In questo periodo da film apocalittico cosa c’è di meglio se non sognare ad occhi aperti con un bel
libro in mano? Uno di quelli che sicuramente vi trasporteranno letteralmente in un altro mondo è
Finale.
Come sempre informo che, per chi non ha letto i due libri precedenti, potrebbero esserci SPOILER!
“In realtà vorrei dirti che il tuo più grande tesoro si trova proprio di fronte a te. Non esiste niente
di tanto prezioso quanto l’amore di una sorella.”
Vi avevo già parlato nelle recensioni dei due libri precedenti di Rossella e Donatella Dragna. Le due
sorelle sono molto legate e Caraval le ha cambiate entrambe. Il gioco a cui hanno partecipato le ha
rese più forti e più determinate. Entrambe hanno incontrato dei personaggi a cui si sono
irrimediabilmente affezionate e hanno deciso, una volta vinto Caraval, di seguire la “carovana” di
Legend a Valenda. Qui Donatella, pur di incontrare nuovamente la madre, ha liberato i Fati dal
mazzo in cui erano imprigionati. Sono passati due mesi da quel momento e in questo periodo di
tempo Legend ha rivendicato il trono.
“Io non voglio sentirmi diversa. Voglio sentire l’amore in ogni sua forma. Un tempo ne avevo
paura, ma adesso credo che l’amore sia un altro tipo di magia. Rende tutto più brillante, rende le
persone che lo provano più forti, infrange le regole che non dovrebbero esistere, è infinitamente
prezioso. Non riesco ad immaginare una vita senza amore.”
In questi due mesi Donatella si è resa conto che il ragazzo di cui si stava innamorando non è la
persona che pensava fosse, quella persona purtroppo non è mai esistita. Deve decidere se fidarsi
di Legend o se, invece, affidare i suoi sentimenti al suo ex nemico. Anche Rossella deve decidere se
lasciarsi andare con Dante e fidarsi di lui o, diversamente, dare una possibilità al Conte a cui era
promessa. Oltre a questi problemi personali, le due sorelle dovranno riuscire a trovare un modo
per salvare il regno di Caraval. Salvarlo dalla cattiveria e malvagità di chi vuole prenderlo con la
forza. Tra colpi di scena, segreti svelati e salti nel passato, le due sorelle dovranno giocare il gioco
più difficile a cui abbiano mai partecipato. Un gioco che le vede mettere in campo tutto: i
sentimenti, il loro passato e la loro vita.
“L’amore è complicato. Non si controlla facilmente. Ma è proprio questo che lo rende potente. È
passione sfrenata, è avere a cuore la vita di qualcuno più della propria…”
È passato quasi un anno da quando ho messo le mie manine su Caraval e su Legend e, dopo essere
passato così tanto tempo, ho fatto un po’ fatica a rientrare nella magica atmosfera che la Garber è
riuscita a creare con questa trilogia. Come forse ho già detto i libri di questa autrice sono molto
belli, ma sono da leggere con tantissima attenzione. In questo mondo dove non si sa bene cosa sia
reale e cosa no, dove ciò che appare spesso non è vero, dove un sogno può sembrare più tangibile
della realtà, c’è bisogno di prestare davvero attenzione, anche ai minimi dettagli. I colori, le
sfumature, i profumi sono sempre ben descritti, a volte fin troppo dettagliati al punto che basta
chiudere gli occhi per immaginarsi le scene. I sentimenti e le emozioni sono descritti alla
perfezione. Questa sua capacità di saper usare bene la descrizione dei colori li rende ancora più
palpabili.
“So che hai paura dell’amore, perché in passato ti ha ferito e lo consideri un’arma. Pensi che
l’amore sia una malattia, ma la malattia sei tu. La tua paura dell’amore consuma te e tutto ciò
che ti circonda. Non ti rende potente. Distrugge il mondo, trasformandolo in un luogo tragico e
desolato.”
Sinceramente fino a più della metà del libro ho fatto fatica a raccapezzarmi. Avrei voluto avere
sotto mano i primi due volumi per andare a rileggerne alcune parti, ma essendo
prestiti bibliotecari, non mi è stato possibile. Ma una volta che si è entrati davvero nel vivo della
storia, della narrazione… non ce n’è più stato per nessuno. Ho davvero ritrovato il fascino di
questa autrice e della storia che ha voluto raccontare. Una storia d’amore fraterno che va oltre
qualsiasi limite, che va oltre il tempo e le esperienze. Che rimane un punto fisso a cui tornare in
qualsiasi momento. Una storia d’amore genitoriale. Di quelle che, anche se al figlio sembra di non
aver avuto tutto l’amore materno che immaginava dovesse ricevere, in realtà, qualsiasi
comportamento o scelta sia stata fatta, è stata fatta proprio in nome di quell’amore indissolubile
che lega una madre al proprio figlio. E poi, una grandissima storia d’amore. Di quell’amore
talmente grande che, pur di veder felice l’altra persona, la lasci andare. Di quell’amore che sai che
non puoi vivere senza. Di quell’amore che ti fa fare azioni che non avresti mai pensato di poter
fare.
Ho avuto una storia di amore-odio con questa trilogia ma so che, nel bene e nel male, i suoi
protagonisti e i suoi personaggi mi mancheranno.
L’amore era davvero un altro tipo di magia.
Nessun commento:
Posta un commento