: scrivere un romanzo. Questo sogno è stato temporaneamente messo da parte, un po’ perché non si sente capita e sostenuta dal suo fidanzato e un po’ perché, lei stessa, non ci crede. Non si sente pronta. Quando i due fidanzatini arrivano a New York le cose non vanno molto bene tra loro, già si intravedono delle crepe nella loro relazione. Rebecca non si sente supportata da Adriano e le sue continue frecciatine sul suo modo di essere e di fare, iniziano ad andarle strette. Ma la situazione precipita ulteriormente quando, nel suo girovagare, Rebecca conosce Michele, un ragazzo italiano che, accompagnato dalla sua inseparabile chitarra, suona e canta a Times Square. Finalmente Rebecca si sente capita e sostenuta nei suoi sogni. Mike le sta accanto in questi momenti difficili e l’aiuta a fare chiarezza dentro di sé.
Anche per Lavinia le cose si fanno difficili quando, grazie ad Adriano, conosce il suo insegnate, Giuseppe. Giuseppe è un uomo affascinante ma non ha mai avuto una storia seria, solo storie di poca importanza. L’attrazione tra loro è fortissima e nessuno dei due ha intenzione di lasciarsi sfuggire l’occasione. Solo quando le cose inizieranno a farsi più serie, Lavinia dovrà compiere una scelta importante: rimanere o scappare?
Le stelle di New York sono le luci dei suoi palazzi. Sono le persone che vengono qui per realizzare un sogno, e ci riescono.
Le storie di Lavinia e Rebecca sono strettamente intrecciate e contrapposte. Lavinia ha già realizzato il suo sogno, anche se a costo di grossi sacrifici, mentre per Rebecca la strada è ancora tutta in salita e, i sacrifici che dovrà fare e l’impegno che ci dovrà mettere, non sono ancora stati messi in conto. Dal punto di vista sentimentale Lavinia è all’inizio di una possibile relazione mentre per Rebecca siamo quasi al capolinea ma, nonostante tutto, entrambe devono trovare la forza di fare una scelta. Una scelta sicuramente non facile, ma che è necessaria per la loro felicità .
Se da una parte mi è piaciuto il modo in cui le storie di Lavinia e Rebecca sono state intrecciate e come sono state sviluppate, dall’altra la narrazione di questi soli quindici giorni della loro vita, mi è sembrata fosse troppo poca. Avrei voluto di più. Forse, come una volta mi ha detto una cara amica, dovrei iniziare ad accettare quello che un autore vuole raccontare. Senza pretendere che un libro vada come voglio io. Ma tant’è che di Lavinia e Rebecca avrei voluto leggere di più, capirle meglio, conoscerle di più. Ho capito le loro scelte e le ho condivise. Ma cosa le ha spinte a farle? Cosa c’è dietro a queste decisioni? Perché sono state fatte? Ecco, penso che le risposte a queste domande mi avrebbe permesso di entrare di più nei personaggi e di affezionarmi maggiormente a loro.
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